La tecnologia per 'salvare' i nostri monumenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2001 16:33
La tecnologia per 'salvare' i nostri monumenti

FIRENZE- Penne laser per restaurare i monumenti, unità ottiche a raggi infrarossi per compiere precise diagnosi sullo stato di tavole e affreschi, scanner a tre dimensioni per riprodurre fedelmente in digitale sculture e altorilievi, sofisticate apparecchiature per monitorare le condizioni ambientali dei musei. Le moderne tecnologie si pongono al servizio dei beni culturali. Uno sforzo incentivato dalla Regione Toscana che, nell’ambito del progetto pilota Ris-Toscana, ‘Tecnologie per i beni culturali’, cofinanziato dalla Commissione Europea, ha promosso la realizzazione di quattro prototipi del tutto innovativi che contribuiranno a ‘salvare’, a conoscere e a conservare le nostre opere d’arte.

Oggi i prototipi sono stati presentati ufficialmente nel corso del convegno ‘Tecnologie per i beni culturali’ in corso di svolgimento presso la Biblioteca degli Uffizi. Presenti al completo tutte le componenti che hanno permesso il varo di queste innovative esperienze: i Centri di ricerca di Firenze, Pisa e Siena (che hanno ideato i prototipi), le imprese private del settore (che li hanno concretamente realizzati) e le istituzioni culturali, che hanno consentito la sperimentazione, permettendo una prima valutazione della loro utilità.

“Abbiamo dato vita a un’esperienza molto significativa di trasferimento tecnologico” ha spiegato l’assessore regionale all’innovazione del sistema produttivo Ambrogio Brenna. “La piena sinergia fra le rilevanti potenzialità scientifiche, tecnologiche e professionali presenti nella nostre regione – ha aggiunto - ci ha permesso di produrre risultati estremamente innovativi che ora potranno essere proficuamente utilizzati ‘sul campo’, creando nuove occasioni di lavoro e di sviluppo.

Il tutto a partire da un progetto che è costato alle istituzioni pubbliche meno di un miliardo di lire”. “Questi prototipi rappresentano una nuova, stimolante frontiera per settori specialistici come quelli del restauro e della diagnostica delle opere d’arte che in Toscana vantano una forte tradizione” ha sottolineato l’assessore alla cultura Mariella Zoppi. “E’ estremamente positivo e anche emblematico che strumenti di un futuro ormai presente possano essere posti al servizio del nostro passato, e dello straordinario patrimonio culturale che, nei secoli, ha prodotto”.

Ma vediamo in estrema sintesi le caratteristiche dei quattro prototipi:
Sistema laser
Una minuscola penna consente la pulitura di opere d’arte intervenendo in maniera non invasiva, con la precisione di un bisturi, ma minimizzando i rischi derivanti dall’abrasione meccanica. Il prototipo è stato testato sulle formelle del Ghiberti della Porta del Paradiso presso l’Opificio delle pietre dure, sulla Minerva di Arezzo, e per la pulitura delle parti decorative della chiesa di San Frediano, a Pisa. Testa ottica per riflettografia a infrarossi: Si tratta di un sistema che permette di acquisire simultaneamente la riflettografia a infrarossi e l’immagine a colori di un dipinto.

La disponibilità di questo tipo di immagine consente allo studioso di compiere una precisa diagnosi sullo stato dei quadri: è possibile, per esempio, stabilire se, rispetto all’originale, vi siano state modifiche, o ritocchi.
Scanner tridimensionale
si tratta di un sofisticatissimo scanner che acquisisce le caratteristiche di forma e colore di oggetti (è il caso di sculture) e le ricostruisce a tre dimensioni. Utilissimo per una accurata catalogazione digitale di opere d’arte, può servire anche a ‘simulare’ al computer l’effetto di una azione di restauro.

Lo scanner è stato sperimentato sulla ‘Minerva’ di Arezzo. Misuratore automatico di parametri ambientali
Questa strumentazione a fibre ottiche può esserere utilizzata per monitorare l’impatto delle condizioni ambientali sui dipinti (umidità, temperatura, illuminazione…). Il sistema segnala tempestivamente l’approssimarsi di condizioni di soglia di rischio che potrebbero causare alterazioni di colore degli oggetti esposti. Il misuratore è stato testato nella Galleria degli Uffizi.
Questi prototipi e altre apparecchiature di ‘nuova generazione’ (è il caso di georadar e termoradar in grado di leggere le condizioni strutturali di chiese o monumenti) sono stati sperimentati sul campo anche in alcuni cantieri pilota inseriti nel progetto sia in Italia che all’estero: in particolare sono serviti a realizzare diagnosi e ricerche sul Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, sulla Cattedrale di Toledo, in Spagna, sulla chiesa di San Frediano a Pisa e sulle opere di Masaccio e Masolino presenti in Italia, in Inghilterra e in America.

In evidenza