Venerdì il sipario sull’impianto-cuore del Piano rifiuti di Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2001 23:55
Venerdì il sipario sull’impianto-cuore del Piano rifiuti di Siena

Lo si impiega già per la vite, l’ulivo e la barbabietola. Ma presto sarà utilizzato anche per far crescere il grano o l’orzo, e perfino per i pomodori. E’ il compost di Siena, ovvero il risultato del processo naturale attraverso il quale si ricava terriccio dagli scarti organici alimentari e di giardinaggio. Una preziosa risorsa di cui il mondo agricolo si sta avvalendo in maniera crescente e sempre più efficace, grazie anche alla qualità del prodotto che in alcune parti d’Italia ha già raggiunto livelli a prova di certificazione.

E’ il caso della provincia di Siena, che grazie agli effetti del Piano Provinciale dei Rifiuti ha iniziato a produrre compost davvero prima qualità. Ad affermarlo è l’agronomo Massimo Centemero, ritenuto il massimo esperto italiano in materia ed attivo presso la Scuola Agraria del Parco di Monza. “quello che già si produce nell’impianto di Monteroni d’Arbia è un compost di qualità molto apprezzato tra gli addetti ai lavori e tra gli agricoltori - dice - che attraverso prove dimostrative fatte nel ‘99 lo hanno già utilizzato in agricolture su vite, ulivo e barbabietola.

Recentemente, in collaborazione con l’ARSIA (Agenzia Regionale Sviluppo e Innovazione Agricola) il compost proveniente dagli stabilimenti senesi è stato utilizzato anche su cereali e pomodori con risultati del tutto soddisfacenti”.
Ma cos’è in realtà il compost, e perché se ne parla così bene in agricoltura? “il compost deve essere considerato un vero e proprio prodotto utilizzabile nei diversi settori dell’agricoltura – precisa Centemero - ovvero un mezzo per la fertilizzazione dei terreni, e la sua composizione e utilizzo devono essere assolutamente compatibili con la Legge n.

748/84. Può essere utilizzato per sostituire o integrare il letame prima della semina, migliorando così le caratteristiche strutturali e organiche del terreno e rilasciando elementi altamente nutritivi”. In termini economici, un fenomeno del tutto nuovo fino a dieci anni fa e che oggi annovera tra le 90 e le 100 unità produttive in Italia, ubicate principalmente nel Centro nord e che oggi hanno dato vita anche ad un Consorzio Italiano Compostatori, al lavoro per sviluppare un marchio di qualità.

La rapida ascesa del settore è uno dei tanti riflessi del forte sviluppo incontrato dal problema riguardante lo smaltimento dei rifiuti.
Un riflesso che si percepisce anche nel Piano di gestione dei Rifiuti della Provincia di Siena, e che è destinato a svilupparsi con l’entrata in funzione del nuovo impianto di Selezione e compostaggio di Pian delle Cortine. Oggi, 30 maggio, il cantiere della Vallecola tra Asciano e Castelnuovo Berardenga ha accolto in visita i membri del costituendo forum per l’Agenda 21 Locale di Siena; rappresentanti di circa una sessantina di enti, associazioni ed istituzioni della città.

Tra i presenti anche alcuni interessati osservatori esterni – tra questi il circolo Legambiente di Tavarnelle val di Pesa - che hanno preso visione in anteprima della struttura progettata per razionalizzare la presenza degli impianti in provincia, e fare della gestione senese degli scarti un modello su scala nazionale. Per il forum di Agenda 21 si è trattato della prima visita esterna, effettuata su invito della società di gestione Sienambiente S.p.A: “una iniziativa sicuramente in linea con lo spirito che anima Agenda 21 – hanno detto tra l’altro i partecipanti – e non possiamo che auspicare nuove iniziative del genere, anche da parte di altre istituzioni”.


Venerdì 1 giugno, in mattinata sarà la volta degli amministratori pubblici e degli organi di informazione, invitati alle Cortine come tramite più diretto verso l’intera popolazione della provincia di Siena. La visita sarà guidata dall’assessore all’ambiente e vicepresidente della Provincia di Siena, Alessandro Piccini, dal presidente di Sienambiente S.p.A. Renato Lucci e dal presidente dell’A.t.o. Rifiuti n.8 Alessandro Bartalesi. Atteso anche il contributo del dottor Varo Bucciantini (ARSIA) e del sopracitato dottor Centemero (Scuola Agraria del Parco di Monza).

In evidenza