La vergogna dei bambini rom che vendono rose nelle ore notturne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2001 18:49
La vergogna dei bambini rom che vendono rose nelle ore notturne

Negli ultimi giorni la Polizia municipale fiorentina ha organizzato alcune operazioni di controllo sull'impiego dei minori, soprattutto stranieri, in lavori irregolari per le strade della città. In particolare pattuglie in borghese, nelle ore notturne, sono intervenute nei pressi di ristoranti, pizzerie e locali di spettacolo, dove spesso i bambini stranieri cercano di vendere fiori ai clienti. Nella serata di ieri, venerdì 23 marzo, gli agenti hanno identificato 5 bambini di etnia Rom, di età tra i 7 e i 14 anni, impiegati nella vendita di fiori (che sono stati tutti sequestrati).

I bambini erano al lavoro nel centro cittadino, suddivisi in zone di competenza; sono stati rintracciati tutti i genitori, portati in Questura per l'identificazione e per l'eventuale espulsione; i genitori sono anche stati denunciati per avviamento al lavoro di minore di 15 anni. Nei giorni scorsi gli agenti avevano effettuato altri due sequestri di rose, ed un minore apparentemente solo era stato trattenuto presso il nuovo "Centro Sicuro" del Comune fino alla riconsegna al legittimo genitore, che è stato poi denunciato all'autorità giudiziaria.

“L’apertura del Centro sicuro per minori in stato di sfruttamento e di abbandono – dice l’assessore all’Infanzia Daniela Lastri – ci permette di proteggere e tutelare bambini e ragazzi in difficoltà e di recuperarli attraverso un intervento educativo e di socializzazione. Ci permette inoltre di trovare una ideale sistemazione, anche provvisoria, per quei minori che, come in questo caso, si trovano apparentemente abbandonati da adulti senza scrupoli. A questo proposito, voglio ringraziare la Polizia municipale, che ha una parte di rilevo nel funzionamento del Centro”.

L’assessore inoltre precisa che dalla data di apertura del centro, il 15 febbraio scorso, sono stati accolti e curati 10 bambini stranieri.
Tuttavia è di ieri la notizia di un'Assistente sociale del Comune sotto inchiesta per l'abbandono di quattro bambini rom. Si tratta dei quattro piccoli nomadi, fra cui tre fratellini, che più volte nei mesi scorsi erano stati sorpresi nella zona della Stazione di Santa Maria Novella in preda agli effetti dell'eroina. La donna è stata sentita ieri dal gip Paola Palasciano in relazione alla richiesta di interdizione dal servizio nei suoi confronti avanzata dal pm Emma Cosentino, il magistrato che ha seguito tutta la vicenda dei piccoli rom.

Il gip deciderà nei prossimi giorni. I quattro bambini facevano capo al gruppo familiare dei Sulejamnovic. Vari adulti del clan, nel maggio scorso, erano stati arrestati con l'accusa di aver indotto i minori a rubare. Ora i bambini sono presso la comunità di Don Santoro e una comunità di Massa.
Le parole del vicesindaco Graziano Cioni all'epoca erano state molto chiare: “Questo è un tumore che va sradicato dalla città, non possiamo tollerarlo. Né possono accettare simili atrocità i rom che chiedono di essere aiutati a vivere onestamente.

Hanno il dovere di isolare e denunciare chi sfrutta i bambini, devono essere loro per primi a mettere in chiaro che non hanno nulla a che fare con questa gente. Se sanno, se li conoscono, lo dicano. Questa è la condizione per dialogare con noi”.

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