Il nuovo Piano Provinciale di Sviluppo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2001 01:44
Il nuovo Piano Provinciale di Sviluppo

- "Entro pochi mesi l'economia fiorentina inizierà a richiedere più manodopera in settori nei quali la forza lavoro può venire solo dall'immigrazione extracomunitaria. Si tratta di settori dell'artigianato, dell'industria e dei servizi ma anche di quelli dell'agricoltura. Si pensi a cosa significano per la nostra provincia la raccolta delle olive e la vendemmia. Dobbiamo progettare politiche per dare respiro a questo scenario".
Così il vicepresidente ed assessore allo sviluppo economico ella Provincia, Piero Certosi, ha chiosato la sua presentazione in Consiglio provinciale del nuovo Piano provinciale di sviluppo, messo in discussione ed in approvazione parallelamente al bilancio dell'Amministrazione di Palazzo Medici Riccardi.
Il Piano punta alla crescita economica del territorio provinciale attraverso gli strumenti della semplificazione amministrativa e del sostegno all'attività delle imprese, esprimendo una chiara attenzione per il rafforzamento di quello che già esiste e produce ricchezza e per le opportunità offerte dalla new economy, ma collocando sempre l'uomo al centro delle politiche.
La strada dello sviluppo, indica il Piano, passa attraverso una serie di innovazioni, che devono rivoluzionare il modo di produrre e il modo di amministrare gli enti pubblici.

Va reso più leggero il carico della burocrazia, per favorire l'attivazione di circolo virtuoso fra imprese, ricerca e pubbliche amministrazioni, reti, progetti di gestione delle infrastrutture. Con l'introduzione della firma elettronica e del documento elettronico la Giunta provinciale intende procedere, da subito, ad una radicale revisione delle procedure burocratiche, per renderle più rapide e trasparenti e snellire i percorsi decisionali, mettendo le sue esperienze al servizio anche agli altri Enti Locali.

Dopo la realizzazione della Rete civica unitaria e dello Sportello unico delle attività produttive, è necessario procedere ulteriormente sul sentiero dei servizi informativi, sia sotto l'aspetto materiale, il cablaggio, che sotto quello immateriale delle reti.
All'orizzonte anche la Città Metropolitana: al momento opportuno, quando il dibattito sulla nuova istituzione si trasformerà in attività concreta, l’Amministrazione Provinciale sarà presente con una sua proposta fattiva e fondata su scelte concrete e che possano essere largamente condivise.
Il Piano provinciale ruota in una parte significativa intorno ai fondi europei.

Per la prima volta, grazie soprattutto all’iniziativa politica della stessa Provincia, alcune aree del Comune di Firenze e di alcuni importanti Comuni contermini potranno usufruire dei Fondi strutturali. Su questo versante l’Amministrazione Provinciale si è attrezzata per svolgere un ruolo di coordinamento per individuare, insieme ai Comuni interessati, quei progetti che hanno valenza sovracomunale e di conseguenza una ammissione pressoché certa ai benefici comunitari.
Fra essi la programmazione provinciale punta - sul fronte dell'innovazione tecnologica, e in raccordo col Comune di Firenze, l’Università e la Camera di Commercio e con l’accordo dei Comuni interessati dall’Obiettivo 2 - a quello per la realizzazione di un sistema policentrico di incubatori d'impresa legati all’alta tecnologia.
Centrale nel Piano è anche il "Progetto Arno", che ha il compito di assemblare ed omogeneizzare tutti i progetti che i Comuni rivieraschi hanno già prodotto per poi passare alla loro realizzazione.
In materia di ambiente e pianificazione del territorio un capitolo importante è anche quello legato allo smaltimento dei rifiuti ed all’individuazione, insieme a tutti gli Enti Locali interessati, del sito dove costruire il termovalorizzatore.
Ampio pure il capitolo del Piano relativo ai trasporti pubblici, nel quale vengono indicati gli obiettivi del riequilibrio e dell'integrazione, anche tariffaria, fra servizi su ferro e su gomma, del soddisfacimento delle nuove esigenze di mobilità e della liberalizzazione del mercato.


Molto importante, a cavallo fra gli aspetti economici e quelli sociali, il ruolo della formazione professionale, rispetto alla quale si sta tendendo verso un sistema di formazione continua che consenta un innalzamento qualitativo del sistema ma anche politiche in favore delle fasce più deboli. In questo settore esiste un importante progetto, condiviso da tutti i Comuni dell’Obiettivo 2, da realizzarsi a San Donnino, che ha lo scopo di dare vita a un polo formativo e di educazione all’intercultura.

Tanti altri progetti contenuti nel Piano prevedono ulteriori significative azioni, spesso in sinergia con il privato sociale, in favore di immigrati, minori maltrattati, tossicodipendenti, detenuti ed ex detenuti.
Ampio il capitolo della nuova scuola, per la quale la Provincia ha puntato alla creazione di istituiti "polo" diffusi sul territorio che offrano ai giovani un ampio ventaglio di proposte formative.
La cultura viene esaminata dal Piano partendo dalla constatazione dell'intreccio profondo con il turismo e viene conseguentemente indicata come una risorsa essenziale per lo sviluppo, nell'ambito del nuovo modello del "turismo sostenibile" e dell'obiettivo della creazione di un marchio d'area per qualificare l'intero territorio provinciale.

Progetti specifici sono inseriti, nel documento programmatico, su Palazzo Medici Riccardi e il suo museo multimediale e sul Parco mediceo di Pratolino, mentre un interessante ulteriore progetto prevede la realizzazione di viaggi virtuali a 40 palazzi e monumenti dell'area fiorentina.
Il Piano si pone poi un obiettivo di ordine più generale, quello di fare di Firenze un punto di riferimento economico, sociale e culturale al servizio dell'economia regionale.
"Per troppi secoli - ha detto Certosi - la città ha ragionato con la testa rivolta all’indietro".

Ora questa fase è superata, ci sono prospettive nuove anche sul piano delle infrastrutture, ma Firenze deve stare attenta a non perdere quell’autorità morale che l’ha contraddistinta nel mondo ed a farsene forte per rilanciare i grandi temi che hanno l'uomo al loro centro: la pace, i diritti civili, l’amicizia dei popoli, la lotta alle ingiustizie sociali, l'accoglienza.
"Società, cultura ed economia fiorentine - ha concluso Certosi - devono saper trasmettere un messaggio di speranza, la culla dell’umanesimo non può che porre al centro del suo operare l’uomo".

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