Per il vino toscano il 2000 sara' un'annata ampiamente positiva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2000 16:48
Per il vino toscano il 2000 sara' un'annata ampiamente positiva

Nonostante un calo di produzione legato all'andamento stagionale e i danni provocati in alcune zone dalle grandinate. E' quanto segnala l'assessore all'agricoltura, Tito Barbini, tracciando una prima valutazione nei giorni in cui la vendemmia toscana si e' ormai praticamente conclusa.
"Le uve hanno appena fatto il loro ingresso in cantina e per un giudizio definitivo bisognera' attendere ancora - spiega Barbini - Gia' da adesso, comunque, si annuncia una produzione di notevole qualita', risultato di un particolare andamento meteorologico.

La vendemmia si e' infatti caratterizzata per un anticipo delle operazioni di raccolta, di almeno una decina di giorni rispetto alla norma. La maturazione anticipata ha determinato una maggiore concentrazione delle uve, testimoniata da una generale buona gradazione dei mosti, dalla buona colorazione e dal buon corpo. Ovviamente non si puo' pretendere che, in una realta' vasta ed eterogenea come quella della viticoltura toscana tutto sia andato bene allo stesso modo. Il giudizio ampiamente positivo infatti e' in parte controbilanciato dai danni da grandine che, a macchia di leopardo, si sono verificati in alcune aree dell'entroterra".
Ricordiamo che in alcune zone della Toscana centro meridionale gia' attorno alla meta' di agosto i viticoltori hanno iniziato la vendemmia dei vitigni bianchi precoci (Chardonnay, Sauvignon), per finire con i grandi rossi generalmente gia' ai primi di ottobre.


Questo anticipo - che ha permesso di sfuggire alle prime intense piogge autunnali - si spiega con l'andamento climatico della primavera-estate, in particolare con le temperature molto elevate tra la fine di maggio e giugno, seguite da un periodo piuttosto piovoso. All'anticipo della maturazione hanno poi contribuito anche le temperature al di sotto della norma a luglio e il caldo della seconda meta' di agosto e di settembre.
Tutto questo, con effetti sulla qualita' delle uve, ma anche sulla quantita': il calo della produzione e' infatti stimato in una percentuale compresa tra il 5 e il 10 per cento.

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