Calci e insulti a giovane nigeriana in pieno centro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2000 23:40
Calci e insulti a giovane nigeriana in pieno centro

insulti, calci quando era già in terra. «Voleva portarmi a letto perché sono nera e perché nella sua testa ogni nera è una prostituta. Non era solo e gli altri dopo mi hanno preso a calci». S.H., nigeriana, ha ventidue anni, impiegata in un call center, da sabato è in ospedale con l’omero fratturato e contusioni dappertutto. La donna ha raccontato di essere stata abbordata pesantemente da un giovane, di essere fuggita e di essere stata aggredita una volta tornata sui propri passi per chiedere conto di quel comportamento incivile che aveva subito poco prima.
“Quanto è successo alla giovane nigeriana è un fatto di estrema gravità”.

E’ il commento del sindaco di Firenze Leonardo Domenici che, con il vicesindaco Graziano Cioni e l’assessore all’Immigrazione Marzia Monciatti, è andato stamani all’ospedale di Santa Maria Nuova a trovare la ragazza aggredita e ferita sabato sera nel centro storico fiorentino. “Ci troviamo di fronte ad un episodio in cui c’è una preoccupante componente di intolleranza a sfondo razziale” ha aggiunto il primo cittadino. Il vicesindaco Cioni ha apostrofato quanto accaduto come “un atto compiuto da imbecilli razzisti, o quantomeno da imbecilli e basta”.

Marzia Monciatti ha voluto ribadire la vicinanza e la solidarietà sua e di tutte le donne fiorentine alla giovane vittima, alla quale ha portato un mazzo di fiori.
Il sindaco si è trattenuto con la giovane per circa un quarto d’ora. “Mi ha detto – ha raccontato poi Domenici – di essere ancora molto dolorante. La cosa che le fa più male, però, è senz’altro l’aspetto psicologico dell’aggressione”. I medici hanno spiegato al primo cittadino che la ragazza dovrà essere operata al braccio, dove sarà inserito un chiodo.

Sindaco, vicesindaco e assessore hanno assicurato alla giovane nigeriana l’appoggio dell’amministrazione e la piena disponibilità ad aiutarla in qualunque modo si rendesse necessario, ora e in futuro. La giovane, in regola con i permessi, lavora a Firenze come centralinista.

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