I primi dieci "mediatori del lavoro e delle relazioni aziendali"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2000 18:17
I primi dieci

Appena usciti da un corso formativo di 700 ore, hanno trovato immediato inserimento presso le associazioni di categoria, i sindacati, i centri di formazione professionale e le agenzie di lavoro temporaneo: sono i primi dieci "mediatori del lavoro e delle relazioni aziendali", formati grazie a un progetto sperimentale della Regione Toscana, gestito dal Centro studi e sviluppo commercio e turismo (Cescot), Confcommercio, Tecniche innovative commerciali (Tic) e Promofidi. I risultati del corso, che saranno utilizzati dall'Istituto nazionale formazione e lavoro (Isfol) e dal Ministero del Lavoro per promuovere analoghe esperienze a livello nazionale, sono stati presentati nel corso di una tavola rotonda tenutasi questa mattina presso il Consiglio regionale, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Cescot Toscana, Edoardo Carobbi, il consulente aziendale Oreste Bertoni, il vicepresidente di Confcommercio Firenze, Paolo Soderi, il segretario regionale della Uil Aldo Fognani, il docente di diritto del lavoro Federico Frediani e il dirigente del servizio formazione della Regione, Luciano Falchini.
Chi e' il mediatore del lavoro? E' una nuova figura di manager, che contribuisce a superare i conflitti tra il lavoratore e l'azienda, facendo risparmiare tempo e risorse finanziarie: una figura inedita per l'Italia, ma presente nei paesi anglosassoni e in Spagna, che serve a motivare il lavoratore e a far ritrovare collocazione lavorativa adeguata a chi viene espulso dal mercato del lavoro.

Per questo e' anche "protagonista della concertazione", punto d'incontro tra impresa e sindacato, con il compito primario di prevenire i conflitti. Figura strategica per le politiche dell'impiego, il mediatore del lavoro e' un operatore esperto nella comprensione dei conflitti sul piano psicosociologico, che aiuta ad affrontare la contrattazione aziendale, la formazione e la gestione delle risorse umane. In una regione come la Toscana, caratterizzata dalla preminenza del terziario e della piccola e media impresa, il mediatore del lavoro pare destinato a trovare adeguata collocazione non dentro l'azienda, ma presso associazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti), sindacati, agenzie del lavoro e centri formativi.


Il suo compito fondamentale e' quello di gestire il passaggio da un lavoro all'altro. Perche', se e' vero - come ha detto Soderi - che "il posto di lavoro fisso non esiste piu'", e' anche vero - come ha ribattuto Fagnoni - che "il posto fisso no, ma il lavoro resta un diritto fondamentale". Proprio a questo, a garantire questo diritto inalienabile in una societa' in rapida evoluzione, dovra' servire il mediatore del lavoro.

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