Teatro della Pergola: Come tu mi vuoi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 aprile 2000 20:51
Teatro della Pergola: Come tu mi vuoi

Il Centro di Promozione Teatro della Pergola presenta, da martedì 11 a domenica 16 aprile, Elena Sofia Ricci in "Come tu mi vuoi", di Luigi Pirandello, con (in o. a.) Alberto Di Stasio, Daniele Griggio, Marina Ninchi, Gaetano Aronica, Sandra De Falco, Carlo Di Maio, Anna Mariello, Roberto Negri, Maggiorino Porta; scene e costumi Andrea Taddei; musiche Antonio Sinagra; regia Armando Pugliese.
Composto nel 1929 e andato in scena per la prima volta nel 1930, Come tu mi vuoi non trae spunto da un precedente scritto di Pirandello bensì da un fatto di cronaca, una celebre vicenda giudiziaria del tempo, che suggerisce all’autore l’ideazione di un bellissimo personaggio femminile, quello dell’Ignota, attraverso cui approfondire il tema dell’impossibilità di una conoscenza oggettiva delle persone e dei loro rapporti umani e sociali.

La commedia è ambientata nel primo dopoguerra: un uomo ha perso la moglie durante l’occupazione delle truppe austriache della sua villa vicino Udine. Dopo dieci anni crede di ritrovarla in un'ignota che è stata vista a Berlino. Il marito e i familiari sono divisi nel riconoscimento della donna, cui viene contrapposta una povera demente tratta da un manicomio di Vienna, come possibile legittima consorte. A prima vista sembra di essere di fronte alle solite problematiche pirandelliane come la crisi d’identità, l’angoscia esistenziale, lo sdoppiamento tra conscio e inconscio, ma vi è ben altro.

Come tu mi vuoi non è soltanto la riproposizione di una tesi cara a Pirandello rinforzata dagli eventi dell’attualità quotidiana. Il testo è infatti l’unico della sua produzione ad essere ambientato, almeno per il primo atto, fuori dall’Italia e precisamente a Berlino, indice di un allargamento di vedute verso un contesto storico più ampio che conferisce all’opera una nuova dimensione europea. Non solo Come tu mi vuoi nasce quando ormai l’autore ha affinato straordinariamente gli strumenti del linguaggio drammaturgico: il testo teatrale non è più soltanto un mezzo efficace per svolgere le tematiche più care, ma una completa opportunità artistica, un linguaggio globale, a tratti cinematografico, dall’enorme forza espressiva.

In questo senso il testo non esaurisce il suo fine nella proposta di un intreccio, se pur colorito, ma si carica di un’avvincente carica emotiva e partecipativa: la curiosità dello spettatore tesa a smascherare la vera identità dei personaggi, cresce di atto in atto, sulla scia di situazioni imprevedibili che creano un clima carico di coinvolgente attesa e lasciano fino all’ultimo col fiato sospeso. Il personaggio dell’Ignota, ispirato a Marta Abba, si definisce come una delle più efficaci incarnazioni di quell’affascinante figura di donna che Pirandello disegna e ridisegna nella sua tarda produzione drammaturgica.

La protagonista vive ad un livello d’intensità sconosciuta a qualsiasi precedente figura pirandelliana. La sua spregiudicatezza nasconde una disperata nostalgia di purezza che la spinge ad inseguire un amore che la ricostruisca negli altri e che, al di là di ogni prigione dei fatti e delle parole, la colmi di sentimento, di consistenza morale. Il tentativo, in un certo qual modo, fallisce e giungerà, nello sdegno per la mediocrità e l’incomprensione degli uomini, a riconoscere la vanità drammatica della sua generosa finzione.

Pirandello con un respiro nuovo, più ampio, ma con la stessa implacabile scrittura morale, ci pone ancora una sfida parlando di amore, erotismo, violenza, rapporti di coppia, omosessualità, dialettica tra verità e finzione, drammi di persone alle prese con il loro passato e le loro angosce.
Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 15.45

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