L'Ufficio tecnico del Comune è lento, ma non per tutti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 marzo 2000 16:19
L'Ufficio tecnico del Comune è lento, ma non per tutti

Un’interpellanza «per sapere i motivi per cui l’amministrazione comunale ha permesso con semplice “dichiarazione inizio attività” opere di urbanizzazione secondaria nella villa ex-Strozzi Sacrati» è stata presentata dal capogruppo dei Verdi Vincenzo Bugliani.
Villa Strozzi Sacrati, ha sottolineato il capogruppo dei Verdi, è un un complesso architettonico «fra i più pregevoli della città, ricco di un giardino all’italiana, di una limonaia, di scuderie e che pertanto dovrebbe sia essere sottoposto a vincolo di tutela da parte della Sovrintendenza, sia garantito con speciale attenzione da parte del Comune».


«Dal 1997 - si legge nella interpellanza - nel complesso ex- villa Strozzi si sono succeduti interventi di frazionamento in unità immobiliari da parte della proprietà della villa e non è stato presentato un progetto organico di ristrutturazione edilizia, ma varie “dichiarazioni di inizio attività”». Questo documento è stato concesso «anche per opere che nulla hanno a che fare con un restauro conservativo (lo spostamento di una rampa di scale, l’inserimento di un ascensore, l’adeguamento impiantistico-igienico-sanitario) e nonostante la relazione critica del geometra di zona».


«Per la realizzazione in loco di un impianto fognario a cielo aperto -ha infine rilevato Bugliani - si è proceduto a lavori di escavazione, nonostante la natura argillosa del terreno e quindi non adatta per un intervento di questo tipo e nell’area è prevista anche la costruzione di tre serbatoi in cemento per l’acqua potabile la cui progettualità non ha minimamente considerato il contesto paesaggistico irripetibili in ci andranno a collocarsi».
Per questo Bugliani vuole conoscere «perché per villa Strozzi Sacrati, dal momento che si tratta chiaramente di interventi di urbanizzazione e non di semplice restauro conservativo, sia stata accettata la dichiarazione di semplice inizio attività e non sia stata invece richiesta concessione edilizia» e chiede che l’amministrazione comunale «intervenga sull’attuale progetto dei tre serbatoi di acqua per evitarne il forte impatto sull’area collinare in questione».

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