WeekForFuture: i giovani in piazza

Sciopero e mobilitazioni per il clima dal 23 al 27 settembre. Enrico Rossi: "La Toscana in prima linea con atti concreti". Stabilizzare il clima globale è anche un buon investimento economico: lo sostiene su Science un team di scienziati internazionali di cui Marco Bindi dell’Università di Firenze è l’unico ricercatore italiano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 settembre 2019 23:50
WeekForFuture: i giovani in piazza

FIRENZE– "Con l'acqua alla gola" è il nome dell'azione dimostrativa che Fridays ForFuture ha organizzato venerdì in modo coordinato in tutta Italia durante il primo giorno della “Climate Week”. Per l'occasione in tantissime piazze di Italia sono stati installati dei patiboli e gli attivisti sono rimasti in piedi con un cappio al collo su dei blocchi di ghiaccio che si andavano via via sciogliendo. Questa azione ha dato inizio alla Climate Action Week. Dal 20 al 27 settembre verrà richiesta attenzione verso il tema dei cambiamenti climatici da parte degli attivisti di Fridays For Future di tutto il mondo.

La Cgil anche in Toscana aderisce alla mobilitazione con una serie di iniziative e partecipando alle manifestazioni nelle città della regione organizzate da Fridays for Future; per il 27 settembre inoltre la Flc Cgil proclama lo sciopero di tutto il personale del Comparto Istruzione e Ricerca, dell'Area dirigenziale, dei docenti universitari e di tutto il personale della formazione professionale e delle scuole non statali. Per Flc Cgil "il mondo della conoscenza può dare un apporto insostituibile per affrontare la crisi climatica ed ecologica: la ricerca, la formazione delle giovani generazioni sui temi ambientali, l’apprendimento di stili di vita rispettosi dei limiti imposti dalla natura, sono tutte direttrici da seguire, da un lato, per evitare il collasso del nostro ecosistema e dall’altro per spingere i governi a fare grandi investimenti finalizzati alla transizione ecologica, rispettosa dei principi di giustizia sociale, ambientale e climatica".

Fra le iniziative in programma lunedì 23 settembre segnaliamo l’assemblea- dibattito organizzato da Cgil Toscana ore 14:30 presso Educatorio Fuligno, via Faenza 48. Presiede: Simone Porzio, responsabile Dipartimento ambiente e Territorio CGIL Toscana. Intervengono:

  • Dalida Angelini, segretaria generale CGIL Toscana;
  • Maurizio Brotini, segretario confederale CGIL Toscana; Matilde Collavini, Rete Studenti Medi; Simona Fabiani, Responsabile politiche per il clima, territorio, ambiente, CGIL Nazionale;
  • Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana;
  • Luigi Ferrieri Caputi, Fridays for Future;
  • Gabriele Montani, UDU Unione degli Universitari;
  • Alice Pistolesi, Atlante delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo.

In occasione dell’iniziativa sarà presentato il progetto “River Cleaner” ideato da Lorenzo Lubrano Lavadera, Camilla Cantiani, Alberto Luckenbach, Michael Mugnai, Olimpia Rossi della startup Blue Eco LineIntermezzo teatrale: anticipazione della pièce "Overshoot, il giorno in cui la terra finisce le risorse" di Fiamma Negri e Giusi Salis.

"Alla giunta di martedì approveremo la dichiarazione di emergenza climatica come è stata chiesta dai giovani che oggi alle 14 manifesteranno in piazza Duomo". Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni ai giovani di #WeekForFuture che sono nelle piazze, perché la Toscana vuole essere apripista delle regioni italiane a favore di questa iniziativa di carattere mondiale.

Il presidente Rossi nei prossimi giorni incontrerà una delegazione dei giovani di FridayforFuture che oggi erano davanti al palazzo della Regione in piazza Duomo durante la loro manifestazione per l'ambiente che vedrà iniziative durante tutta la settimana. "Milioni di giovani – ha detto il presidente Enrico Rossi - scendono in piazza per l'ambiente perché sanno che è in gioco il futuro della vita umana. Chiedono di fare presto e bene. Cambiare modello di sviluppo per superare, anche con la scienza e con la tecnica, ciò che fa impazzire il clima vuol dire far prevalere un potere democratico che regoli l'economia e la sottragga agli interessi di pochi potenti, rendendo più giusta la società.

La dichiarazione di emergenza climatica che approveremo martedì non sarà un atto formale ma la conferma di fatti concreti che stiamo portando avanti". "Abbiamo un obiettivo: realizzare una Toscana a bilancio emissivo zero al 2050 – ha detto l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni ai giovani questo pomeriggio - E' un obiettivo al quale concorrono molte politiche regionali perché sarà raggiunto con la riduzione delle emissioni dei gas climalteranti che si ottiene solo attraverso azioni specifiche: nella progettazione delle città, nella gestione dei rifiuti e dell'energia". "Stiamo mettendo in campo azioni concrete – ha proseguito Fratoni -, insieme a ingenti investimenti, tutti elementi della stessa strategia di cui fanno parte l'economia circolare, lo sviluppo delle energie rinnovabili, l'adesione al programma europeo di lotta alla dispersione delle plastiche, la riduzione delle perdite di acqua e la realizzazione di invasi, opere queste ultime, che contrastano due dei fenomeni più pericolosi prodotti dai cambiamenti climatici: la siccità e le alluvioni". Alla base dell'obiettivo del bilancio emissivo zero ovvero "Toscana carbon neutral al 2050" c'è un documento che ha elaborato la Regione Toscana e che sarà al vaglio di comitato scientifico costituito appositamente che si riunirà il prossimo 15 ottobre.

Del comitato fanno parte l'ex ministro dell'ambiente Edo Ronchi, il neurobiologo Stefano Mancuso, il climatologo Roberto Buizza, l'economista Marco Frey e i docenti esperti di energia Romano Giglioli e Alessandro Sbrana.

E’ dell’Università di Firenze l’unico autore italiano di un articolo su Science che si rivolge ai leader mondiali per un impegno urgente contro il cambiamento climatico, in concomitanza con la nuova mobilitazione mondiale a difesa dell’ambiente Friday for Future (“The human imperative of stabilizing global climate change at 1.5°C” DOI: 10.1126/science.aaw6974). Si tratta di Marco Bindi, docente del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali, che ha collaborato con un team internazionale di scienziati coordinato dall’Università di Queensland in Australia. L’articolo è il risultato delle attività delle ricerche scientifiche svolte nell’ambito dello special report Global Warming 1.5°C dell’Intergovernmental panel climate change delle Nazioni Unite ed evidenzia il fatto che investire nella risoluzione dei cambiamenti climatici sia anche un buon business: agire per ridurre i cambiamenti climatici costerà molto meno dei danni altrimenti inflitti dai cambiamenti climatici a persone, infrastrutture ed ecosistemi. L’articolo quantifica così i rischi che scaturiscono dal surriscaldamento globale, ma rileva anche i vantaggi per foreste, biodiversità, coltivazioni se si limitasse l’innalzamento delle temperature globali a un grado e mezzo, evitando di arrivare a due gradi.

Proprio in questo filone si inserisce il contributo di Marco Bindi che si è occupato di valutare le proiezioni del rischio per i sistemi agricoli. “L’area del Mediterraneo sarà fortemente esposta a siccità e a deficit di precipitazioni con ovvie conseguenze sulla produzione primaria di alimenti -osserva il docente fiorentino – ci saranno comunque notevoli benefici con il contenimento del riscaldamento globale di un grado e mezzo”.

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