Vini nelle ville toscane: evento al Poggio Imperiale

Brunello di Montalcino e vini cileni presentati a Firenze dall’associazione Il Santuccio

Roberto
Roberto Onorati
05 ottobre 2021 23:50
Vini nelle ville toscane: evento al Poggio Imperiale

Una serata dedicata ai grandi vini si è tenuta lunedì 4 ottobre nella Villa Medicea di Poggio Imperiale a Firenze. La Villa, patrimonio dell’UNESCO e sede dell’Educandato Statale della SS Annunziata, offre ai visitatori i suoi splendidi ambienti che segnano la storia dai primi proprietari Martelli fino ai Lorena. Qui il granduca Leopoldo amava risiedere in un appartamento al piano terreno: nel suo studio firmò l'abolizione della tortura e della pena di morte nel 1786.

La prestigiosa Sala del Trono ha ospitato la presentazione dei vini “dei due mondi” organizzata dall’associazione fiorentina “Il Santuccio”, attiva nella promozione della cultura del vino; il meglio della produzione Toscana con il Rosso, il Brunello e la Riserva di Montalcino con il meglio della produzione enologica cilena (una delle nazioni che è cresciuta maggiormente in termini enoici). Il Conte Francesco Marone Cinzano della casa Vinicola Col d’Orcia ha presentato cinque superbi vini e ha illustrato la storia di una delle più conosciute produzioni vinicole di Montalcino.

La famiglia Cinzano, originaria del Piemonte, arriva a Montalcino nel 1973. Come ricorda Francesco, all’epoca la zona era una delle più povere e depresse d’Italia, tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione. La Cinzano, attiva nel commercio del vino fin dal 1500, usufruisce della propria rete di vendita per immettere sul mercato le prime vendemmie del Col d’Orcia. Negli anni 70 e 80, Col d’Orcia contribuisce in maniera fattiva alla distribuzione del Brunello di Montalcino in Italia, in Europa e nel mondo.

Sotto la guida del conte Alberto raggiungono i 70 ettari. Dal 1992 subentra nella gestione il figlio Francesco e incrementa il numero di impianti sino agli attuali 145 ettari, oltre a fare da pioniere per l’agricoltura biologica e biodinamica a Montalcino. Negli anni 90 si concretizza l’avventura in Cile, con l’avvio della produzione vinicola e il recupero di alcune cantine, oggi riconosciute di interesse storico nazionale. I vini degustati durante la serata sono stati un vero piacere per il palato.

Stiamo parlando di vini che di solito sono tra i più premiati a livello mondiale. Come è noto, la formula magica dei vini Brunello è data dal clima di una zona a 600 mt non lontana dal mare, dal Sangiovese e dal terreno. Il Rosso Montalcino vendemmia 2019, il Brunello Montalcino DOCG 2016 e la riserva Poggio al vento 2012 sono un equilibrio di tannini, acidità e morbidezza. La sorpresa sono i due vini cileni della Col d’Orcia, Erasmo 2015 con uvaggio internazionale Merlot e Cabernet e il fantastico vino passito Torontel del 2014.

Non bisogna dimenticare che il Cile è salito sul palcoscenico dei grandi vini internazionali ed oggi è stabilmente il quarto esportatore mondiale di vino, dopo Francia, Italia e Spagna. 

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