Vendite al dettaglio in calo

Il sondaggio online: uno su tre non approfitterà dei saldi estivi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2022 14:02
Vendite al dettaglio in calo

Stime Istat vendite al dettaglio giugno: crescita in valore, calo in volume (1). Si compra meno ma si spende di più. I più penalizzati (-7/8%) elettrodomestici e vari tlc, mentre gli alimentari sono negativi con meno dell’1%.

I toscani tagliano del 3% le quantità di prodotti alimentari acquistati rispetto allo scorso anno per effetto del balzo dei prezzi. L’inflazione sui generi alimentari, che in Toscana ha raggiunto a giugno il 9%, morde le tasche delle famiglie costrette a rivedere il proprio bilancio. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti Toscana sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel primo semestre 2022 che su base annua fanno registrare una diminuzione delle quantità di beni alimentari acquistate per il sesto mese consecutivo.

I toscani – sottolinea Coldiretti Toscana - sono costretti a spendere di più per acquistare meno prodotti per effetto dei prezzi che hanno fatto segnare per gli alimentari un aumento record complessivo su base nazionale del +9,6% tra prodotti freschi e lavorati nel luglio 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento dei prezzi scatenato dal mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici e del taglio dei raccolti a causa del clima costerà nel 2022 alle oltre 1,6 milioni di famiglie toscane 320 euro in più soltanto per la spesa alimentare.

In cima alla classifica dei rincari a luglio ci sono gli oli di semi, (+66%) soprattutto quello di girasole – sottolinea Coldiretti Toscana –, il burro (+31,9%), la farina (+21,5%) e la pasta (+21,1%) proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori. Poi il riso (+18,8%) e la margarina (+18,7%). A seguire i gelati (+18,2%) ed il latte (+15,9%) ma rincari a doppia cifra – continua Coldiretti – si registrano pure per la carne di pollo (+15,7%), le uova (+13,8%) e il pane con (+12,5%).

L’effetto dell’inflazione si fa sentire anche sui saldi estivi: uno su tre (36%) non farà acquisti. Il 42% di coloro che hanno risposto al sondaggio online promosso da Coldiretti sulla pagina Facebook spenderà di meno rispetto allo scorso anno. Più di uno su cinque invece non perderà l’occasione di approfittare degli sconti: il 15% investirà per comprare capi di abbigliamento e scarpe lo stesso budget dello scorso anno, il 7% spenderà addirittura di più.

“Una sostanziale stabilità con tendenza al ribasso, considerando anche che questo mese pre-estivo non è mai stato di grande slancio per le vendite al dettaglio, visto che in tanti (quest’anno più che mai) fanno i conti in tasca con maggiore attenzione per poter poi spendere per una vacanza. Sarà sintomatico per meglio capire se siamo alla canna del gas o meno, vista la fiammata inflazionistica di luglio e i rincari stratosferici dei servizi turistici, il comportamento nei mesi di luglio e agosto -interviene Vincenzo Donvito Maxia, dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- Da aggiungere, la variante del governo che è caduto e, di conseguenza la maggiore preoccupazione dei consumatori verso continuità e crescita delle sovvenzioni statali e delle prospettive di riforme e cambiamenti in meglio”.

“Comunque, la nostra economia sta tenendo, le nostre percentuali non sono difformi da quelle degli altri partner comunitari ed internazionali. Questo grazie all’armonia istituzionale – nazionale, europea ed internazionale – messa in pratica dai governi che abbiamo avuto. Speriamo che questo sia considerato dall’elettore che il 25 settembre rinnoverà il Parlamento”.

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