Uno, Due, Tre, Tramvia: Firenze, nove anni dopo

​ Volge al termine la realizzazione delle Linee 2 e 3 che facevano parte del disegno iniziale

Antonio
Antonio Lenoci
04 giugno 2018 14:28
Uno, Due, Tre, Tramvia: Firenze, nove anni dopo

 Tutto pronto nel 2009, ma avremmo dovuto aspettare il 2018 per dire "Uno, Due, Tre, Tramvia". A poche settimane dal completamento del sistema primario, un lungo percorso porta oggi Firenze nel suo agognato futuro e lo fa con Dario Nardella e Stefano Giorgetti che hanno raccolto un testimone pesante, quello che dalla carta millimetrata arriva alla messa in esercizio del progetto.

  Il sindaco era Leonardo Domenici, l'assessore alla Mobilità, Giuseppe Matulli e l'ingegnere di Ataf che seguiva il progetto era Andrea Bacci quando nelle case dei fiorentini arriva un volantone che spiega cosa accadrà: le tre linee non arriveranno tutte a Santa Maria Novella ed al Duomo ci sarà una fermata. La Linea 1 occuperà le ampie strade che separano via Foggini da piazza della Resistenza, saranno abbattute delle case e supererà l'Arno grazie ad un nuovo ponte sotto al quale sarà ritrovato il porto Leopoldino, che sarà ricostruito nello stesso posto, o appena un po' più in là.

Trasformerà l'ingresso al Parco monumentale delle Cascine, lambirà la Porta al Prato e da Jacopo da Diacceto arriverà in piazza dell'Unità.La Linea 2 da viale Guidoni arriverà in via Forlanini, via Mariti, Circondaria, Corsica e si incrocerà con la Stazione AV, poi a Belfiore si dividerà lungo ferrovia e su via Guido Monaco per raggiungere Alamanni e piazza dell'Unità. Da piazza dell'Unità procederà verso il Duomo, svoltando in via Martelli e raggiungendo San Marco dove inizierà l'anello San Marco - Lamarmora - Libertà - Cavour - San Marco.

La Linea 3 partirà da Careggi ed in piazza Dalmazia si dividerà verso il Poggetto in due rami, andata su Corridoni e ritorno da Vittorio Emanuele II. Alla Fortezza procederà verso il sottopasso ferroviario fino al viale Rosselli ad intercettare la Linea 1 sullo svincolo di via Jacopo da Diacceto.

Il claim scelto per tappezzare le strade che avrebbero ospitato i cantieri è "Facciamo strada alla nuova città". Si inizia dalla Linea 1: poco più di 7 km da Scandicci a Santa Maria Novella, per 1000 giorni di cantieri. Per le Linee 2 e 3 circa 1735 giorni.I dati di progetto: "1 tram ogni 3 minuti, 3 linee di tramvia, 20 km/h di velocità costante, 20 km di binari in fase di realizzazione, 15 km in fase di completamento, 41 fermate, 5000 passeggeri l'ora per direzione". Le scadenze "I lavori della rete tranviaria sono iniziati a dicembre 2004 con la prima linea che sarà completata entro il 2007.

Quelli della seconda e della terza linea prenderanno il via nel 2006 e termineranno nel 2009" recitava il cronoprogramma. L'obiettivo dichiarato "Dotarsi di un'infrastruttura moderna ed ecologicamente compatibile. Un'opera strategica destinata a cambiare il modo di spostarsi in città e nell'area metropolitana. L'occasione per riqualificare strade e piazze e piantare nuovi alberi: per esempio piazza Vittorio Veneto verrà riorganizzata secondo i progetti ottocenteschi dell'architetto Poggi".Ma su cosa si sarebbe basata l'integrazione del sistema? "Quando, grazie al tunnel sotterraneo per i treni ad Alta Velocità, la rete cittadina sarà liberata dai treni a lunga percorrenza, i binari saranno uno degli elementi chiave per gli spostamenti urbani e metropolitani.

I due sistemi, tramvia e rete ferroviaria urbana, integrati tra loro e con la rete dei bus, saranno il fulcro di una mobilità dove il trasporto pubblico sarà vincente rispetto a quello privato. Da sottolineare anche la realizzazione della terza corsia dell'Autostrada e la rete dei parcheggi scambiatori come quello all'uscita Certosa".  Nel mezzo c'è stato un Referendum, nel 2008, e c'è stata una Pedonalizzazione del Duomo, nel 2010, che hanno cambiato sensibilmente il progetto e riorganizzato il trasporto nel centro storico.

Soprattutto c'è stato un prolungato slittamento nell'apertura dei cantieri. Nove anni dopo alcune incognite restano, sul prolungamento verso il centro storico ad esempio, ma restano inattuate anche alcune promesse fatte per la Linea 1 come gli Scambiatori (arrivato recentemente a Villa Costanza) il parcheggio di piazza Vittorio Veneto o la riqualificazione dell'argine sinistro presso il nuovo ponte sull'Arno. La Linea 2 e la Linea 3 sono state realizzate in parallelo, in 4 anni, cercando di recuperare il tempo perso e di rimettere Firenze in pari con le altre città italiane ed europee che sono tornate ad investire sul trasporto pubblico, quello condiviso per intendersi anche se del "pubblico" hanno perso l'originaria concezione.Ataf che disegnava i tracciati nei primi anni 2000 è oggi una azienda privatizzata che ricerca il profitto per sopravvivere non potendo contare più su budget pubblici, e le strade interessate dai cantieri non sono i vialoni della periferia industriale fiorentina.

Da qui una riorganizzazione di itinerari, fermate ed adduzioni che sono tutte da valutare.   Nonostante tutto l'Amministrazione ha scommesso sul progetto, apportando le modifiche necessarie a rendere effettivo ed efficiente ciò che idealmente poteva avere un senso. Il sindaco attende l'inaugurazione delle nuove Linee per proporsi al secondo mandato, ma in ogni caso il tandem Nardella - Giorgetti sarà, più della coppia Domenici - Matulli, identificato come autore di un sistema integrato che mette in relazione tre aree distinte di Firenze.

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