Treni: "La Firenze-Ravenna divenga strumento di marketing territoriale"

I presidenti di Confesercenti Firenze e Confesercenti Ravenna uniti per far diventare la linea Faentina sinonimo di promozione turistica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2014 20:21
Treni:

FIRENZE - Il recente declassamento del "treno di Dante", la linea ferroviaria che collegava, con la cifra low-cost di 10 euro Ravenna e Ferrara con la Toscana, dimostra ancora una volta come nel nostro paese tutto viene sacrificato sull'altare dell'Alta Velocità e pochissime risorse vengono destinate al potenziamento ed alla realizzazione delle tratte "storiche" e "tradizionali" dell'assetto ferroviario del nostro paese. 

Tra queste, sicuramente anche la Linea Faentina che, dal 1894 collega Firenze con Faenza e che è stata oggetto, negli ultimi anni, di ripetute, feroci polemiche per lo stato di abbandono in cui versa la linea.

Confesercenti Firenze aveva già aderito, nel 2011 al cosiddetto "Patto della Faentina" iniziativa nata da un comitato spontaneo di pendolari, "Mugello attaccati al treno" per far luce sulla situazione ferroviaria del territorio e chiedere ai livelli istituzionali di fare propria la causa della modernizzazione della rete. 

Approfondimenti

Adesso i due presidenti di Firenze e Ravenna, Nico Gronchi e Roberto Manzoni, fanno un ulteriore passo in avanti e rilanciano la necessità di potenziare la linea, e non solo, di pensare a quest'ultima, anche sul modello che ci giunge da altri paesi europei (vedi Francia), come uno strumento di crescita e promozione turistica del territorio. 

Un potenziamento serio, reale, tangibile, che non vada a discapito dei pendolari ed accolga i turisti in modo degno, come conviene a chi visita la Toscana. 

"Non possiamo pensare solo all'Alta velocità", sostengono i due Presidenti, "la Faentina potrebbe essere il primo esempio territoriale di linea "turistica" e low cost" e, come tale, essere inserita nei circuiti turistici e di marketing territoriale, sviluppando collaborazioni con le "nostre" strutture ricettive, bed and breakfast, agriturismi".

"Crediamo - concludono Gronchi e Manzoni  - che la realizzazione di tale progetto potrebbe tradursi in ricadute estremamente positive per il nostro territorio e confidiamo che la nostra proposta possa suscitare interesse presso le istituzioni (Regione in primis) che potrebbero concretamente attivarsi in questa direzione.

Qui, per intendersi, sono in ballo attività e posti di lavoro: sarebbe un delitto, in questo periodo di recessione, non prendere in considerazione un progetto del genere! "

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