Tramvia e Bus, quella convalida incomprensibile: interviene il Difensore Civico

Abbonamenti da convalidare: passeggeri multati anche se in possesso del biglietto si sono rivolti al Difensore Civico della Regione Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2019 11:51
Tramvia e Bus, quella convalida incomprensibile: interviene il Difensore Civico

 Chi non oblitera paga la multa, anche se ha acquistato un regolare titolo di viaggio. Il Difensore Civico della regione Toscana ha chiesto che con urgenza venga disapplicata la disposizione che prevede la sanzione per chi non convalida il titolo di viaggio regolarmente acquistato.

La genesi del problema: per avere un abbonamento ATAF è necessaria, dal 1 aprile 2018, la Carta Unica Toscana. La tessera personale che permette di spostarsi all’interno dell’area metropolitana di Firenze con autobus urbani Ataf&Li-nea, tramvia e, in tutta la Toscana, con i treni regionali. È il supporto esclusivo per acquistare abbonamenti annuali, e fino al 31 marzo 2019 è rilasciata gratuitamente.

Ataf al rilascio avvisa i possessori che è necessario accostare la carta al validatore ogni volta che salgono a bordo della vettura, sia all’inizio del viaggio che per i successivi trasbordi. La validazione è obbligatoria. Le regole di validità del titolo di viaggio sono disciplinate dalla Legge Regionale 42/98 in cui si prevede l’obbligatorietà della validazione del titolo di viaggio, incluso quello elettronico; inoltre nel recente Contratto Ponte (Art.

28) la Regione Toscana prevede la “rilevazione della frequentazione del servizio”.

Ma validare la carta sulla tramvia, e anche su molte corse bus, non è così semplice. Negli orari di punta, quando i passeggeri sono lavoratori e studenti, i mezzi sono così affollati che non è semplice raggiungere il validatore. Allora bisognerebbe aprire la borsa, con relativi rischi concreti di borseggio, estrarre la carta dal borsellino, chiedere a altri passeggeri di fare un ponte affinché qualche anima gentile infine la validi; intanto si sta con il borsellino aperto, con la borsa aperta, e in bilico per non cadere visto che le mani sono altrimenti impegnate.

Sono pervenute all’ufficio del Difensore civico della Toscana tante lamentele in ordine all'obbligo di validazione dell'abbonamento. La multa ammonta a 50,00 euro, quando i passeggeri sono in possesso di un regolare abbonamento: quello annuale, con nome, cognome e foto, costa 310,00 euro.

Convalidare la corsa in autobus o tramvia può sembrare poca cosa ma il fastidio si ripete per tutte le volte che, per spostarsi da un punto all’altro della città, si sale in una vettura. Aver introdotto una cosa del genere nel regolamento ATAF denota, da parte della burocrazia, la solita insensibilità nei confronti del benessere del cittadino. Non si è pensato all’affollamento dei mezzi in certi momenti e alla ridotta manualità e difficoltà di equilibrio di molti anziani.

Il Difensore civico della Toscana è intervenuto presso Ataf, rappresentando il caso pure all'Assessore regionale alla mobilità Vincenzo Ceccarelli, nei seguenti termini: il Contratto Ponte che prevede la rilevazione della frequentazione del servizio non può né deve avere ricadute sull'utenza, che fruisce del servizio ma non ne è strumento tenuto a cooperare per finalità statistiche. L'abbonamento acquistato ha validità a prescindere dalla singola validazione, che è altra cosa dalla validazione vera e propria (una tantum e iniziale), rispondendo invece a finalità statistiche che non riguardano gli utenti ma Ataf e Regione Toscana.

Non può perciò la convalida costituire per l'utenza un onere, gravato addirittura di sanzione. Né sembra legittimante e pertinente il riferimento a finalità di controllo sociale per contrastare l'odioso fenomeno dell'evasione tariffaria. Chi è in possesso di un valido titolo di viaggio, quale l'abbonamento è dal momento dell'acquisto al suo termine, ma non lo convalida, al massimo può considerarsi un po' distratto, ma gli strumenti di contrasto dell'evasione tariffaria e quelli aventi finalità statistica devono necessariamente essere altri, e mai comunque è concepibile sanzionare l'utente che non convalida un titolo di viaggio di per sé valido".

Da qui la richiesta, urgente, di disapplicare la disposizione normativa.

Tra le maggiori problematiche sollevate negli ultimi tempi, oltre alla questione frequenze - intersezioni che incidono sul traffico, c'è l'annosa questione dei titoli di viaggio. Dopo la querelle sui costi dei biglietti, maggiorati a 1,50 Euro, e gli abbonamenti, poi ridotti attraverso la certificazione Isee ed i contributi istituzionali, resta però il problema delle obliterazioni.

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