Tav a Firenze: non piaceva neppure il Centro Commerciale

Al netto delle specifiche tecniche relative alla realizzazione del tunnel e della rete ferroviaria, spunta una silenziosa crociata contro il megastore

Redazione Nove da Firenze
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27 gennaio 2017 17:01
Tav a Firenze: non piaceva neppure il Centro Commerciale

Un plauso alle novità giunte da Roma che "sembrerebbero finalmente sbloccare una impasse di importanza capitale per lo sviluppo infrastrutturale della città" arriva da Nico Gronchi Presidente Confesercenti Città Metropolitana di Firenze.Non ci arriva subito il presidente nella nota diramata alla stampa, ma la motivazione della soddisfazione è chiara: niente Centro Commerciale presso la Stazione Foster.Nelle dichiarazioni raccolte da Controradio all'indomani del vertice è stato il primo cittadino di Firenze a sottolineare il venire meno di una struttura che a quanto pare restava 'indigesta' anche all'amministrazione "Daremo al Quartiere 5 un'area con dei servizi al posto di una stazione fantasma con un mega centro commerciale che avrebbe letteralmente desertificato il tessuto di botteghe e di negozi di quel quartiere.

abbiamo trovato una soluzione ragionevole ed utile per la nostra città".

“Il cambio di passo romano consentirà di riporre in un cassetto un progetto ormai obsoleto che poco aveva a che fare con i nuovi concetti di mobilità sostenibile - dice Gronchi che poi aggiunge - con la creazione di un nuovo Hub intermodale tra treno, tramvia e bus, comprensivo anche di un approdo unico per i bus turistici, si metterebbe in campo una soluzione del tutto nuova che la città non ha mai avuto e che potrebbe essere facilmente collegata, viste anche le esigue distanze (800) rispetto a Santa Maria Novella" sostiene il presidente Confesercenti per arrivare al fatto che "alle nostre piccole e medie imprese del commercio interessa anche un altro aspetto della questione: a quanto pare, con il nuovo progetto la grande struttura commerciale inizialmente prevista con la Stazione Foster non si farà più, o, almeno, sarà comunque alquanto ridimensionata”.

Questo aspetto Confesercenti l'aveva già sottolineato: "Per tutta una serie di motivi (Outlet, commercio elettronico, liberalizzazioni commercio) attraversiamo una fase storica caratterizzata da un eccesso di offerta commerciale rispetto alla capacità di acquisto ed alla propensione al consumo. Ebbene, quando progetti faraonici come quello della Foster (anche dal punto di vista delle superfici commerciali..) sono stati concepiti, la situazione era molto diversa rispetto all’attuale. Questo convincimento ormai è patrimonio comune di tutti i players della strutturazione della rete commerciale, compresi quelli di Ferrovie: oggi ogni nuovo insediamento commerciale deve essere valutato con grande attenzione e prudenza, perché i Flop, in questa complicata materia, (con gravi ricadute in termini di costi e investimenti) sono sempre dietro l’angolo”, conclude Gronchi.

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