Tav a Firenze: il Tunnel ridotto riaccende la polemica

Il Sottosegretario Gabriele Toccafondi: "Dilettanti allo sbaraglio". Cristina Scaletti di Firenze Viva: “C’è un qualche collegamento fra il monitoraggio Arpat sul Nodo AV e le acque sotterranee del 2012-2013, lavori di scavo e la voragine sul lungarno Torrigiani?”. Angelo Bassi (Capogruppo PD): “Per fare la frittata ci vogliono le uova ed a Roma non è stato fatto l’uovo”. Biagioli: "addio alla metropolitana di superficie". Amato (Alternativa Libera): "Rossi e Nardella tornano con un nulla di fatto e tutto è rinviato a settembre"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2016 19:54
Tav a Firenze: il Tunnel ridotto riaccende la polemica

Firenze, 23 luglio 2016- L'ipotesi di scavare anche sotto la stazione di Santa Maria Novella, allerta gli oppositori del progetto che temono le vibrazioni nel terreno eterogeneo fiorentino, sia durane i lavori, sia durante il passaggio dei treni e del tram. Martedi 26 luglio ore 21,00 ritrovo in piazza Tanucci per un corteo contro il progetto, che secondo gli organizzatori rischia di innescare nel sottosuolo reazioni e cedimenti che possono diventare incontrollabili e dannosi per le opere d'arte soprastanti.

 "O ci sono ragioni chiare, spiegabili, soluzioni rapide e fattibili sull'inversione in merito alla TAV a Firenze oppure saremo ricordati come dei dilettanti allo sbaraglio. La riunione a Roma di giovedì perché è stata fatta? Visto che nessuno a quel tavolo ha presentato un progetto alternativo, i relativi risparmi e neanche i tempi di realizzazione, perché è stata fatta?" Questo quanto dichiarato dal coordinatore regionale di NCD Gabriele Toccafondi "Il centrodestra ha sempre chiesto un altro progetto, ha sempre detto no alla Foster, paradossalmente abbiamo sempre chiesto quello che oggi qualcuno propone.

Ma sono passati decenni - aggiunge Toccafondi -, sono stati spesi tanti soldi, ed è stato perso tanto tempo. Ad oggi non si è capito quando, dove e come si farà la fermata dell'alta velocità a Firenze, quanto costerà e quando sarà pronta. Dopo 25 anni di progetti, valutazioni, delibere, i lavori fatti fino ad ora e i tanti soldi spesi sembrano non contare, non conta neanche la tranvia pensata per questo progetto. Ancora non abbiamo capito chi chiede cambiamenti e perché. Chi ha pagato i lavori fatti fino ad ora perché lo ha fatto.

Dove prenderemo i treni ad alta velocità a Firenze in futuro ma soprattutto quando. La politica questo deve fare. Dare risposte a domande che fino a poco fa qualche risposta la avevano, adesso neppure quelle". 

“Per la frittata ci vogliono le uova e siccome alla riunione di Roma sulla Tav non è stato fatto l’uovo non è possibile parlare di frittata”. Il Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale Angelo Bassi replica alle opposizioni che parlano di accordi violati e del fatto che è stato deciso di non far svolgere un Consiglio comunale il 26 luglio per parlare dell’alta velocità ferroviaria a Firenze. “Non rigiro la frittata come dicono i consiglieri di opposizione – continua il capogruppo Bassi – ma mi considero più realista del Re. L’incontro di giovedì a Roma è stato interlocutorio ed è stato deciso che ce ne sarà bisogno di un altro a settembre. Quando il quadro della situazione sarà più chiaro sono sicuro che il sindaco o un esponente della Giunta verrà in Consiglio comunale per illustrare a tutta l’assemblea il futuro del sottoattraversamento ferroviario fiorentino”.

“L’ho già fatto in Consiglio comunale, ma non ho avuto risposte confortanti, per cui torno a proporre la questione” è l’incipit di Cristina Scaletti che si chiede e domanda all’Amministrazione Comunale di Firenze: “c’è un qualche collegamento fra la voragine che si è aperta in Lungarno Torrigiani e i lavori di scavo del tunnel della Tav? E fra questi due elementi e la decisione di rivedere il progetto del sotto-attraversamento della città accantonando da subito l’ipotesi della mega stazione Foster in zona ex-macelli (peraltro con lavori in fase di avanzata e lo spreco di un mare di denaro pubblico – si parla di 800 milioni di euro – per fare ora di quell’area soltanto un parcheggio scambiatore fra bus turistici e nuova tramvia)?” E continua: “Oggi il Sindaco Nardella s’accorge che non si può violentare la città.

Ma Firenze è già stata ripetutamente violentata, per usare la sua pesante metafora. Basti vedere le ferite aperte in zona Campo Marte e in Via Corsica e sentire cosa pensano i residenti di quelle zone da anni costretti a convivere con disagi e danni alle proprie abitazioni”. Osservazioni non banali che portano Scaletti anche a porre una riflessione di carattere politico: “Possibile che gli stessi personaggi che fino a ieri magnificavano questi progetti – che oggi, ripeto, vengono accantonati – possano tranquillamente continuare a parlare e pontificare? Dall’alto di quale pulpito e con quale credibilità o autorevolezza? Prima, quantomeno, chiedano scusa ai fiorentini per le valutazioni errate.

E anche per le offese e le nemmeno tanto velate minacce verso chi si opponeva o anche soltanto mostrava dubbi su quei faraonici disegni. E non ci si nasconda dietro i disagi dei pendolari per continuare a portarli avanti certi progetti. Le carrozze sporche e il viaggiare ammassati come sardine non c’entra niente con i tempi di percorrenza dei Frecciarossa”. “Ma – insiste Scaletti – voglio restare sul punto: dica il Sindaco che il suo ripensamento non c’entra nulla con l’aggressione all’equilibrio idrogeologico dell’alveo dell’Arno causata dai primi lavori di scavo.

Dica che le preoccupazioni manifestate fin dal 2012 dall’Arpat nel suo monitoraggio delle acque sotterranee non c’entra nulla con quanto è avvenuto nel lungarno e con i movimenti che si stanno registrando della collina del piazzale Michelangelo. In quel rapporto Arpat evidenziava dati anomali imputabili ai cantieri, in particolare un dislivello piezometrico tra monte e valle dello scavo, in pratica i cantieri e le profondissime pareti ai Macelli e a Campo di Marte mettevano a rischio la falda. Una netta smentita di questi miei dubbi renderanno me felice e i cittadini decisamente più sereni”.

“Basta con la gestione personalistica delle grandi opere. Il tunnel dell’alta velocità non riguarda solo Firenze. È in ballo il destino di migliaia di cittadini in Toscana. Certe scelte vanno condivise con la comunità politica, istituzionale e civile”. Il Sindaco di Calenzano Alessio Biagioli commenta così l’ultimo incontro al Ministero sul sottoattraversamento di Firenze dell’alta velocità ferroviaria.

“Il sottoattraversamento – ha spiegato Biagioli - è condizione essenziale per liberare i binari in superficie e garantire così un serio collegamento metropolitano nell’area Firenze-Prato-Pistoia e nel Valdarno. Non si capisce come in una riunione con tre persone al Ministero si possa mettere in discussione un progetto condiviso con tutti i Comuni, a differenza di quello di dubbia utilità dell’aeroporto che invece si vuole portare avanti lo stesso, con l’opposizione di molti enti.

È una situazione paradossale”. Attualmente infatti sui binari esistenti viene data la priorità all’alta velocità, provocando disagi e ritardi nei treni regionali e limitandone lo sviluppo, anche per l’impossibilità di gravare ulteriormente di treni e passeggeri la stazione Santa Maria Novella, già oggi sovraffollata. “Il paradosso è che una proposta del genere venga dal Sindaco Metropolitano – ha continuato Biagioli – proprio mentre ha avviato una discussione sul Piano Strategico, che a questo punto possiamo definire fasulla, visto che sul ripensamento dell’opera più importante per tutta l’area non c’è stata mai condivisione.

E poi, come si può preoccuparsi di un tunnel sotto 40 metri che ripercorre quasi totalmente il tracciato ferroviario, mentre per il passaggio della tramvia dal centro si parla di fantomatici interramenti sotto un’area storica patrimonio dell’Unesco?” L’altro aspetto messo in luce dal Sindaco di Calenzano è che la revisione oggi del tracciato dell’alta velocità significa riaprire una stagione lunghissima di studi, indagini, progettazione e autorizzazioni, tanto da rendere molto improbabile la realizzazione dell’opera. “Il Comune di Firenze o peggio il Sindaco Metropolitano – ha concluso Biagioli – dimostra ancora una volta la gestione personalistica del territorio.

Chiediamo che vengano recuperati gli 80 milioni che Firenze ha sottratto in maniera indebita a un progetto di rilevanza regionale e nazionale, che riguardava la sistemazione delle stazioni metropolitane. Si torni a considerare i trasporti come una questione prioritaria che riguarda tutta l’area metropolitana, tutti i Sindaci, tutte le nostre comunità”.

"Dal summit romano esce il mini tunnel, un grande bluff, che però accontenta tutti: Rfi risparmia, Rossi non viene smentito e Nardella propone un alternativa alla Foster, ma ancora non è certo nulla, magari si ricrederanno ancora una volta". Così commenta Miriam Amato, consigliera di Alternativa Libera, l'esito della riunione romana sulla Tav. "Di fatto Rossi e Nardella tornano con un nulla di fatto, perchè tutto è rinviato a settembre - afferma la consigliera - del resto si sono recati a Roma senza proposte, anche per i treni regionali e il nuovo sistema di segnalamento visto che le novità sono già previste nell'accordo Regione-RFI dell'aprile scorso". "Intanto visto che ci saranno nuovi progetti - continua Amato - significa bloccare tutto ciò che è previsto ad oggi, per ricominciare con nuovi approfondimenti e nuova valutazione di impatto ambientale.

L'unica certezza - aggiunge la consigliera - è che abbiamo già buttato via un sacco di soldi e che problemi quali impatto su falda acquifera, sia a Campo Marte che alla Foster, problema terre di scavo, scavo e subsidenze, sono tutte cose che non sanno ancora come risolvere". "Adesso siamo tutti più tranquilli - ironizza la consigliera - è estate e ne riparliamo a settembre, ma intanto si continuerà a decidere tutto nelle stanze del potere, romane e fiorentine, lontano dai cittadini che restano spettatori indesiderati", conclude Amato.

"Il balletto degli amministratori sul progetto dell'alta velocità fiorentina è surreale, la dimostrazione di come il Partito democratico sia letteralmente strattonato da una parte e dall'altra dai poteri forti. Un giorno dicono una cosa, il giorno dopo l'esatto opposto, il giorno dopo ancora una via di mezzo: in realtà il governo Renzi, il presidente Rossi e il sindaco Nardella non decidono un bel niente, a decidere per loro sono quelli che evidentemente hanno interessi nell'opera e stanno giocando una trattativa sottobanco che usa i vari personalismi del Pd come burattini in una parte in commedia. Peccato che nel mezzo ci siano i cittadini". E' quanto afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli.

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