Tabernacolo delle 5 Lampade: riattaccato il pezzo

La storia. Soddisfazione da parte degli Amici dei musei

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 Dicembre 2025 15:21
Tabernacolo delle 5 Lampade: riattaccato il pezzo

Riattaccato il pezzo staccato di un antichissimo elemosiniere in marmo rosa, quello del Tabernacolo delle Cinque lampade tra via Ricasoli e via de' Pucci. Il danno avvenne nel giugno 2022, il pezzo mancante venne ritrovato nell'autunno 2023 e qualche giorno fa c'è stato il "ricongiungimento". 

Soddisfazione da parte degli Amici dei musei, che si attivarono subito per fare ricerche. 

LA STORIA DEL TABERNACOLO - Tra i più importanti e suggestivi tabernacoli di Firenze, vi è senz’altro quello detto “delle Cinque Lampade”, situato in via Ricasoli all’angolo con via de’ Pucci: esso è composto da due nicchie,al cui interno sono presenti degli affreschi di epoche diverse: il più antico, a sinistra, raffigurante una Madonna col Bambino in trono e Santi (probabilmente santo Stefano e santa Caterinad’Alessandria), è opera di un pittore trecentesco, forse Lippo di Benivieni; la nicchia di destra,invece, contiene un affresco di fine Quattrocento, eseguito da Cosimo Rosselli, raffigurante una Madonna col Bambino in trono e Angeli, più san Giovanni Battista e san Zanobi negli sguanci laterali e la colomba dello Spirito Santo nel sottarco.

Approfondimenti

Il tabernacolo si caratterizza inoltre per la grande edicola in marmo del XIX secolo, dalla cui tettoia pendono cinque lampade in legno tornito e dorato (da cui il nome del tabernacolo), che servivano ad illuminare gli affreschi; al centro del basamento vi è infatti un pregevole elemosiniere,ovvero un vano di raccolta delle offerte per l’approvvigionamento dell’olio delle lampade.

Presso il tabernacolo, oltre a Cimabue, Giotto e Buffalmacco in tempi antichi, vi abitò pureTommaso Bonaventuri, integerrimo impiegato di corte medicea: egli, tornando a casa la notte del 21 settembre 1731, fu assassinato per volere del granduca Gian Gastone de’ Medici, poiché si era scoperto che il Bonaventuri, in una lettera indirizzata a Vienna, aveva denunciato le nefandezze che si perpetravano alla Corte di Toscana; tale omicidio destò molto scalpore in città.

Restaurato nel 1938-1939 e, successivamente, nel 1999 da Silvana Venè Gamberini in memoria del celebre architetto fiorentino Italo Gamberini (che con la sua intensa attività, sia d’insegnamento universitario che di progettazione architettonica, tanto aveva contribuito al decoro della città), con la supervisione del Comitato per il Decoro ed il Restauro dei Tabernacoli (Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini), il tabernacolo dispone di un QR-Code (apposto sulla targa d’ottone presso di esso), grazie al quale, tramite smartphone o tablet, è possibile avere alcuni cenni storico-artistici sull’opera.

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