“Stella e Piero” alla Galleria d'arte Moderna di Palazzo Pitti

Il dipinto è un idillio campestre di Vittorio Matteo Corcos. Uno sguardo sul mondo agricolo e artigiano, osservato dal punto di vista del lavoro femminile. Un' opera inconsueta nell'itinerario artistico del maestro livornese.

Alessandro
Alessandro Lazzeri
25 luglio 2018 00:30
“Stella e Piero” alla Galleria d'arte Moderna di Palazzo Pitti

“In un ritratto quel che conta sono gli occhi, se quelli riescono come voglio, con l’espressione giusta, il resto viene da sé”. Così scriveva Vittorio Corcos (1859 - 1933) del suo fare artistico. Il pittore fu un maestro del ritratto mondano, come testimoniano le innumerevoli tele che ritraggono facoltose signore dell’alta società e della nobiltà, dalla pelle candida e dai capelli perfettamente acconciati. Adesso la grande qualità di Corcos si esprime in una sorta d’idillio campestre “Stella e Piero”.

Nel dipinto Stella è una ragazza che intreccia la paglia. La ragazza è un'adolescente bella con uno sguardo penetrante e intenso. Dietro di lei è disteso Piero un ragazzo che scherza e ride con lei. Il quadro datato 1889, è stato acquisito con diritto di acquisto dall'Ufficio esportazione di Bologna e collocato, da oggi nella sala 20 della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Come già era accaduto per Silvestro Lega, il pittore livornese aveva voluto anche fermarsi a contemplare e dipingere, nel dolce paesaggio toscano, alcune occupazioni campestri, incuriosito dal mondo operoso delle donne, che una volta libere dal lavoro dei campi, ricavavano un umile guadagno intrecciando fuscelli secchi di grano per la produzione dei cappelli di paglia, manifattura che si andava affermando a Firenze e a Prato, e che era nata già nel XVIII secolo.

Definito dalla critica francese “peintre des jolies femmes”, Corcos fu affascinato dal mutamento del mondo femminile, in grado di manifestarsi, già alla fine dell’Ottocento, e pur osservando soprattutto le donne appartenenti a un’élite, egli tratteggiò la donna del secolo nuovo.

Nel dipinto emerge la bravura dell’artista che sembra aver stabilito con Stella un rapporto diretto. Con la stessa attenzione che dedica alle suppellettili lucenti delle signore facoltose, ci restituisce il mondo della ragazza in tutta la sua autenticità. Indaga la ruvidità del muro sullo sfondo e racconta la tela del corsetto oramai stretto e il grembiule di cotonina a fiori rossi. Stella, dalla bella giovane pelle arrossata dall’aria e dal sole, ci guarda con i profondi occhi azzurri: la sua malinconica ritrosia è lontana dalla malizia di solito presente negli sguardi delle provocanti signore alla moda che Corcos era solito ritrarre, ma ha la grande intensità espressiva dello sguardo che caratterizza ogni ritratto del pittore livornese..

“Le collezioni del museo continuano a crescere –ha sottolineato il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – non solo attraverso doni – come lo spettacolare dipinto Ritratto di signora in giardino di Silvestro Lega, presentato tre mesi fa – ma anche con acquisizioni oculate, che completano le raccolte con opere che aprono nuove prospettive sulla storia dell’arte e la storia stessa dell’Otto e Novecento. Il dipinto appena comprato testimonia aspetti forse dimenticati della vita e del lavoro di quel periodo, e ci fa riflettere anche su una forma di artigianato tipicamente toscano, quello della paglia intrecciata, che va preservato nel nostro patrimonio intangibile.”.

L’ingresso di questa importante opera d’arte consente alle Collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, che possedevano solo ritratti femminili dell’autore, di documentare anche la sua sensibilità nell’interpretazione delle piccole cose della natura (le “Myricae” cantate dal poeta Giovanni Pascoli) confrontandosi, tra la fine dell’ottavo e gli inizi del nono decennio dell’Ottocento, con ricerche interpretative influenzate anche da testi letterari del Naturalismo francese.

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