​Stazione Marconi, oggi è un edificio fantasma

L’appello delle Case della Memoria per la Stazione Radio di Coltano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2018 14:12
​Stazione Marconi, oggi è un edificio fantasma

Un luogo di Scienza e di Storia abbandonato al degrado e all’incuria. L'Associazione Nazionale Case della Memoria si unisce all'appello di Elettra Marconi per il recupero della Stazione Marconi di Coltano (Pisa), il luogo scelto da suo padre per costruire la prima stazione radio italiana. Un appello che la figlia del premio Nobel per la fisica ha affidato ai microfoni del Tg1, denunciando le condizioni dell’edificio situato nella campagna pisana da cui, nel 1910, è partito il primo messaggio radio che dall'Europa raggiunse l'Africa.

«Si tratta di un luogo altamente simbolico – affermano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria –. Un luogo in cui Guglielmo Marconi ha fatto la Storia e che adesso è ridotto a un edificio fantasma. Riteniamo che sia doveroso fare il necessario per riportarlo al più presto in condizioni ottimali e rendere così fruibile a tutti un luogo di Scienza dal valore inestimabile. E magari vederlo diventare in futuro una nuova Casa della Memoria di Guglielmo Marconi».

Associazione Nazionale Case della Memoria

L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 67 case museo in 12 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Dante Alighieri, Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi e Giulio Turci, Filadelfo e Nera Simi, Secondo Casadei, Carlo Levi, Domenico Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Mauro Giuliani, Carlo Mattioli, Lucio, Casimiro e Agata Piccolo di Calanovella e con il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto Cimitero degli Inglesi) e il Cimitero degli Allori a Firenze.

L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale e partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia. Info: www.casedellamemoria.it

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