Sono state celebrate questa mattina le esequie del Santo padre in Piazza San Pietro a Roma; alla funzione hanno partecipato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i Capi di Stato e di governo e le delegazioni di oltre 170 paesi insieme a migliaia di fedeli.
Al termine della cerimonia in Piazza San Pietro le spoglie del Santo Padre, scortate da un contingente di poliziotti della Stradale e dell’Ispettorato di PS Vaticano, sono state traslate per la sepoltura presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, secondo le ultime volontà di Papa Francesco.
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“Oggi abbiamo reso il dovuto tributo a un Papa che ha segnato la storia dell’umanità e a un uomo che ha segnato l’umanità di un ruolo, quello del Pontefice, che ha avvicinato tutti, cattolici e non cattolici”. Così il presidente Eugenio Giani dopo aver partecipato questa mattina a Roma ai funerali di Papa Francesco.
Il presidente della Toscana ha tenuto a sottolineare in particolare due aspetti che hanno caratterizzato l’opera di Bergoglio. “La sua aspirazione e il suo sentimento verso la pace sulla quale non si è risparmiato in nessuna iniziativa, da Gaza alla guerra in Ucraina”. E la sua “vicinanza agli ultimi, alle persone fragili e bisognose, alle persone emarginate, che lui ha messo sempre al centro dell’azione della Chiesa e dell’azione civile degli stessi singoli Stati, laddove questo trovava orecchie in grado di ascoltare”.
“La sua azione, con i valori e i principi che l’hanno guidata, lascia al mondo intero una grande eredità, e ci deve indurre e guardare con speranza al futuro”, ha concluso Giani, che ha colto l’occasione per ringraziare, definendole “orgoglio della nostra comunità”, le donne e gli uomini della Colonna Mobile della Protezione Civile della Toscana “per l’assistenza alle centinaia di migliaia di persone giunte nella Capitale per rendere omaggio al Pontefice”.
Le sirene dei pescherecci della marineria toscana hanno reso omaggio a Papa Francesco. Le sirene dei pescatori hanno riecheggiato contemporaneamente dei porti della regione, da Porto Santo Stefano a Viareggio, per manifestare il cordoglio ed il dolore di un settore a cui il Santo Padre ha sempre dimostrato profonda vicinanza riconoscendo nei pescatori italiani non solo il valore professionale, ma anche quello umano e ambientale. A renderlo noto è Coldiretti Toscana.
In numerose occasioni pubbliche, interviste e udienze, il Pontefice ha sottolineato il ruolo essenziale delle marinerie nella salvaguardia del mare e nella custodia delle tradizioni locali. Un impegno che lo stesso Papa Francesco ha ribadito anche nell’ultimo incontro con i rappresentanti del settore, lo scorso 23 novembre 2024, affermando: “Siete custodi del mare, esempio di solidarietà e visione per il futuro”. Era stata questa l’ultima occasione in cui una delegazione di pescatori toscani aveva incontrato a Roma in audizione privata il Santo Padre.
Tutto pronto per la 15^ edizione del Maggio Salesiano, che, in linea con il Giubileo, e nel ricordo di un tema caro a Papa Francesco, ha come focus la speranza, in particolare rivolta alle giovani generazioni.
Domani, domenica 27 aprile alle ore 17, il Maggio Salesiano apre i battenti. Per l'occasione, infatti, le porte della Chiesa di Via Gioberti a Firenze diventano “Le porte della Speranza". Queste verranno ricoperte con i teli termici con cui vengono avvolti i migranti quando sbarcano dopo i “viaggi della speranza”. I teli termici oltre ad essere una sorta di abbraccio verso chi soffre hanno anche l'obiettivo di offrire uno spunto di riflessione. L'iniziativa porta con sé il messaggio che le porte della Chiesa si aprono per accogliere gli ultimi.
Sarà presente anche Vincenzo Russo, che per 22 anni è stato il cappellano del carcere di Sollicciano, e che continua la sua attività attraverso l’opera Madonnina del Grappa, ne è un'ulteriore testimonianza.Don Stefano Aspettati, Direttore dell’Opera Salesiana di Firenze e Scandicci, che ha lavorato all'organizzazione del Maggio Salesiano, dichiara:" La nuova edizione del Maggio Salesiano vuole dare attenzione, in particolare, al tema della speranza in relazione ai giovani e alla costruzione del loro futuro.
Saranno temi di confronto anche la cura e l'attenzione verso gli ultimi".
Anche nel suo ultimo discorso, poche ore prima di andarsene, Papa Francesco si è appellato alla pace. Nella benedizione Urbi et orbi della Santa Pasqua ha ricordato le sofferenze in Palestina e in Israele, del conflitto di Gaza, delle comunità cristiane in Libano e Siria, dell’“amato Medio Oriente”.
Papa Francesco ha volto uno sguardo attento ai poveri, agli ultimi, a chi è nel buio, a chi è in carcere, a chi è scartato. Temi cari a Ernesto Balducci, del quale proprio ieri ricorreva il 33° anniversario della morte, avvenuta per le conseguenze di un incidente stradale a Faenza all’età di 70 anni.