Stage-tirocini: uno studio Cgil Firenze denuncia lo sfruttamento

Nardini: "Al lavoro per riforma di tirocini e apprendistato"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 dicembre 2021 23:40
Stage-tirocini: uno studio Cgil Firenze denuncia lo sfruttamento

Giovani, carini e tirocinanti - Sì ai diritti, no allo sfruttamento”: è il titolo del convegno organizzato stamani a Firenze da Cgil e Nidil Cgil, nonché dello studio presentato nell’occasione che ha dato lo spunto alla discussione, in cui gli oratori si sono confrontati prima sull’analisi delle condizioni di stage e tirocini, stagisti, tirocinanti e aziende nel territorio fiorentino, e dopo su come migliorare lo strumento per evitare storture e renderlo più efficiente per le varie parti coinvolte.

Al convegno, in Camera del lavoro in Borgo Greci, sono intervenuti: Paola Galgani, Segretaria generale Cgil Firenze; Mattia Chiosi, Nidil Cgil Firenze; Monica Becattelli, responsabile Arti Servizi Firenze e Prato; testimonianze; Elena Aiazzi, segreteria Cgil Firenze; Benedetta Albanese, assessora al lavoro del Comune di Firenze; Mirko Lami, segreteria Cgil Toscana; Alessandra Nardini, assessora regionale al lavoro, all’istruzione e alla formazione professionale.

Ha detto Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze): “In un momento di ripresa economica ma di occupazione precaria, i tirocini aumentano del 200% in Italia: capita che siano usati per finalità diverse da quelle della formazione, e a volte vanno a sostituire del lavoro che dovrebbe essere svolto da personale contrattualizzato. Vogliamo misurarci con le istituzioni per far sì che stage e tirocini siano impiegati in usi corretti, all’interno di un sistema di controlli ed eventuali sanzioni”.

Mattia Chiosi (Nidil Cgil Firenze), che ha presentato lo studio, ha aggiunto: “I settori in cui il tirocinio viene più spesso usato per abbattere i costi della manodopera sono commercio, servizi e manifatturiero; dal nostro focus abbiamo visto che ragazzi e ragazze a volte non hanno la consapevolezza di cosa sia un tirocinio, si sentono lavoratori a tutti gli effetti ma non lo sono, spesso nel questionario è stata da loro usata la parola ‘sfruttamento’ o ‘abuso’. Si è inoltre registrata l’assenza di formazione nel percorso e si sono riscontrare mansioni ‘povere’ che noi vorremo tagliare fuori come casistiche”.

Mirko Lami (segreteria Cgil Toscana) ha marcato la differenza tra “tirocinio curriculare ed extracurriculare, la seconda tipologia va modificata perché più permeabile a episodi di sfruttamento in cui ragazzi e ragazze vanno a sostituire lavoratori e lavoratrici. Chiediamo alla Regione Toscana di essere la prima a incentivare l’apprendistato e a disincentivare l’extracurriculare”.

Ha concluso Elena Aiazzi (segreteria Cgil Firenze): “L’iniziativa di oggi è stata molto utile, lo studio e le nostre proposte hanno trovato l’interesse delle istituzioni, registrando la loro disponibilità a valutarle all’interno degli interventi sul settore a livello regionale e di conferenza Stato-Regioni. Noi siamo determinati a migliorare gli strumenti di formazione e i diritti di coloro che svolgono tirocini, indirizzando l’inserimento lavorativo attraverso l’apprendistato incentivandolo come prima forma di inserimento al lavoro”.

“Sui tirocini e sull’apprendistato abbiamo iniziato in questi mesi una riflessione con i nostri uffici, raccogliendo dati e valutazioni sull'attuale situazione, per arrivare ad una riforma a livello regionale, anche in vista della nuova programmazione dei fondi europei e delle risorse del Pnrr. Lo faremo, come sempre, attraverso un confronto vero, reale, autentico, con tutte le parti sociali della commissione regionale tripartita”. Così l’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini.

Ringraziando le organizzatrici e gli organizzatori per gli spunti di riflessioni emersi dall’incontro, Nardini ha ricordato che “tirocini e apprendistato sono due strumenti importanti, con caratteristiche diverse. Non vogliamo demonizzare il tirocinio ma occorre correggere le possibile storture rispetto al suo utilizzo. Il tirocinio non deve mai perdere la sua vocazione formativa”. Per questo, ha precisato Nardini, “vogliamo valorizzare i tirocini di qualità, aumentando i controlli e rafforzando il monitoraggio, e vogliamo incentivare l'utilizzo dell'apprendistato".

La riflessione sulle prospettive dei due strumenti, tirocinio e apprendistato, si è aperta anche a livello nazionale. “In una lettera inviatami in qualità di coordinatrice della commissione formazione e lavoro della Conferenza delle Regioni – ha ricordato Nardini – il ministro del lavoro Orlando ha invitato le Regioni ad avviare una riflessione congiunta su questo".

“Come Regione Toscana - ha concluso Nardini - avvieremo un confronto con le parti sociali in Commissione Regionale Tripartita per farci trovare pronti appena saranno disponibili le risorse del nuovo settennato dei fondi europei”.

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