Sicurezza sul lavoro: allarme di Cgil Toscana

A metà anno sono 469 le vittime sul lavoro (+4,2%). Una su cinque è straniera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 Agosto 2024 14:38
Sicurezza sul lavoro: allarme di Cgil Toscana

Firenze, 6-8-2024 - Con il Decreto 103 del 2024, sono molte le novità introdotte, a cominciare dal principio del “controllo collaborativo” che deve guidare le imprese nello svolgimento corretto delle proprie attività più che produrre sanzioni per chi non è in regola. Per questo motivo vengono stabilite l’impossibilità di procedere in contemporanea a ispezioni diverse sullo stesso operatore, la limitazione delle ipotesi di accessi a sorpresa e la valorizzazione del contraddittorio anche nell’eventuale fase sanzionatoria.

La logica del governo italiano è passare da un sistema attualmente “sanzionatorio” ad un sistema di prevenzione degli illeciti sulla base di una fiducia reciproca che incentiva i comportamenti virtuosi in un’ottica di premialità.

“Insomma, mentre i dati sulle morti sul lavoro sono sempre molto alti, anziché rafforzare i controlli o chiedere l'aiuto degli RLS e/o degli RLST, il governo pensa di risolvere il problema tagliando le ispezioni che già sono irrisorie a causa del numero scarso di ispettori -dichiarano Mirko Lami, Dip. Salute e Sicurezza e Paolo Gozzani, segreteria CGIL Toscana- Il governo pensa che nelle aziende a basso rischio le amministrazioni debbano programmare ed effettuare i controlli ordinari non più di una volta l'anno; ma non solo, perchè Il decreto prevede un periodo di franchigia per chi ha superato positivamente un controllo, con il rafforzamento del rapporto di fiducia reciproca tra Istituzioni e attività economiche che svolgono la loro attività nel rispetto delle norme

Vogliamo fare un esempio eclatante? Anche nella strage di via Mariti a Firenze, vi era stato un sopralluogo qualche giorno prima dell'evento di omicidio, quindi con questa nuova regola nessuno avrebbe più fatto ispezioni.

Ma, al governo, tutto ciò non basta e, per valorizzare la collaborazione e il dialogo tra amministrazioni e imprese, viene introdotto, per alcune fattispecie meno gravi e di carattere formale, una sorta di diritto all’errore scusabile: si tratta dell’obbligo della previa diffida, così da consentire agli imprenditori in buona fede di sanare le proprie posizioni, con riferimento a infrazioni che non recano danno all’interesse pubblico, e tornare al pieno rispetto delle regole senza incorrere in sanzioni, che saranno invece aggravate se la diffida non verrà ottemperata dall’operatore”.

La Cgil Toscana suona un campanello di allarme e intende dimostrare che il governo ha intrapreso la strada sbagliata perchè per fare sicurezza nei luoghi di lavoro ed avere lavori sicuri sotto l'aspetto sanitario, quindi abbattere anche le malattie professionali, serve stare presenti attraverso gli ispettori e gli RLS o RLST e andare a sviscerare tutti gli aspetti riguardanti questo tema".

Sono 469 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 364 in occasione di lavoro (18 in più rispetto a giugno 2023) e 105 in itinere (1 in più rispetto a giugno 2023). Ancora in Lombardia il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (64). Seguono: Emilia-Romagna (41), Lazio (39), Campania (35), Sicilia (30), Piemonte (23), Puglia (22), Toscana (21), Veneto (17), Trentino-Alto Adige (15), Calabria e Abruzzo (9), Liguria (8), Umbria (7), Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Marche (6), Basilicata (3), Valle d’Aosta (2) e Molise (1)

"È arrivato il drammatico bilancio di metà anno e la previsione per l’emergenza delle morti sul lavoro di fine 2024 pare sia già tristemente definita. Contorni e contenuti di questa tragedia sembrano non voler cambiare nemmeno nel 2024. Da gennaio a giugno 2024 si contano 469 vittime, ossia 100 in più del mese scorso e 19 in più rispetto a fine giugno 2023. E a crescere del +5,2% sono ancora le morti in occasione di lavoro. Questo, purtroppo, è il dato più significativo e sconfortante, perché racconta l’emergenza ‘insicurezza’ nei luoghi di lavoro” Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, comincia così la narrazione dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti sull’incremento dei decessi sul lavoro “Ma a determinare le vere lacune sul fronte della sicurezza sul lavoro è l’incidenza della mortalità dei lavoratori.

Ciò consente di disegnare una mappatura del Paese, individuandone le aree più fragili e a rischio”.

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