Segantini: Ritorno alla Natura

Il 17 e 18 gennaio alle 18.00 e alle 20.00 l’appuntamento con uno dei pittori più solitari e geniali dell’Ottocento europeo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2017 23:27
Segantini: Ritorno alla Natura

Il 17 e 18 gennaio l’appuntamento della rassegna sarà con Segantini, Ritorno alla Natura, il docu-film che racconta le opere di uno dei più grandi divisionisti italiani. A due anni dalla mostra a Palazzo Reale, che ha raccolto oltre 200 mila visitatori in 4 mesi, il lavoro di Segantini sarà sul grande schermo. Vincitore del Premio del pubblico all’ultimo Biografilm Festival di Bologna, il lungometraggio diretto da Francesco Fei con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini e con la partecipazione speciale di Filippo Timi offre la possibilità di scoprire la storia di un grande artista in grado di sentire la natura come fonte di ispirazione artistica e spirituale.

La Ragazza che fa la calza della Kunsthaus di Zurigo, Le due madri, L’amore alla fonte della vita e L’Angelo della Vita della Galleria d’Arte Moderna di Milano, Mezzogiorno sulle Alpi e il celebre Trittico della Natura custodito a St.

Moritz sono solo alcune delle opere che gli spettatori potranno ammirare.

Segantini, Ritorno alla Natura sarà proiettato il 17 e 18 gennaio alle 18.00 e alle 20.00 (elenco delle sale su www.nexodigital.it). Nelle multisale del Circuito UCI a Campi Bisenzio, Firenze e Arezzo.

Spiega il regista Francesco Fei: “Ho scoperto e amato fin da subito l’arte di Segantini visitando la Galleria d’Arte Moderna di Milano, perché possiede una sua personale e unica forza generatrice. Nei suoi dipinti si percepisce l’energia della natura nella sua più intima essenza e la presenza dell’uomo è colta nel confronto totalizzante con essa. Il suo messaggio è al tempo stesso classico ed estremamente contemporaneo. Anche la vita di Segantini possiede la medesima potenza, lo stesso fascino.

Nato poverissimo, orfano a cinque anni, analfabeta, rinchiuso in un riformatorio a dieci, apolide per tutta la vita, riuscì, con la sua volontà e le sue capacità, a diventare uno dei pittori più importanti del simbolismo europeo. Inoltre con la sua compagna, Bice Bugatti, diede vita ad una storia bellissima d’amore; come si legge nel piccolo cimitero di Maloja, dove riposano per sempre insieme, «arte e amore vincono il tempo». Segantini ha usato il paesaggio come base per una ricerca artistica fortemente simbolica e moderna, con risultati che lo elevano a livello mondiale.

Non a caso all’estero è considerato come uno dei più grandi pittori simbolisti e artisti importanti come Kandinsky, Klimt e Klee hanno amato profondamente la sua arte”.

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