Sant'Orsola, si parte dal tetto: in attesa di investitori sul progetto di recupero, da disegnare

Nelle prossime settimane un confronto alla Palazzina Reale dell’Ordine e della Fondazione Architetti Firenze, invitato anche il sindaco di Firenze e della Città metropolitana Dario Nardella

Antonio
Antonio Lenoci
12 novembre 2018 15:51

 Il sindaco della Città Metropolitana e del Comune di Firenze ha messo oggi un punto di partenza al recupero dell'immobile abbandonato che da decine di anni rappresenta un vuoto urbanistico per il centro storico. Il rifacimento delle coperture e delle facciate arriva mentre è in scadenza l'ennesimo bando aperto ad investitori privati che vogliano scommettere su un progetto a lungo immaginato, ma appena abbozzato. Tanti i vincoli, molti i punti di riferimento storici, dalla famiglia Medici a Carlo Lorenzini e Pinocchio passando per gli scavi archeologici alla ricerca delle spoglie mortali della Gherardini-Gioconda, fino alle Cappelle di Michelangelo, ed ancora il Mercato Centrale coperto e l'area ambulante di San Lorenzo con la facciata incompiuta ancora di Michelangelo.

Nelle prospettive di recupero è forte la matrice pubblica e sociale, così come sono sentititi, e mai sopiti, gli slanci verso un centro culturalmente attivo ma nonostante gli sforzi profusi, è mancata quell'iniezione finanziaria che consentisse di mettere nero su bianco nuovi spazi attrezzati con funzioni proprie. Mentre a livello progettuale si usano ancora termini come "usi e funzioni coerenti", la politica tenta un passo ulteriore ed il sindaco Dario Nardella promette interventi da mettere a bilancio che possano contribuire ad un recupero graduale dell'immobile, alla maniera della ristrutturazione domestica, e che tengano alta l'attenzione sull'immobile o almeno appetibile la sua adozione da parte di privati. Ha spiegato Dario Nardella "Quando parliamo di Sant'Orsola siamo sotto gli occhi del mondo intero perché parliamo del cuore di Firenze.

Oggi il cantiere passa nelle mani della ditta che eseguirà i lavori per il rifacimento di tutta la copertura per un valore di 1.600.000 Euro e seguiranno ulteriori 2.800.000 per il restauro delle facciate con il progetto esecutivo in fase di completamento e l'aggiudicazione che avverrà l'anno prossimo. Il 30 novembre scade il nuovo termine dell'ulteriore bando sulle proposte private, ma in ogni caso noi andiamo avanti. Abbiamo ricevuto molte proposte di partecipazione da parte di residenti, esperti, ordini professionali e siamo pronti a collaborare con tutti; se ci saranno proposte per il bando di soggetti privati ci metteremo a collaborare con tutti, ma dico fin da subito che non sarà ammesso nessun tipo di speculazione.

Non sono previste attività di forte redditività economica. Chi interverrà su questa struttura lo farà soprattutto per l'interesse pubblico sapendo che esistono vincoli che non consentono speculazioni commerciali e finché ci saremo noi tutto questo non accadrà". Ma nel 2019 partirà anche un terzo lotto per 1.000.000 di euro per acquisire alla fruizione del pubblico le corti interne e progressivamente, con ulteriori risorse, tutti gli spazi del piano terreno e degli scavi archeologici.

  Il Dipartimento di Architettura, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Firenze e il gruppo di lavoro Santorsolaproject propone di dar vita a un percorso comune tra residenti del quartiere, professionisti e mondo accademico per disegnare il futuro del grande complesso e, allo stesso tempo, quello di San Lorenzo e di tutto il centro storico fiorentino. “Sant'Orsola è oggi una sorta di vuoto urbano in pieno centro storico, con una storia travagliata che vogliamo però lasciarci alle spalle una volta per tutte – spiega Serena Biancalani, presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze – da qui l’idea di dare il nostro contributo con un processo partecipativo che ne analizzi contesto, necessità e potenzialità quale motore di rigenerazione non solo per l'intero quartiere, ma per tutto il sistema del centro storico.

L’incontro in programma alla Palazzina Reale metterà insieme soggetti e realtà che potranno partecipare al percorso per il possibile futuro di Sant’Orsola, uno degli spazi dismessi la cui riqualificazione è strategica per ripensare la vivibilità del centro storico”.

  Intanto è stato presentato all’Autorità Regionale per la garanzia e la promozione della Partecipazione il progetto per ridisegnare, insieme ai cittadini, l’ex Convento di Sant’Orsola e la zona di San Lorenzo e del Mercato Centrale. Per questo obiettivo, il gruppo di residenti ed esperti di rigenerazione urbana, Santorsolaproject, ha coinvolto il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e l’Ordine degli Architetti.

"Si tratta di un progetto multi-scalare, in quanto interessa oltre al rione San Lorenzo, il Comune, la Città Metropolitana e il patrimonio Unesco. Alla base del progetto, l’analisi del territorio in cui si colloca il complesso di Sant’Orsola e la necessità di aprire spazi di dialogo e confronto pubblico intorno al tema dell’identità e trasformazione del centro storico di Firenze. Di cui il rione San Lorenzo è considerato il nucleo fondamentale. La vicinanza con la stazione centrale di Santa Maria Novella e i principali monumenti cittadini - si legge nella scheda di presentazione del progetto depositato in Regione - riduce la presenza dei residenti, a favore di strutture e alloggi temporanei per turisti, studenti, lavoratori saltuari.

Così, i fenomeni di decrescita della popolazione residente, insieme alla presenza di un mercato ambulante invasivo, traffico intenso, grandi edifici dismessi (Sant’Orsola, ex-hotel Majestic) - continua la scheda - contribuiscono a modificare l’identità della zona e a ridurre il senso di appartenenza".

In sintesi per la riqualificazione del Sant’Orsola si prevede "la costruzione partecipata di una strategia di recupero che attraverso strumenti d’intervento innovativi individui usi e funzioni coerenti con le caratteristiche e le esigenze del tessuto urbano e sociale, con particolare attenzione agli elementi in grado di sviluppare cooperazione, porosità, partecipazione, integrazione, risarcimento e valorizzazione delle memorie, cioè delle ‘stratificazioni storiche’ che si sono andate cumulando nelle diverse epoche e funzioni dell’ex Convento.

La rigenerazione del Sant’Orsola non deve essere affrontata come fosse una questione di solo ‘degrado urbano’. A nostro avviso - dichiara Emanuele Salerno - la necessaria riqualificazione dell’ex Convento rappresenta un’irripetibile opportunità per attivare l’intelligenza collettiva e coinvolgere le migliori risorse della città nel campo della cultura, formazione, impresa e lavoro. Siamo soddisfatti che il Sindaco Nardella, nelle sue dichiarazioni di oggi, abbia riconosciuto l’importanza e la necessità di sostenere questo progetto partecipativo".La Città Metropolitana ha allestito un sito web su Sant'Orsola, la sua storia e i progetti che la riguardano.Sul canale Telegram di Florence Tv, la web tv della Città Metropolitana di Firenze, sono disponibili alcune clip audio dedicate alla storia di Sant'Orsola, alla figura storica e al "mito" di Lisa Gherardini, agli scavi compiuti dalla Soprintendenza che sono stati svolti nel complesso Trecentesco.

I file audio sono a cura dell'archeologa Valeria D'Aquino che, per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, ha diretto lo scavo presso l'area archeologica.

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