Saldi in Toscana dal 5 gennaio: previsioni caute

Tra i € 130 e 160 la spesa media a persona. Confartigianato Imprese Firenze: “Ci attendiamo un 5-10% in più di vendite”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 gennaio 2023 18:05
Saldi in Toscana dal 5 gennaio: previsioni caute

Firenze, 2 gen. 2022 – I saldi in Toscana inizieranno venerdì 5 gennaio e si protrarranno fino al 5 marzo. Un segnale positivo per i consumi è arrivato nel periodo delle feste. La fiducia dei consumatori e quella delle imprese, che hanno recuperato i livelli del 2019, è in salita per il secondo mese consecutivo. Un’inversione di tendenza che ci fa sperare un effetto traino sui saldi.

Saldi che arrivano in un clima di incertezza economica dovuta al caro-bollette e all’inflazione che alimentano la preoccupazione sull’instabilità economica del Paese, senza dimenticare l’impatto di pre-saldi e promozioni iniziate già a Santo Stefano che rischiano di “diluire” l’evento.

I saldi rappresentano il primo grande appuntamento commerciale del 2023 e uno tra i più attesi dai consumatori; rappresentano un tema di primaria importanza non solo per il settore abbigliamento, calzature e accessori ma anche per altri settori del commercio.

Approfondimenti

SALDI 2023, I NUMERI

  • 130-160€ il budget di spesa a persone
  • circa 2000 le imprese del settore moda nella città metropolitana di Firenze
  • 60% dei consumatori parteciperanno ai saldi
  • 60 giorni la durata dei saldi
  • 30% la media di sconto sui prodotti

TOP TEN DELLO SHOPPING

1) Calzature donna

2) Piumini, cappotti e giacconi

3) Calzature uomo

4) Maglieria e Camiceria

5) Pantaloni

6) Sportswear

7) Accessori tecnologici e di design

8) Borse e Zaini

9) Intimo

10) Accessori e Bigiotteria (sciarpe, cinture, bracciali, orecchini, collane etc…)

PREVISIONI PRIMO WEEK-END

Resta stabile nell’inverno 2023 il numero dei toscani che acquisterà capi in saldo: sei su dieci. A crescere in maniera decisa sarà invece l’importo medio pro-capite di spesa: 133 euro. Una cifra ancora lontana dai 160 euro del 2020, ultimo inverno pre-Covid, ma pur sempre in aumento rispetto agli ultimi due anni (119 nel 2022 e 115 nel 2021). In totale, il volume d’affari generato in Toscana dalle vendite di fine stagione, che partiranno il 5 gennaio e dureranno 60 giorni, potrebbe superare i 292 milioni di euro, 21 in più dello scorso anno.

È quanto emerge dallo studio previsionale effettuato da Confcommercio Toscana sui dati nazionali di Federmoda-Confcommercio. Un risultato a prima vista positivo, ma che in realtà nasconde un fattore di crisi. “I toscani hanno speso meno durante la stagione normale per calzature e abbigliamento, ora sono pronti a fare acquisti approfittando degli sconti”, spiega il presidente di Federmoda-Confcommercio Toscana Paolo Mantovani. “Tra aumento dei costi energetici, inflazione in salita, preoccupazione per il futuro, questo ultimo scorcio del 2022 non ha certo favorito lo shopping nel settore moda. A rallentare le vendite ci si è messo anche il clima, ancora particolarmente mite ma addirittura quasi estivo fino all’inizio di novembre”.

Per movimentare gli affari, tanti puntano quindi su offerte e promozioni, come dimostra il successo crescente del Black Friday e, si spera, anche dei saldi. “Il problema è che questi momenti sono più utili alla liquidità di cassa che non ad incrementare i ricavi delle nostre imprese”, sottolinea Mantovani, “ma vogliamo guardare avanti con fiducia certi che il mercato si riprenderà. Chi ha conservato il proprio potere di spesa vuole trattarsi bene, nonostante la crisi: dopo i due anni di pandemia è tornato a mangiare fuori, a viaggiare, a concedersi qualche auto-gratificazione”.

Due le parole chiave che, secondo il numero uno di Federmoda-Confcommercio Toscana, saranno il mantra dei clienti durante i saldi: qualità e comodità. “I clienti cercano capi che possano durare a lungo nell’armadio, portabili in tante occasioni sia climatiche sia d’uso. Con una predilezione per quelli più comodi da usare nella quotidianità, come le sneakers o la maglieria. La vendita dei piumini è in difficoltà per ovvie cause climatiche, in compenso si sono riscoperti cappotti, mantelle, poncho e sciarponi da indossare con fantasia e massima praticità. Grande attenzione poi per gli accessori, sempre molto colorati per ravvivare il look finale”.

“Negli ultimi anni – osserva Paolo Mantovani – i consumatori nella moda si sono distinti in due grandi categorie: chi acquista in ogni periodo dell’anno e chi invece concentra le spese solo nelle occasioni di ribasso, per ottimizzare l’investimento. Un dato di fatto è che molti hanno rallentato gli acquisti nel periodo natalizio, proprio per aspettare i saldi”.

I negozi della moda interessati al fenomeno saldi sono oltre 26 mila in Toscana tra calzature, abbigliamento, pelletterie, articoli sportivi, intimo e tessile. “A dicembre i punti vendita hanno registrato un movimento maggiore, soprattutto nelle città d’arte prese d’assalto dai turisti”, dice Mantovani. E secondo Confcommercio Toscana proprio i turisti, soprattutto quelli stranieri, in alcune località potrebbero spostare l’ago della bilancia aumentando il volume d’affari complessivo. 

Bene Firenze centro storico anche per i flussi turistici del Ponte dell’Epifania; un po’ più a rilento i centri minori.

Affrontiamo con fiducia, come sempre, la data di avvio dei saldi invernali; - afferma Enzo Nigi, Presidente Fismo Confesercenti Firenze - su Firenze, inoltre ci sarà anche il “traino” del Ponte dell’Epifania che porterà in città numerosi turisti. I saldi rappresentano un evento commerciale che ancora riveste grande importanza per le nostre attività, nonostante le occasioni di vendita promozionale si siano ormai moltiplicate durante l’anno (basti pensare al ‘Black Friday’) e la concorrenza del commercio elettronico si faccia sempre più agguerrita. Quest’anno, però, a determinare ulteriore incertezza è il clima di instabilità economica determinata dal caro bollette e dall’inflazione che influenzano in negativo le scelte dei consumatori.”

Anche quest’anno comunque i nostri clienti potranno fare shopping con ampio assortimento e grande varietà della merce, anche perché le vendite di alcuni prodotti sono purtroppo decollate solo con gli ultimi giorni di novembre, in concomitanza con l’arrivo delle temperature un po’ più rigide. – conclude Nigi - Il consiglio che possiamo dare dopo tanti anni di attività professionale è uno solo: per i saldi rivolgetevi al vostro commerciante di fiducia, potrete sicuramente trovare le migliori occasioni per il vostro budget di spesa, confrontando, in assoluta trasparenza, i prezzi ‘a saldo’ con quelli ‘in stagione’.” 

“Ci attendiamo un 5-10% in più di vendite”, è la stima di Paolo Gori, vicepresidente di Confartigianato Imprese Firenze, che spiega: “Per tutti noi è un’occasione per abbassare il magazzino, i consumatori hanno invece l’occasione di comprare un buon prodotto, visto che l’inverno è appena iniziato, con uno sconto dal 20-40% per i prodotti di questa stagione; sconti più alti potrebbero nascondere prodotti un po’ più datati”.

Per Gori, inoltre, servono regole uguali per tutti perché “oggi siamo in una vera e propria giungla e subiamo una concorrenza molto spesso sleale da parte dell’e-commerce. Per questo chiediamo condizioni di partenza uniformi per tutti e controlli per tutti. Occorre, insomma, regolamentare l’e-commerce come il commercio tradizionale: stesse regole, stessi oneri fiscali. Lo si può fare a partire da un tavolo in Regione, dove si scrive materialmente il codice del commercio, per poi farsene promotori a livello nazionale”.

E sul Natale appena concluso, Gori rileva che il fatturato è in linea con l'anno precedente ma che ci sono stati “più regali a minor costo”, in tutti i settori come abbigliamento, calzature, moda prodotti per la casa, anche “a causa dell’impatto di inflazione e bollette”.

LE REGOLE

Confcommercio ricorda ad esercenti e consumatori le principali regole per il corretto svolgimento delle vendite in saldo.

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: in Toscana è obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita e lo sconto. Non necessaria l’indicazione del prezzo finale risultante dopo lo sconto.

6. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. 

Quattro consigli infine dall'Associazione Diritti Utenti e Consumatori:

  1. - farsi un giretto prima dell’avvio dei Saldi nelle vetrine in presenza e online e prendere nota dei costi di alcuni prodotti, sì da confrontarli poi con i prezzi che compariranno i giorni dei saldi. "Sorpresa" possibile: i prezzi su cui viene applicato lo sconto non sono quelli originari, ma ritoccati in modo che il prezzo "scontato" di vendita è identico o simile a quello non scontato del periodo pre-saldi;
  2. - sui cartellini deve essere indicato il prezzo originario con la percentuale di sconto;
  3. - si prenda nota di quei negozi che non ottemperano al divieto di non fare sconti nel periodo pre-saldi, che non pubblicano le percentuali di sconto e inviare denunce documentate alle autorità di polizia annonaria (vigili), nonché all'Antitrust per pratica commerciale scorretta;
  4. - gli acquisti che non piacciono possono essere cambiati:
  • acquisti in presenza: se il commerciante ha esplicitamente comunicato la sua disponibilità a farlo;
  • gli acquisti (a distanza e in presenza) che non sono conformi a quanto indicato in etichetta, in pubblicità o nella descrizione del venditore.

    Il difetto deve essere denunciato entro 26 mesi dall’acquisto. Si ha diritto a riparazione, cambio o resa dei soldi. Le spese di spedizione sono a carico del commerciante.

  • acquisti a distanza: vale il diritto di recesso entro 14 giorni dall’acquisto o ricezione della merce. Le spese di spedizione sono a carico del consumatore;

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