Romano Mussolini, il jazzista che amava dipingere

Ringraziamo il lettore Enrico per averci inviato la sua opera che è, ufficialmente, la prima del 2019

21 gennaio 2019 14:29
Romano Mussolini, il jazzista che amava dipingere

Si tratta di un olio su tela di cm 40x60 di Romano Mussolini, intitolato “Ricordi”, collocabile tra gli anni ‘80 ed i ‘90, il tutto è accompagnato da una certificazione rilasciata dal gallerista. L’artista dal nome altisonante è, effettivamente, il figlio di Benito Mussolini, il penultimo per l’esattezza, è stato marito di Maria Scicolone, sorella di Sophia Loren e padre, della più nota, Alessandra Mussolini.

A parte queste notizie di parentele, Romano Mussolini è principalmente conosciuto per la sua lunga ed importante carriera di pianista jazz, addirittura iniziata nel 1945, che lo ha portato a conoscere ed a collaborare con molti jazzisti italiani ed americani.Quando ha iniziato a dipingere? Su alcune fonti si fa riferimento al 1945, anche se le opere più vecchie a cui sono riuscito a risalire sono degli anni ‘60.Si parla anche di un paio di pittori che lo hanno indirizzato alla pittura, non è chiaro però se essi siano stati suoi maestri o solo motivatori, anche perché il suo stile pittorico, che possiamo definire surrealista, con tratti naif, fa pensare che Mussolini fosse un autodidatta anche in pittura, oltre che col pianoforte.

Il dipinto in oggetto raffigura un violino avvinto da alcune rose, sulla destra campeggia il profilo del Duce ed il tutto su di uno sfondo astratto. Il violino, oltre ad essere il secondo strumento dell’artista, era anche lo strumento che in modo amatoriale suonava suo padre, mentre lui lo accompagnava al pianoforte. In questo quadro che, come abbiamo visto, l’artista ha dato il titolo “ricordi”, è facile capire che l’intento era quello di evocare il ricordo della propria adolescenza.

Tra i suoi soggetti più realizzati troviamo sicuramente pagliacci, ma anche i cavalli ed i paesaggi, appunto, surreali, nei quali l’artista amava inserire il volto del padre.

Il fatto di chiamarsi Mussolini, oltre a quello di inserire in molte opere il volto del Duce, hanno fatto sì che si creasse attorno all’artista una nicchia di collezionisti, perlopiù nostalgici del fascismo e della figura di Benito Mussolini, anziché un vero e proprio mercato.

Come già ho spiegato in occasione di un’altra stima, sicuramente il fatto di non avere un vero e proprio mercato nazionale, di non essere annoverato tra gli artisti che hanno dato vita ad un movimento particolare e, non dimentichiamolo, a causa anche della crisi avvenuta nell’ultimo decennio, ci troviamo di fronte ad un abbassamento generale dei valori delle opere di questo e di altri artisti. Sicuramente i soggetti ed il tipo di pittura che Romano Mussolini ha realizzato negli anni, non rientrano nel gusto della maggior parte dei nuovi collezionisti, d’altronde anche il collezionismo si muove in base alla moda ed al gusto della propria epoca.

Veniamo adesso alla stima dell’opera in oggetto: partendo dal presupposto che l’opera sia autentica e pertanto stimandola come tale, analizzate le caratteristiche relative alle misure, la tecnica ed il supporto, mettendo a paragone questo dipinto con altri simili nel soggetto e nella datazione, posso asserire che il valore va tra i 300 ed i 500 €.


Cosa serve per ottenere una stima gratuita? Saranno necessarie alcune fotografie ben fatte dell’opera da stimare, nello specifico:

1) Una foto dell’opera intera, una del particolare della firma ed una del retro

2) Le misure dell'opera, esclusa la cornice

3) Informazioni relative alla provenienza, epoca di acquisto o di arrivo in famiglia e tutto ciò che sia stato raccontato sull'opera4) Una dichiarazione di proprietà esclusiva dell'opera

5) L’autorizzazione a pubblicare le foto sul Quotidiano Nove Da FirenzeEventuali documenti, libri o cataloghi d'arte dove sia stata pubblicata l’opera possono aiutare nella ricerca e contribuire a definirne il profilo artistico ed economico

Non verrà analizzata l’autenticità, stabilirlo attraverso una foto non è professionale e non garantirebbe alcuna sicurezza nell'esito della perizia.

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