Rievocazione Storica a Grassina, ma non c'è solo quella

Tutte le info in vista delle manifestazioni degli antichi riti pasquali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 Aprile 2025 22:08
Rievocazione Storica a Grassina, ma non c'è solo quella

500 figuranti e cento attori in abiti d’epoca faranno rivivere le emozioni della Via Crucis e della Resurrezione con la nuova edizione della Rievocazione Storica di Grassina. Tra le più antiche e suggestive nel suo genere, la manifestazione è pronta a tornare la sera del Venerdì Santo, il 18 aprile, con la Passione di Cristo raffigurata in due momenti: la processione nelle vie del paese e le scene recitate sulla collina del Calvario.

La prima, diretta dai registi Alessio Antongiovanni e Susanna Forconi, si aprirà alle ore 21.15 in piazza Umberto I, mentre alle 21.30 in località Bubè avrà inizio la rappresentazione vera e propria, diretta dai registi Daniele Torrini e Antonio Bernini. Tante le novità di questa edizione della Rievocazione, come sempre organizzata con cura dei dettagli dal Centro Attività Turistica Grassina – CAT OdV, in collaborazione con il Comune di Bagno a Ripoli.

Per quanto riguarda la scene, da sottolineare l’omaggio alla “Resurrezione di Lazzaro” di Giotto con il tableau vivant recitato dagli attori e il ritorno dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. E per quanto riguarda la processione, la presenza per la prima volta della corte di Erode. Ad interpretare Gesù saranno Lorenzo Casalsoli durante il corteo, Riccardo Matteuzzi nelle scene e Paolo Lepri sulla croce. Questa edizione della Rievocazione sarà dedicata al ricordo di Novella Subramani e Alessandro Calvelli, per molti anni anime e membri attivi del Cat.

Rievocazione Storica di Grassina in programma domani, venerdì 18 aprile, ma non la sola in Toscana.

Approfondimenti

C'è a esempio il passaggio della “Processione della Via Crucis” a Monterappoli, organizzata dalla parrocchia Santi San Giovanni Evangelista e Lorenzo. L’evento religioso partirà dalla Chiesa di San Giovanni Evangelista e Lorenzo, proseguirà per via Sotto il Castello con ritorno alla Chiesa: pertanto dalle 21 alle 23.

Una notte tra spiritualità, teatro ed emozioni con la rappresentazione della Via Crucis di San Zeno. Il piccolo paese alle porte della città di Arezzo ospiterà la quarantesima edizione della “Passione di Cristo” che, dalle 21.00 di venerdì 18 aprile, rinnoverà un appuntamento tradizionale con cui rivivere momenti, personaggi, dialoghi e ambientazioni del calvario di Gesù terminato con la crocifissione. L’evento, organizzato dal circolo Acli e dalla parrocchia di San Zeno, è stato completamente rinnovato nel testo, nella scenografia e nella processione con la volontà di coinvolgere gli spettatori di tutte le età in un’esperienza ancora più intensa, coinvolgente e attuale.

I riti legati alla Pasqua, a Radicofani, sono tra i più suggestivi e coinvolgenti. Particolarmente toccante è la processione del Venerdì Santo (18 aprile), preceduta fin dal primo pomeriggio (alle 13), dalle Tre ore di agonia di Gesù, durante le quali si seguono testi introdotti dai gesuiti nel 1748 nella chiesa di Sant'Agata: tra meditazioni, canti corali e letture sulle sette parole che Gesù disse dalla croce si chiede perdono per i peccati, di fronte alla ricostruzione del Calvario realizzata con il bosso intrecciato, con sopra le tre croci e tutta illuminata.

Intorno alle 16 il rito termina e si porta la statua dell'Addolorata nella chiesa di Santa Maria Assunta, di fronte alla statua di Gesù morto. La sera (ore 20,30), con la liturgia della Passione nella chiesa di San Pietro, c'è il bacio della croce e, subito dopo, la grande processione. Gli scalzi portano una grande croce, seguiti da altri incappucciati, dai confratelli di Sant'Agata con la cappa rossa, dalla banda, dalle consorelle del Carmine, dell'Addolorata e dall'Azione cattolica con i loro stendardi.

Quindi il parroco, e la popolazione al seguito, pregano e recitano le stazioni della Via Crucis, mentre la statua di Gesù morto viene trasportata dai confratelli della Misericordia (con la cappa nera), la statua dell'Addolorata sorretta dai confratelli del Santissimo sacramento (con la cappa bianca), e il popolo. La banda intona musiche sacre, mentre canti tradizionali accompagnano il cammino. Al rientro in chiesa si svolge il rito dell'adorazione del Cristo morto, con il coro che intona il Miserere.

Tutto ciò è preceduto, il Giovedì Santo, dalla messa serale in Coena domini nella chiesa di San Pietro e dalla processione "buia" (ore 21,30). Gli Scalzi, incappucciati, portano una massiccia croce e, seguiti dagli apostoli, percorrono in preghiera le vie del paese. Si rientra in chiesa sulle note del Miserere, poi la processione si scioglie e inizia l’adorazione al Santissimo dei confratelli, che alle sei del mattino cedono il passo alle consorelle delle confraternite.

Un altro appuntamento è nel pomeriggio del Sabato Santo, con l’attesa benedizione delle uova pasquali. Le celebrazioni si concludono la mattina di Pasqua, con la santa Messa. La Settimana Santa a Radicofani ci parla di un mondo antico ma sempre nuovo: è un momento di intensa spiritualità, che non ha bisogno di spiegazioni. I riti che lo compongono sono un patrimonio immateriale fatto di pie pratiche, liturgie, processioni, che ci riportano a un mondo nel quale la fede permeava tutti gli ambiti della vita, a un tempo lento, distaccato dalla quotidianità.

È una tradizione che ha varcato i secoli, ma ancora viva e sentita. La caratterizzata l’odore del bosso, usato per creare una quinta che rappresenta il Calvario. Gli arbusti vengono raccolti, preparati, intrecciati e montati su impalcature che coprono la parte centrale del presbiterio della chiesa di Sant'Agata. Il manufatto, con una scritta luminosa che inneggia a Gesù, è un po’ il simbolo delle celebrazioni, in un centro storico affascinante, dominato dalla fortezza.

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