Restauro Loggia del Bigallo: a primavera sarà terminato

I tre piani del complesso di piazza San Giovanni necessitavano di ingenti opere di ristrutturazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2024 09:25
Restauro Loggia del Bigallo: a primavera sarà terminato

Sono conclusi i lavori di restauro della parte esterna della Loggia del Bigallo in Piazza San Giovanni: è terminata la prima parte che anticipa la totalità degli interventi che permetteranno al Bigallo di tornare a splendere nel pieno centro di Firenze.

Restituire alla cittadinanza la Loggia del Bigallo restaurata era uno degli impegni di mandato più importanti per ASP Firenze Montedomini, mandato iniziato nel 2015 e che si sta avviando alla conclusione. 

I tre piani del complesso di piazza San Giovanni necessitavano di ingenti opere di ristrutturazione, sia sugli elementi in facciata che in copertura, oltre che negli elementi decorativi. Il recupero esterno, unito a importanti lavori di consolidamento e ristrutturazione della palazzina - come il tetto e altre opere murarie - è stato impegnativo e si è sviluppato nel corso di anni molto difficili, come quelli dell’emergenza Covid, che ne hanno fortemente rallentato i tempi.

I lavori esterni per la realizzazione del restauro della Loggia sono stati presentati dal Consigliere speciale per la valorizzazione della fiorentinità Mirco Rufilli , dal presidente Luigi Paccosi e dal direttore generale Emanuele Pellicanò di ASP Firenze Montedomini. Sono intervenuti anche Moreno Mascia di Real Media, Stefano Angiolini di CO.R.EDIL., la vicepresidente di Fondazione CR Firenze Maria Oliva Scaramuzzi, Floriano Poli e Teresa Lamanna dello Studio Poli, i restauratori Andrea e Lucia Dori, Gabriella Tonini e Louis Pierelli, Barbara Bersellini, Anna Katrin-Potthoff e lo storico dell’arte Giovanni Tenucci. ASP Firenze Montedomini finanzierà nel complesso circa due milioni di euro, comprensivi nella quasi totalità dalla sponsorizzazione tecnica di Real Media e dall’importante contributo di Fondazione CR Firenze che sosterrà una parte dei lavori di ristrutturazione interna grazie ai quali tra qualche mese nascerà il nuovo Museo del Bigallo.

Il restauro della parte esterna della Loggia è stato un lavoro sinergico e congiunto, arrivato al termine grazie allo sforzo e alla collaborazione di ASP Firenze Montedomini, Real Media e Studio di architettura Floriano Poli & partner ai quali si aggiungono i collaboratori alla progettazione e alla direzione dei lavori: architetta Teresa Antonella Lamanna, architetta Valeria Pratellesi, Arch. Paolo Zanasi, ingegner Stefano Morelli e CO.R.EDIL. come impresa esecutrice. Il tutto è stato realizzato grazie alla collaborazione e alle indicazioni della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze.Il restauro realizzato fino ad oggi si è svolto in due lotti distinti e successivi: il primo relativo all’edificio con ingresso in piazza San Giovanni 1 (Lotto I) e il secondo all’edificio Loggia del Bigallo (Lotto II).

Gli immobili necessitavano di una ristrutturazione sia sugli elementi in facciata che in copertura oltre che negli elementi decorativi. ASP Firenze Montedomini, proprietaria dell’immobile, considerata la dimensione degli interventi nel 2017 ha indetto un bando pubblico al fine di ottenere una sponsorizzazione tecnica che prevedesse anche l’apposizione di banner pubblicitari sui ponteggi in modo da poter sostenere i lavori nel loro complesso.

Ripercorrendo la storia del restauro nel corso del 2017 – durante la realizzazione del Lotto I – sono emerse anche alcune forti criticità: si sono staccate alcune porzioni di marmo, di timpani in pietra e di intonaco delle finestre lato via Calzaiuoli per i quali è stato necessario eseguire interventi urgenti di messa in sicurezza con relativo montaggio di ponteggi dedicati. Il progetto di restauro è stato unitario per entrambi i lotti per i quali la soprintendenza in corso d’opera ha chiesto approfondimenti e saggi esplorativi dettagliati sull’edificio.

Oltre a questi un’altra parte integrante delle opere di restauro da eseguire consisteva nel recupero del prezioso altare ligneo e delle statue dell’Arnoldi: a marzo 2018 è stato trasferito nei laboratori de “L’Officina del restauro” mentre le statue sono state spostate nei caveau di ArtDefender per gli interventi di “NiKe restauri”. Durante il primo lotto è stata effettuata la completa demolizione dell’intonaco, massicciamente deteriorato e in molti punti eseguito con materiali non idonei, è stato svolto il completo rifacimento dello stesso e delle facciate tergali della corte interna, creata una nicchia a tetto per il posizionamento dei condizionatori esterni e sostituito il lucernario del vano scale.

A fine luglio 2019 i lavori del Lotto I sono terminati ed è stato avviato lo smontaggio dei ponteggi.

Proseguendo con quanto progettato nel Lotto II, da settembre 2019 i ponteggi sono stati rimontati (lato Loggia del Bigallo – angolo Via Calzaiuoli) per effettuare i lavori previsti e sono stati ideati sin dall’inizio con la possibilità di poter effettuare delle visite guidate per gli esterni. Queste visite - organizzate da ASP Firenze Montedomini e Studio Poli dal titolo “Scoprendo il Bigallo” - hanno permesso ad oltre seicento persone di conoscere aneddoti, vedere da vicino un’opera unica, storicamente importante per tutti i cittadini fiorentini e ammirare l’evolversi dei lavori.

Purtroppo a marzo 2020 l’emergenza Covid ha interrotto tutte le attività come anche i lavori e bloccato il mercato della pubblicità con la conseguente interruzione della sponsorizzazione tecnica. Da ottobre 2021, superati i primi mesi di blocco totale dovuti ai vari lockdown, sono ripresi i lavori e ciò ha permesso di eseguire più velocemente le opere previste - come le vetrate storiche del piano primo, il portale in pietra e la Loggia - che nel frattempo erano variate sulla base delle richieste pervenute dalla soprintendenza, con i relativi approfondimenti diagnostici e sopralluoghi in cantiere.

Del Lotto II l’intervento più importante oltre che visibile agli occhi di tutti coloro che si troveranno a passare da piazza San Giovanni è il restauro del “Monumento Loggia” con i suoi complessi significati, i suoi marmi che nei secoli sono diventati simbolo della città. Per i prossimi mesi, una volta terminati anche i restanti lavori interni al Bigallo, sarà elaborato un bando per la gestione del futuro Museo, compresa l’accoglienza, il servizio biglietteria e la sorveglianza. Nel corso di questi anni è stato possibile ricostruire una parte significativa della storia di quel percorso di carità che ha attraversato Firenze tra la fine del 1300 e il 1500, oltre a porre le basi per poter finalmente riaprire l’importante Museo del Bigallo, completamente ripensato e arricchito di opere riportate a nuova vita, come l’altare con le sue sculture.

"La Loggia del Bigallo è un monumento molto bello - ha detto il consigliere speciale per la valorizzazione della fiorentinità Mirco Rufilli -, dove si uniscono cultura, storia e solidarietà. É qui, infatti, che è nata l'assistenza ai cittadini più fragili. Con le visite guidate i fiorentini e i visitatori hanno potuto seguire eammirare da vicino il restauro esterno della Loggia, un luogo da visitare e ammirare in tutta la sua bellezza.Grazie a Montedomini e a tutti i soggetti impegnati, in collaborazione con la Soprintendenza, nel progetto di restauro del Bigallo. Firenze è orgogliosa del lavoro svolto e dell'impegno che ognuno ha messo per restituire questo scrigno di cultura e arte alla città".

“Il restauro della Loggia del Bigallo è uno dei progetti più ambiziosi per ASP Firenze Montedomini – ha affermato il presidente Paccosi -: da qui nascono le origini dell’assistenza e partono le radici del sostegno alle persone fragili di Firenze. Siamo consapevoli che negli anni il cantiere ha creato dei disagi alla cittadinanza, il nostro obiettivo è sempre stato quello di restituire il Bigallo nel suo antico splendore e donargli nuovamente la sua luce, con rispetto e attenzione ad ogni dettaglio, seguendo minuziosamente le indicazioni della Soprintendenza. Nei prossimi mesi termineranno anche i lavori all’interno del Museo, così da restituire con orgoglio questo splendido gioiello alla città”.

"Abbiamo sostenuto con entusiasmo questo progetto – ha dichiarato la vicepresidente Scaramuzzi - perché coinvolge alcuni degli ambiti che sono per noi assai rilevanti quali l'arte, la formazione e soprattutto la solidarietà. Il Museo del Bigallo sarà una preziosa occasione per far conoscere, in primo luogo ai fiorentini, un gioiello di bellezza e un luogo significativo di quel percorso della carità di cui è intessuta la nostra città. È anche una nuova tappa della lunga collaborazione con ASP Firenze Montedomini che ci vede partner di tanti interventi che hanno lo scopo di migliorare la vita degli anziani e delle persone che vivono situazioni di forte disagio sociale''.

“Questo restauro ha rappresentato una stimolante ed affascinante sfida durata anni - ha conclusol’architetto Poli - riportare alla luce le opere della Loggia è stato un’avventura attraverso secoli di storia che animano questo edificio, situato nel pieno centro e cuore pulsante di Firenze. Superare i difficili anni dell’emergenza Covid significa la vittoria di una sfida nella quale non abbiamo mai smesso di credere e a conclusione della quale potremmo rendere alla Città e ai turisti la complessità dei significati e dei simboli che la Loggia porta con sé, continuando così a tramandare centinaia di anni di storia e ad arricchire chi voglia scoprirla”.

Nella storia di Firenze la Loggia del Bigallo rappresenta un vero esempio di architettura religiosa e profana: l’edificio fu costruito tra il 1352 e il 1358 per la Compagnia della Misericordia, in seguito fusa con quella del Bigallo, dedita alla cura degli orfani, che vi si trasferì nel 1428. Dopo la scissione la Loggia rimase aiCapitani del Bigallo che vi esponevano i bambini smarriti e gli orfanelli prima di assumerne la tutela. Al suo interno, inoltre, è conservato un vero gioiello: è possibile ammirarvi l’affascinante affresco con la Madonna della Misericordia, nel quale compare la più antica veduta di Firenze dove si possono riconoscere il Battistero e la facciata incompleta del Duomo. Per Montedomini portare avanti questa storia centenaria rappresenta una sfida e al tempo stesso una spinta propulsiva verso la tutela del patrimonio storico culturale dell’azienda e della città.

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