Rampe del Poggi, da San Niccolò al piazzale Michelangelo: ​al via il restauro

Previsti nove mesi di lavori per restituire ai fiorentini lo splendore di questo suggestivo angolo di città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 luglio 2018 12:59
Rampe del Poggi, da San Niccolò al piazzale Michelangelo: ​al via il restauro

Al via il restauro del complesso delle Rampe e delle Vasche che da Porta San Niccolò salgono verso piazzale Michelangelo, realizzate nella seconda metà dell'Ottocento dall'architetto Giuseppe Poggi. I lavori, secondo i tempi concordati con l’impresa Giuseppe Bartoli srl, che si è aggiudicata l’appalto, termineranno a fine aprile del prossimo anno e riporteranno all'antico splendore questa parte di Firenze che da tempo non è stata oggetto di un intervento complessivo. Il progetto e la direzione dei lavori sono a cura del Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio del Comune di Firenze integrati dai tecnici della direzione ambiente.

A finanziare interamente l’operazione, per un importo di quasi due milioni di euro, è la Fondazione CR Firenze, che si è fatta carico del contratto di appalto ed alla fine dei lavori donerà l’opera al Comune. L’intervento sarà eseguito sotto la supervisione dei tecnici comunali e sarà seguiti, per la Fondazione, dallo Studio Hydea. Alla consegna dell'area dei lavori all'impresa, questa mattina, sono intervenuti Donatella Carmi, vicepresidente della Fondazione CR Firenze e Cristina Giachi, vicesindaca del Comune di Firenze.

La prima fase di cantiere si concentra al terzo livello del sistema della Rampe e cioè la parte più alta dove si trovano le tre vasche e le cinque grotte. Sarà rimossa la vegetazione infestante anche nella parte posta a destra delle tre vasche, da tempo transennata a causa della caduta di elementi lapidei dal muro a retta del terreno. Si procederà poi con la chiusura dell’impianto idrico che alimenta attualmente le vasche e alla loro svuotatura; in accordo con la Direzione Ambiente, i pesci e le tartarughe acquatiche presenti nella vasca e nelle grotte saranno trasferiti in un altro luogo.

Il progetto di restauro prevede un nuovo impianto idrico che riporterà l'acqua, ora stagnante, a zampillare come un tempo. E' stato scelto di non attingere all'acqua dell'acquedotto, troppo costoso, ma direttamente alla falda acquifera tramite pozzi artesiani e un sistema di ricircolo con pompe che porteranno l'acqua fino al livello più alto, da dove cadrà nuovamente secondo il progetto del Poggi. Le piante originarie, così come descritte da Angiolo Pucci nel manoscritto 'I giardini di Firenze', saranno studiate e ripiantate e torneranno quindi, per quanto possibile, le ninfee, le begonie, l'iperico, l'edera.

Tra gli altri interventi sono previsti il consolidamento delle parti in fase di distacco, la sigillatura delle fessure e delle lesioni, una nuova impermeabilizzazione delle vasche, la sostituzione dei materiali ossidati con altri elementi in acciaio inox o vetroresina.Le Rampe furono realizzate tra il 1872 e il 1876. Solo pochi anni prima, nel 1871, la Capitale era stata trasferita da Firenze a Roma. Il sistema delle Rampe si articola su tre livelli o ripiani: le Grotte, situate nei primi due ripiani delle Rampe, una sul primo e cinque sul secondo, queste ultime costituite da nicchie scavate nei due muraglioni a retta e realizzate con una struttura in muratura rivestita da intonaco lavorato e da spugne; la Grande Vasca polimaterica, situata sul terzo livello delle rampe, composta da più bacini, realizzata con una struttura in muratura rivestita da spugne, pietrame e mosaico; le Scogliere e le Piccole Grotte, posizionate lungo i percorsi, realizzate con blocchi di pietra provenienti dalle cave di Monte Ripaldi, come i 'massi erranti' disseminati in quei luoghi dove i percorsi si allargano.«Sarà restituito alla città uno dei suoi luoghi più amati e suggestivi – ha dichiarato la vicesindaca Cristina Giachi – fiorentini e turisti potranno riscoprire uno dei tratti più imporranti della 'promenade' ideata dall'architetto Poggi.

Sarà un restauro accurato, in linea con quello che si sta facendo per conciliare tutela e valorizzazione del patrimonio. Non dimentichiamo il valore storico, oltre che monumentale, delle Rampe».«In occasione dei 25 anni della nostra storia di Istituzione che opera per il bene della collettività – ha affermato la vice presidente di Fondazione CR Firenze Donatella Carmi – la Fondazione ha voluto lasciare un segno tangibile e permanente alla città. Per questo abbiamo scelto di restituire ai fiorentini questo luogo di straordinaria bellezza, che merita di essere recuperato e valorizzato come elemento fondamentale del panorama cittadino.

Siamo lieti con questo intervento di poter consolidare il nostro stretto legame con Firenze».

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