Pit per lo sviluppo delle aziende agricole della Piana Fiorentina

L’esperienza scientifica del Piano paesaggistico della Toscana: giornata di studio martedì 28 marzo. Verso la Conferenza regionale sull’agricoltura e nuova Pac 2020

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2017 21:02
Pit per lo sviluppo delle aziende agricole della Piana Fiorentina

La Città Metropolitana ha approvato a gennaio lo schema di accordo 'Consortium Agreement' del progetto integrato territoriale 'Piana fiorentina' , su proposta del Consigliere delegato alla Pianificazione Territoriale Andrea Ceccarelli. Lo schema è stato il punto di partenza per giungere ad un accordo definitivo e determinare le coordinate di dettaglio del Progetto individuando il gruppo di pilotaggio e il soggetto capofila. All'interno del Piano Sviluppo Rurale (Psr 2014-2020) la Regione Toscana ha previsto l'attivazione dei Progetti Integrati Territoriali 'Pit' ovvero progetti, spiega Ceccarelli, "che attraverso un'azione organica di soggetti pubblici e privati affrontano a livello locale specifiche criticità ambientali promuovendo il mantenimento e lo sviluppo delle attività agricole nell'ambito delle seguenti tematiche: suolo e dissesto idrogeologico, gestione e tutela delle risorse idriche, biodiversità, paesaggio ed energia, migliorando il valore ambientale e valorizzando il ruolo svolto dalle aziende agricole nel territorio della Piana". La Città Metropolitana di Firenze si è fatta promotrice insieme all'Università di Firenze (Dispaa), al Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, ai Comuni ricompresi nell'area di oggetto di finanziamento e dalle Organizzazioni professionali agricole, della campagna della divulgazione rivolta alle imprese agricole per individuare il più alto numero di soggetti come partner attivi del Pit.

A marzo è stato approvato, in via definitiva, dalla Città Mettpolitana l'Accordo territoriale, poi sottoscritto da tutti i soggetti, che sancisce un protocollo operativo di tutti soggetti con compiti e ruoli specifici da realizzare nei tempi dettati dalla Regione e i dati relativi di tutti gli interventi progettati. Per ciascun progetto integrato territoriale dovevano essere raggiunti dei partecipanti minimi, di cui almeno 12 partecipanti diretti in maggioranza aziende agricole attive nella piana fiorentina ovvero nel perimetro del parco agricolo della Piana. Il progetto che la Città Metropolitana, in qualità di soggetto capofila, ha coordinato e presentato alla Regione Toscana all'interno del Psr 2014-2020 (Bando Multimisura 'Progetti Integrati Territoriali') ha visto l'adesione diretta di 17 imprese agricole, 1 gestore di terreni, 4 Enti pubblici territoriali, 1 dipartimento dell'Università di Firenze, 1 Consorzio di Bonifica, 3 Organizzazioni professionali agricole.

In totale i beneficiari sono 27. Vi sono infatti anche partecipanti indiretti: 2 aziende agricole, 5 enti pubblici, 4 associazioni locali, 1 Associazione territoriale di caccia, 1 Rappresentante della Filiera Cerealicola fino al raggiungimento di un importo di interventi a finanziamento di 3.000.000 di euro. Il progetto avrà la durata di 24 mesi e tra soggetti pubblici e privati coinvolti si è stimato l'interessamento di circa 596,30 ettari pari al 8% dell'intera Piana Fiorentina in parte, circa 120 ha ricadenti anche in aree Natura 2000 (individuate a livello Ue come siti di importanza comunitaria, dove devono essere garantiti interventi a tutela della biodiversità).Il Pit 'Piana Fiorentina' si prefigge di dare le giuste basi alla produzione agricola attraverso il ripristino di opere per la regimazione delle acque superficiali in eccesso e per favorire al contempo l'assorbimento della maggior quantità d'acqua possibile.

Per migliorare la qualità delle acque e per la protezione delle stesse da fenomeni di inquinamento diffuso derivanti dall'attività agricola saranno previsti bacini di lagunaggio o di fitodepurazione per la depurazione naturale delle acque circolanti. Inoltre sono previsti l'ampliamento e il recupero di zone umide finalizzate alla conservazione della biodiversità. L'attività svolta nell'ambito del Pit 'Piana Fiorentina' concorrerà ad incrementare la protezione del territorio dal dissesto idrogeologico, ad incrementare la resilienza ai cambiamenti climatici, a migliorare la gestione delle acque e tutela dei corpi idrici, a conservare e ripristinare gli elementi caratteristici del paesaggio, e salvaguardare e valorizzare la biodiversità. L'obiettivo atteso più significativo è rappresentato dal mantenimento e lo sviluppo delle attività agricole, che concorreranno attraverso l'azione progettuale promossa e coordinata dai partner pubblici, alla riqualificazione paesaggistica dei territori interessati oltre a mirare al ripristino della funzionalità degli ambienti agrari e delle zone umide, attraverso la ricostituzione dell'ecosistema. Adesso l'accordo è sottoposto all'istruttoria tecnica della Regione Toscana in vista della sua approvazione, in seguito alla quale saranno avviati gli interventi sul territorio.

Le nostre proposte per la Conferenza regionale sull’agricoltura e la nuova Pac post 2020” è il titolo dell’Assemblea regionale della Cia Toscana, in programma per lunedì 27 marzo (ore 10) a Firenze, in Sala Pegaso della Regione Toscana (piazza Duomo 10). Alla riunione saranno presenti, oltre al presidente regionale Cia Luca Brunelli, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi e il presidente della Cia nazionale Dino Scanavino. A seguire (dalle ore 15), nella stessa sede, l’iniziativa Agricoltura è lavoro.

 Il programma prevede l’apertura lavori con Giordano Pascucci, direttore Cia Toscana; saluti di Enrico Rossi, presidente Regione Toscana. Interventi: Stefano Casini Benvenuti, direttore Irpet; Orazio Parisi, direttore Ispettorato interregionale del lavoro di Roma; Claudia Merlino, responsabile Settore relazioni sindacali Cia.

Tavola rotonda: Cristina Grieco, assessore a istruzione, formazione e lavoro Regione Toscana; Marco Remaschi, assessore all’agricoltura Regione Toscana; Luca Brunelli, presidente Cia Toscana; coordina Lorenzo Benocci, giornalista.

Urbanisti, giuristi, architetti, filosofi, sociologi e politologi a confronto su “Il paesaggio e la sua struttura nel governo del territorio”. Questo il titolo della giornata di studio in programma martedì 28 marzo nell’Aula magna dell’Università di Firenze (Piazza San Marco, 4 – ore 10) organizzata dalle Scuole di Scienze politiche e di Architettura e dal Dipartimento di Architettura dell’Ateneo fiorentino. L’iniziativa prende le mosse dalla recente pubblicazione del volume “La struttura del paesaggio”, a cura di Anna Marson (docente di Pianificazione e progettazione del territorio presso lo IUAV), edito da Laterza, dedicato all’esperienza scientifica che ha portato alla stesura del Piano paesaggistico della Toscana, a cui hanno contribuito studiosi degli atenei toscani con un approccio multidisciplinare, e alla prospettive metodologiche per il governo del patrimonio paesaggistico.

“La Toscana è una delle poche regioni italiane ad aver messo a punto un Piano paesaggistico – premette Massimo Morisi, docente di Scienza politica che presiederà e introdurrà i lavori nella mattinata – nel volume il paesaggio viene affrontato nei suoi elementi strutturali, quali per esempio le reti ecologiche e gli aspetti geomorfologici, e non solo come elemento visibile del territorio. Questi stessi elementi sono alla base e regolano la pianificazione del territorio”.

Ad aprire la giornata saranno il rettore Luigi Dei, il presidente di Scienze politiche Giusto Puccinie il presidente di Architettura Saverio Mecca. La prima relazione “La struttura del paesaggio: una nuova cultura del territorio per la costruzione delle politiche pubbliche” sarà a cura di Anna Marson, che sarà affiancata da Giancarlo Paba, docente di pianificazione territoriale, e daMassimo Quaini, docente emerito di Geografia dell’Università di Genova.

Il secondo intervento “Il Piano paesaggistico nella strumentazione regionale e locale di governo del territorio” sarà tenuto da Claudio Saragosa, docente di Storia dell’Urbanistica dell’Ateneo fiorentino, affiancato daCamilla Perrone, docente di Politiche urbane e territoriali di Unifi, e da Gian Franco Cartei, docente di Diritto dell’Economia del territorio a Firenze. Sarà poi la volta di Massimo Morisi che terrà una relazione su “Il paesaggio come politica pubblica” e avrà come discussant Gabriele Pasqui, docente di Teoria della pianificazione territoriale e di analisi della città e del territorio presso il Politecnico di Milano, e Carlo Marzuoli, docente di Diritto amministrativo a Firenze. La mattinata si concluderà con l’intervento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi su “Il paesaggio come agenda strategica”. Nel pomeriggio i lavori saranno introdotti e presieduti da Alberto Magnaghi, docente emerito di Pianificazione territoriale dell’Ateneo fiorentino, e avranno come filo conduttore “La produzione sociale del paesaggio: il ruolo della cittadinanza attiva nella pianificazione paesaggistica”.Francesco Baratti, coordinatore delle rete eco museale del Salento ‘Mondi locali’, parlerà su “Le esperienze degli ecomusei nella valorizzazione del patrimonio paesaggistico”, Massimo Bastiani, coordinatore del tavolo nazionale Contratti di fiume e EIP water Action Group “Smart Rivers Network” tratterà “Gli osservatori locali del paesaggio: l’esperienza della rete piemontese”, Marco De Vecchi, docente del Laboratorio di progettazione del paesaggio dell’Università di Torino, illustrerà “Le esperienze dei contratti di fiume per la riqualificazione dei paesaggi fluviali”.Daniela Poli, docente di Piani e progetti per il paesaggio dell’Ateneo fiorentino, interverrà su “Parchi agricoli e biodistretti: esempi di valorizzazione paesaggistica partecipata dei paesaggi agroforestali”, mentre Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, affronterà il tema “Le associazioni ambientaliste nella pianificazione paesaggistica”. Chiuderanno la giornata gli interventi di Annick Magnier, docente di Sociologia Urbana, e di Dimitri d’Andrea, docente di Filosofia politica a Firenze.

In evidenza