Piano Regionale dei Rifiuti: Italia Viva contro l'assessore Monni

Ma è scontento anche il Movimento 5 Stelle. Stella (FI): "Si apre crisi di maggioranza sui rifiuti?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2022 22:50
Piano Regionale dei Rifiuti: Italia Viva contro l'assessore Monni

Firenze, 17 maggio- Gli interventi in aula degli esponenti di Italia Viva contro la relazione dell'assessore all'Ambiente, Monia Monni, rivelano che nella coalizione di centrosinistra ci sono crepe.

Ma anche l’opinione del Movimento 5 Stelle sulla relazione dell’assessora Monni sul Piano Regionale dei Rifiuti, è estremamente negativa: "La Regione Toscana dovrebbe calcolare quanti rifiuti vengono prodotti ogni anno, di che tipo e partendo da questo dato, pensare non solo a diminuirne le quantità ma anche come differenziarli in modo più preciso prima di procedere alla realizzazione degli impianti, perché affidarsi ad un avviso pubblico che chiede al mondo imprenditoriale quali impianti hanno da offrire senza dar loro un’indicazione su cosa serva per affrontare un certo volume dei rifiuti, è un metodo assai poco razionale" dichiara Silvia Noferi, Consigliera della Regione Toscana.

"A parte la mancanza di dati tecnici sugli impianti proposti che dovremo acquisire con accesso atti, sarebbe importante sapere come verranno scelti questi impianti e chi valuterà se saranno rispondenti alle necessità della Toscana in termini di quantità e tipologia. Ad esempio, il quantitativo annuale di Prodotti assorbenti per la persona in Toscana, attualmente è circa 100 mila tonnellate (fonti ISPRA 2021), nella comunicazione dell’assessora Monni è presente solo l’impianto di Capannori proposto da Retiambiente S.p.a. con una capacità di 10 mila tonnellate, quindi solo il 10% del necessario, e il resto? L’inceneritore di Montale la cui chiusura dal 2023 è stata posticipata al 2026, come e da chi verrà sostituito?"

"Si apre una crisi di maggioranza sui rifiuti?". E' quanto si chiede il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. "Abbiamo la Tari più alta d'Italia, occorre fare veloce perché oggi portiamo rifiuti fuori, ed è un costo - aggiunge Stella -. Occorre garantire lo smaltimento a costi sostenibili, mentre i cittadini toscani pagano tariffe alte, che sono anche aumentate di recente. Servono impianti moderni, e la programmazione deve rimanere in mano alla Regione".

«Prendiamo atto, solo dai giornali, che sono stati illustrati oggi ai tavoli istituzionali i risultati dell’avviso pubblico esplorativo per gli impianti di riciclo e recupero di rifiuti urbani. Siamo fiduciosi, però, che arrivi una convocazione quanto prima per sederci a un tavolo di confronto su questo tema delicato – commenta Paolo Fantappiè, segretario generale UIL Toscana -. Ci auguriamo che la proposta di nuovi impianti porti con sé anche un abbattimento della Tari».

La UIL Toscana è da sempre sensibile a questo tema, nell’interesse sì dell’impatto ambientale del piano rifiuti ma anche di quello occupazionale che questi nuovi scenari in via di valutazione si porterebbero dietro. «Ci domandiamo - continua Paolo Fantappiè – cosa ne sarà di quel 40% di rifiuti non riciclabili in virtù di discariche ormai quasi esaurite».

«Ci interessa capire quali sono i prossimi passi, i tempi e la fattibilità dei nuovi progetti – dice Michele Panzieri, segretario generale Uiltrasporti Toscana -. Per noi è fondamentale sapere come varierà a livello pratico il lavoro degli addetti del settore. Importanti anche il rispetto e l’applicazione dei contratti nazionali dei lavoratori, in particolare quello relativo all’igiene ambientale. Infine, riteniamo fondamentale nell’ambito smaltimento rifiuti una drastica riduzione del lavoro che viene dato in appalto». 

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