​Pendolaria 2017: in Toscana investimenti su treni e infrastrutture

Il rapporto annuale di Legambiente fa il punto sugli sforzi per la promozione della mobilità su ferro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2018 17:15
​Pendolaria 2017: in Toscana investimenti su treni e infrastrutture

Il rapporto è stato presentato questa mattina a Roma alla presenza dell'assessore ai trasporti della regione Toscana.

Dal rapporto emerge che la Toscana è tra le Regioni che più hanno investito nel trasporto ferroviario, attingendo anche alle proprie risorse sia per migliorare le infrastrutture ferroviarie (vengono citati come esempi il raddoppio della Pistoia-Lucca, gli investimenti per collegare il porto di Livorno alla rete europea Ten-T, il raddoppio del tratto Granaiolo-Empoli sulla linea Siena-Empoli previsto con risorse statali), sia in termini di rinnovo del materiale rotabile. Si ricorda infatti che in Toscana tra il 2015 e il 2017 sono entrati in servizio 16 nuovi treni Jazz, 15 treni Swing e 4 nuovi treni Vivalto.

Nel 2018 saranno consegnati altri 4 treni Jazz ed uno Swing acquistato direttamente dalla Regione. Inoltre entro la fine del 2019 si attende l'arrivo di altri 4 elettrotreni Rock ed entro il 2020 11 nuovi treni diesel o Diesel Multiple Unit (DMU).L'investimento complessivo nel periodo 2015 – 2020 è stimato in 94,6 milioni di euro, a fronte di un corrispettivo regionale per il contratto di servizio con Trenitalia di circa 236 milioni di euro.L'assessorato regionale ai trasporti ha accolto con grande soddisfazione questo riconoscimento ed ha ricordato che gli investimenti in nuovi treni hanno effetti positivi, oltre che sull'ambiente, anche sulla qualità del viaggio dei pendolari e sull'affidabilità del servizio, dato che in passato la maggior parte dei ritardi o delle cancellazioni erano causate da guasti al materiale rotabile.

L'inserimento di nuovi treni ha portato evidenti miglioramenti negli ultimi tre anni, con sensibili aumenti degli indici di regolarità, puntualità, comfort e, di conseguenza, delle presenze a bordo.Legambiente ha inoltre ricordato e sottolineato che la Regione Toscana dal 2010 ad oggi, nonostante a livello nazionale si sia registrata una generalizzata tendenza a tagliare sul trasporto pubblico, è andata in controtendenza rispetto alle altre Regioni: non ha chiuso alcuna linea ed al contrario ha riaperto al traffico alcune linee chiuse per danneggiamenti (nel rapporto viene citata come esempio la Cecina-Saline di Volterra) ed ha elaborato progetti di valorizzazione delle cosiddette 'linee minori' (Porrettana, Lucca-Aulla, Siena-Chiusi, Cecina-Saline di Volterra) per svilupparne le potenzialità turistiche e culturali.

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