Palazzo Aperto: poesia e ricordi, l’omaggio del Consiglio a Luzi

Con la lettura dei versi del poeta si è aperta la serata in sala Gonfalone. L’intervento di Giani: “Era innamorato di Firenze e Pienza”. Le letture di Baldi, che ha coordinato il reading. In mostra una prima selezione del Fondo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2016 20:59
Palazzo Aperto: poesia e ricordi, l’omaggio del Consiglio a Luzi

Firenze – “PPoi malgrè tout è fine febbraio o marzo:/la primavera non c’è ancora,/c’è, trepidante quella numinosa nebula/quel fuoco bianco nell’aria/

quelle velature seta e argento/tutto ciò che desidera il senso

ci sia…”.

Leggendo questi versi di Mario Luzi, da “Bruciata la materia del ricordo”, il consigliere Massimo Baldi ha dato il via all’affollata cerimonia in ricordo del grande poeta toscano nella Sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi. E’ stato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani a portare i saluti istituzionali dell’assemblea.aa non c’è

Il 28 febbraio è una giornata particolare – ha annunciato - che da quest’anno diventerà per la Toscana la giornata della poesia, in ricordo della scomparsa del grande poeta toscano Mario Luzi”.

Il presidente ha ricordato che Luzi era molto legato alle sue terre ed alle due città importanti della sua vita, la sua Firenze, ma anche Pienza, la ‘città ideale’ progettata da Rossellino sulle indicazioni di Leon Battista Alberti. “Qui, in via del Bacio, una traversa di via dell’Amore – ha ricordato Giani - aveva eletto il suo rifugio mentale e fisico”.

Il presidente ha sottolineato il profondo legame tra il Consiglio regionale e il grande poeta. Alla nascita della Festa della Toscana, ad esempio, Mario Luzi compose la poesia ‘Ab Inferis’ contro la pena di morte.

“Mario Luzi si è fuso con la cultura e l’architettura della nostra città per oltre venti anni, mescolandosi alla gente comune, come solo le grandi personalità sono in grado di fare” ha ricordato il sindaco di Pienza Fabrizio Fé, che non ha nascosto la sua emozione.Alla cittadina dellaVal d’Orcia, sua importante fonte d’ispirazione, il poeta ha donato oltre diecimila volumi, raccolti nel Centro Studi “Mario Luzi – La Barca”, in ricordo della prima raccolta poetica del 1935. Nel 1993 ne è diventato cittadino onorario.

“E’ un poeta che tocca il cuore di tutti noi. Per questo ogni anno lo ricordiamo con varie iniziative rivolte soprattutto ai giovani”, ha affermato Federica Giuliani, presidente della commissione Cultura e sport del Comune di Firenze.

“Mario è scomparso, ma c’è. Non solo nelle sue poesie, ma nel ricordo delle molte persone che lo hanno conosciuto. Ogni incontro ha lasciato un segno” ha affermato Caterina Trombetta, poetessa, a cui è stato affidato il compito di presentare la figura del poeta.

Trombetta ha ricordato che, appena nominato Accademico della Crusca, Luzi preparò un discorso, che poi sarebbe diventato un libro “Pensieri casuali sulla lingua”. “Noi, italiani, ragioniamo in un certo modo perché la nostra lingua ci dà certe strutture mentali – vi si legge - La nostra sensibilità dipende anche dalla lingua che suona intorno a noi”.

La cerimonia è quindi proseguita con la lettura dei versi dei poeti intervenuti.

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