Opg e Icam: permangono le inadempienze

Manifestazione dei radicali fiorentini di fronte alla Presidenza della Regione Toscana. Cuccioli della Scuola cani guida a detenute in semilibertà del carcere di Empoli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 gennaio 2016 19:33
Opg e Icam: permangono le inadempienze

Ieri mattina, i radicali fiorentini dell’associazione radicale “Andrea Tamburi” hanno manifestato di fronte alla Presidenza della Regione Toscana per chiedere la conclusione dell’annosa vicenda dell’ICAM di Firenze. L’istituto a custodia attenuata per madri detenute, infatti, è una delle tante promesse non mantenute dalla burocrazia regionale con la corresponsabilità di altri enti. Una storia che prese il via sei anni fa: troppi per tollerare ancora che i bambini siano costretti a passare parte delle loro vita in carcere. Ricordiamo che durante l’ultima visita effettuata dalla delegazione radicale nel carcere di Sollicciano lo scorso Natale, nel nido interno del carcere è stata trovata una bimba di pochi mesi insieme alla madre in esecuzione di pena interna. Un Paese di civiltà giuridica questo non dovrebbe permetterlo. Chiediamo quindi una rapida conclusione della vicenda burocratica che ostacola ancora l’avvio dei lavori per la realizzazione dell’ICAM a Firenze.

“Non sono soltanto le detenute della sezione femminile a denunciare le condizioni di detenzione inumane a Sollicciano. Tra ottobre e novembre un sopralluogo della ASL ha certificato l'inagibilità della struttura: perché di questo non si parla? Sappiamo che la relazione è stata letta da tutti gli organi preposti, ma non ci sono atti ufficiali. Perchè?”. A chiederlo sono le parlamentari di SEL-Sinistra Italiana on. Marisa Nicchi e sen. Alessia Petraglia, i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti, i consiglieri comunali di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi, che hanno annunciato nei giorni scorsi iniziative nelle rispettive istituzioni. “Dopo la visita dello scorso 30 dicembre – spiegano – lunedì 4 gennaio, siamo tornati a Sollicciano per incontrare le detenute firmatarie della lettera-denuncia.

Abbiamo trovato una situazione che va ben oltre le già gravissime condizioni generali della struttura, con una infestazione di topi in corso, materassi ammuffiti, celle fatiscenti ed evidentemente incompatibili con la detenzione. Non ci stupisce apprendere, quindi, che un sopralluogo della ASL della scorso ottobre avrebbe dichiarato sostanzialmente inagibile tutta la sezione, prescrivendo una serie di interventi rimasti ad oggi lettera morta. Stupisce, invece, il silenzio totale su questa vicenda, rispetto alla quale accerteremo con una richiesta di accesso agli atti e con interrogazioni in Consiglio regionale e in Parlamento le responsabilità politiche e amministrative”. “A Sollicciano – aggiungono – si violano quotidianamente la nostra Costituzione e i più elementari diritti umani.

Oggi in Italia non c'è più la pena di morte, ma a Sollicciano si muore di pena, senza che si faccia nulla per la riabilitazione delle persone e per il loro recupero. Esemplare il caso di cui siamo venuti a conoscenza durante la visita di ieri di detenuti che potuto incontrare il loro educatore soltanto tre volte in sei mesi”. “Clamorosa poi – dicono ancora – la mancata apertura delle Rems, nel silenzio consueto quando si parla di carcere e di disagio psichico. Ad oggi, i detenuti psichiatrici sono custoditi nei reparti comuni, in spazi non adeguati alla cura.

E' bene ricordare che dal primo di gennaio la Regione Toscana avrebbe dovuto essere commissariata per non aver rispettato la data del 31 dicembre, termine frutto di rinvii, annunci e ancora rinvii, per la chiusura degli Opg. Così come non è stato fatto niente per arrivare alla apertura degli Icam per le madri detenute: oggi, nel carcere di Sollicciano, vive un bambino di tre mesi insieme alla mamma, costretto in spazi insalubri e pericolosi per la sua salute organica e psicologica. Non basta realizzare un'area giochi: il carcere non è un ambiente nel quale possiamo accettare che un bambino cresca”.

Una convenzione con la casa circondariale di Empoli per l'affidamento di cuccioli da socializzare ed educare a detenute (il carcere è femminile) in regime di semilibertà. La Scuola nazionale cani guida per ciechi della Regione Toscana l'ha siglata di recente con il carcere di Empoli, dopo l'esperienza positiva con la Casa circondariale di Prato. I cuccioli di labrador o golden retriever saranno affidati a detenute in semilibertà preventivamente selezionate e che abbiano ricevuto una valutazione positiva dal personale incaricato della scuola.

Intanto, dalla firma della convenzione ad oggi è stata valutata positivamente una persona, ed è stata aperta la procedura per l'affidamento. In base alla convenzione la scuola fornirà insieme al cucciolo tutto l'occorrente, da collare, guinzaglio, spazzola, museruola, cibo e ciotola ai materiali relativi al programma di socializzazione ed educazione. La durata dell'affidamento è di 12/14 mesi e tutto si svolge su base volontaria. La persona affidataria è tenuta a portare il cucciolo presso la scuola per i necessari controlli sanitari e di comportamento, a educarlo secondo gli schemi comportamentali della scuola e a abituarlo ai vari mezzi di trasporto, luoghi, situazioni, barriere percettive e fisiche con cui dovrà rapportarsi nel suo futuro ruolo di cane guida. A carico della scuola c'è anche la copertura assicurativa per responsabilità civile verso terzi, l'assistenza veterinaria, il rimborso di eventuali spese extra sostenute dall'affidatario.

I cuccioli restano comunque di esclusiva proprietà della Regione, e alla scadenza del periodo di affidamento dovranno rientrare in sede con il loro "corredo". Non si potrà avanzare nessuna pretesa nei loro confronti. Ovviamente il responsabile per il carcere del progetto dovrà verificare che la persona affidataria mantenga il comportamento richiesto per l'educazione e la socializzazione del cucciolo e lo custodisca in maniera corretta e attenta. In caso contrario dovrà subito informare la Scuola cani.

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