Nasce «Campanile Chef»: le parrocchie si sfidano in cucina

Otto eventi da mercoledì 15 gennaio fino a sabato 14 marzo all’ostello Gipidue a Calambrone (Pisa)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2020 09:11
Nasce «Campanile Chef»: le parrocchie si sfidano in cucina

Sarà preparato per tutti i popoli un banchetto (Isaia, 25). Anche i piatti cucinati e consumati dai popoli della Bibbia nel menù delle serate di Campanile chef, la prima rassegna di piatti cucinati all’ombra del campanile, al via mercoledì 15 gennaio nell’ostello Gipidue (acronimo di san Giovanni Paolo II) a Calambrone (Pisa).

Alla rassegna, promossa dalla San Ranieri srl in collaborazione con il settimanale regionale cattolico Toscana Oggi, hanno aderito i cuochi di dieci parrocchie o unità pastorali della diocesi di Pisa.

Due squadre a serata, otto incontri in tutto (compreso semifinali e finale): ogni squadra porterà il suo piatto preferito, ma dovrà cucinare anche un piatto assegnato dallo chef della struttura ospitante, Ivan Mosca. E qui entrerà il menù biblico ricostruito dai docenti dell’istituto alberghiero Matteotti di Pisa, partner del progetto. Nella prima serata, ai cuochi dell’unità pastorale di Mezzana/Colignola e a quelli di Metato, ad esempio, sarà chiesto di cucinare come antipasto erbe amare con pistacchi, uva sultanina e frittelle dello scandalo, che si aggiungeranno ai piatti forti delle due squadre: la pasta al ragù bianco d’anatra e la rosticciana alla maremmana.

I commensali saranno chiamati a votare le portate. Poi il voto continuerà su Toscana Oggi, che ogni settimana pubblicherà un tagliando chiedendo di votare la squadra preferita. Alla squadra più apprezzata la San Ranieri srl farà una erogazione liberale di mille euro, che la parrocchia od unità pastorale dovrà impegnare in un progetto legato alla sua attività istituzionale. Una erogazione liberale di 500 euro andrà invece alla seconda.

Le prenotazioni per le serate si raccolgono telefonando allo 050. 37334.

«Il titolo, Campanile chef – commenta il direttore di Toscana Oggi Domenico Mugnaini – richiama un fortunato brand del nostro settimanale, Campanile rock: per anni gruppi musicali cresciuti all’ombra dei campanili si sono esibiti nei teatri di tutta la Toscana… adesso il gioco da chitarre, tastiere e batterie si sposta a fornelli, pentoloni e mestoloni».

Ogni sera, in un talk show, condotto dai giornalisti di Toscana Oggi e animato dall’attore Giacomo Lemmetti edagli allievi della Palestra musicale di Michele del Pecchia andrà in scena una sorta di Prova del cuoco in salsa parrocchiale. Dove troverà spazio sempre un’intervista ad un esperto che ci parlerà ora del menù biblico, ora di Gesù a tavola, ora di cibo ed etica, ora di cibo, stili di vità e solidarietà. Lo chef Massimo Tessieri, ad esempio, racconterà cosa mangiava Giovanni Paolo II (per lui cucinò durante la sua visita pastorale in Toscana di trent’anni fa), lo storico Claudio Casini parlerà della sua ricerca su cosa cucinavano nei giorni feriali e di festa i padri certosini che hanno abitato per secoli la Certosa di Calci.

Niente di più evangelico in tutto questo. «Il Vangelo - osserva don Francesco Barsotti, economo diocesano ed ideatore dell’iniziativa - indugia a lungo sul rapporto tra il Nazareno, la tavola e il cibo. Un tema che torna spesso, ad esempio, nella parabole: il banchetto di nozze del figlio del re, il padrone che serve a tavola i domestici fedeli, l’amministratore saggio che nutre i subalterni, per non parlare della parabola del Figliol Prodigo dove il pensiero del pane abbondante nella casa paterna fa “rientrare in sé stesso” il giovane scavezzacollo.

E poi come non ricordare Gesù quando siede alla mensa degli sposi di Cana, delle sorelle di Betania, ma anche dei pubblicani, dei peccatori, del fariseo Zaccheo. Sulla tavola dell’Ultima Cena il Signore dona il proprio corpo e sangue come pane e vino da mangiare e bere».Del resto – osserva don Barsotti - mangiare insieme è una dimensione che apre alla comunione. Una comunione di cui si fa esperienza sin dalla primissima infanzia, nel rapporto tra la madre e il neonato.

Messa così, mistica e mastica non appaiono poi così lontane. E, anzi, fanno parte di uno stesso disegno. Lo sanno bene migliaia di persone che, una o più volte all'anno, si ritrovano a tavola in un oratorio parrocchiale: per festeggiare l'arrivo di un nuovo parroco o salutare il vecchio che se ne va. Per stringersi intorno ad un missionario in partenza verso terre lontane. Per ringraziare un ospite invitato a portare una testimonianza. O per mille altre ragioni. Intorno alle lunghe tavole imbandite stese nel mezzo delle sale delle comunità o, all’aperto, nei giardini e “nelle piste” degli oratori, si condividono esperienze di vita, nascono amicizie».

Nel menù di Campanile chef giocherà un ruolo importante la musica. Michele Del Pecchia, vocal coach della Palestra musicale – con alle spalle apparizioni in Rai e Mediaset - conosce bene la struttura del Gipidue. «I nostri allievi saranno all’altezza della situazione» promette.

Plaude all’iniziativa anche la Confcommercio. Fabrizio Fontani, presidente di Conflitorale Confcommercio e rappresentante del Sib: «Campanile chef sarà capace di valorizzare una parte del nostro litorale e di coinvolgere molte realtà del territorio pisano. Noi abbiamo aderito con entusiasmo e soddisfazione. Ci sarà da divertirsi, ne siamo sicuri».

Foto gallery
In evidenza