Nardella: "Siamo tutti questo padre e questa figlia"

Migranti, il sindaco di Firenze su Twitter posta la foto di un papà e della sua bambina morti annegati nel Rio Grande mentre cercavano di andare dal Messico agli Usa. Bundu e Palagi (Sinistra): "Accolga i 42 della Sea Watch". Cocollini (Lega): "Non può". Rossi: "L'unica cosa da affondare è questo governo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2019 18:03
Nardella:

Firenze - "Si scappa dalla fame e dalla povertà, dalla guerra e dalla violenza, si parte per tentare una vita migliore. Ma troppo spesso chi cerca la sua America, trova la morte. Ripensiamo queste logiche di confine, perché siamo tutti migranti, siamo tutti questo padre e questa figlia...". Lo scrive su twitter il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che posta l'immagine del papà e della sua bambina morti annegati nel Rio Grande, mentre cercavano di passare il confine tra Messico e Stati Uniti.

"Chiediamo una netta presa di posizione di Firenze in difesa dei diritti umani e dell'uguaglianza e chiediamo al sindaco Nardella di comunicare subito al governo la richiesta della città di accoglierli e di ringraziare chi salva vite umane". E' quando affermano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri del gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune che esprime la propria solidarieta' alla capitana della Sea Watch Carola Rackete. "Quello che sta succedendo al largo delle coste italiane- continuano- è vergognoso e non possiamo dire di non aver saputo.

L'umanità, intesa come sentimento, è sotto attacco: stiamo assistendo a un continente intero che si rifiuta di salvare dei naufraghi". Il governo, proseguendo, "per biechi fini di propaganda, sostiene che se ne deve occupare l'Europa, ma poi diserta puntualmente i tavoli delle riunioni europee per rinegoziare il trattato di Dublino. E il ministro dell'Interno Salvini fa il gradasso con la vera capitana, chiudendo i porti a 42 persone che si trovano in mare da giorni", concludono.

La questione è molto delicata e il dibattito si infiamma. “Firenze non può tollerare che non vengano rispettate le leggi dello Stato. Per questo, chi chiede di sostenere l’azione deliberatamente illegale e provocatoria della SeaWatch, si pone, ancora una volta, nella più completa illegalità. Siamo sicuri – commenta il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini (Lega) – che il Sindaco, nelle sue funzioni di pubblico ufficiale non possa, in alcun modo, avallare una qualsiasi azione in contrasto con le leggi dello Stato”.

Sulla questione migranti, ancora una volta, interviene anche il governatore toscano Enrico Rossi: "L'unica cosa da affondare è questo governo, pericoloso e illiberale", afferma su Facebook Rossi, commentando il braccio di ferro sulla Sea Watch del ministro Matteo Salvini. "La sinistra dica con chiarezza che occorre cancellare gli accordi con la Libia e i lager in cui vengono costrette migliaia di persone, che e' necessario aprire corridoi umanitari - aggiunge-, che il tema delle migrazioni deve diventare centrale nelle trattative europee".

Tutto questo, precisa, "senza le indegne prove di forza di personaggi come Matteo Salvini che si rifugiano nella propaganda perche' non sanno fare il ministro dell'Interno e si accaniscono su 42 persone da giorni in mare". Rossi si riallaccia al caso, che sta scuotendo il dibattito sull'immigrazione in America, della foto di un padre e una figlia morti annegati mentre tentavano di entrare negli Stati Uniti. "Questi sono gli effetti delle politiche degli amici di Salvini. Guardiamola bene questa foto perché la stessa cosa accade da anni anche qui da noi, in mezzo al mar Mediterraneo- specifica-.

Chi vi dice che l'immigrazione si può fermare, mente sapendo di mentire. Le migrazioni vanno sapute governare".Invece, continua l'affondo, "in Italia abbiamo un governo di estrema destra capace solo di lucrare sulle sofferenze degli immigrati e sulle paure dei cittadini". Un esecutivo che, insiste, "con il decreto sicurezza e le sceneggiate dei porti chiusi, ha già destabilizzato la collocazione dell'Italia nel consesso dei paesi democratici e liberali, e il cui presidente del Consiglio e' ridotto al ruolo di una bandierina alla merce' dei venti che soffiano dai capi dei partiti della maggioranza".Non si tratta secondo Rossi di essere "buonisti.

Qui siamo di fronte ad una enorme questione: l'umanità. Stiamo parlando di vita e di morte".

BRUXELLES - "L'Italia non è mai stata così isolata come adesso, al Parlamento europeo come in Europa. Temo che questo non porti affatto bene al nostro Paese". Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine della presentazione del suo libro 'Non basta dire Europa', realizzata nella biblioteca del Comitato europeo delle Regioni. Una pubblicazione di 90 pagine curata dal giornalista Antonio Pollio Salimbeni, la cui prefazione porta la firma di Frans Timmermans.

"L'ho scritto come strumento di battaglia politica - spiega Rossi - sentivo che ce n'era bisogno perché nessuno parlava di cos'è l'Europa. In una parte del libro cerco quindi di dire qual è la mia esperienza in Europa, che è molto positiva, nell'altra provo a dire cosa non c'è in questa Europa", dal bisogno di maggiore democrazia nelle istituzioni al superamento dell'austerità.

Nel libro, edito da Castelvecchi, Rossi afferma che per "Per contrastare i nazionalpopulisti non basta dire Europa, bisogna portare avanti il progetto di comunità tra Stati che finora è stato solo tratteggiato: il bilancio dell'Unione va fissato al 4% del Pil dei Paesi aderenti, l'Eurozona deve essere completata con un salario minimo garantito e un fondo comune per la disoccupazione, reperendo le risorse necessarie con tasse sulle grandi imprese che eludono il fisco e sfruttano il dumping sociale, i redditi più alti, i grandi patrimoni e le emissioni di Co2".

"Ma tutto questo non è sufficiente", afferma nel suo libro. "L'Europa e gli europei saranno al sicuro solo quando lo saranno la democrazia, la pace e la giustizia sociale: i governi che violano lo Stato di diritto con leggi ingiuste e liberticide dovranno essere emarginati e sanzionati come previsto nei trattati".

In evidenza