Mukki, in Toscana il latte pubblico non si tocca

Mille persone con l’indotto lavorano per Mukki, e la ricaduta in termini economici sarebbe di 70 milioni di euro l’anno sul territorio toscano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2014 20:43
Mukki, in Toscana il latte pubblico non si tocca

Fidi Toscana non dismetta la propria quota nella Centrale del latte di Firenze. Questo l’impegno chiesto alla Regione in una mozione approvata con voto unanime dal Consiglio regionale della Toscana. Fidi, finanziaria della Regione, detiene il 23,892 per cento dell’azienda che produce latticini a marchio Mukki. Il primo firmatario e proponente la mozione Paolo Bambagioni, ha ricordato come nel 2009 fu fatto un accordo fra i soci per impegnarsi a tutelare l’azienda e che tale accordo è di prossima scadenza (31 marzo) e necessita quindi di nuova sottoscrizione pena la vendita.

La mozione chiede che la Regione dichiari la Centrale azienda strategica, evitando l’obbligo di dismissione previsto dalla legge regionale 20/2008. La vendita di Mukki, oltre a mettere a rischio lo stesso approvvigionamento di latte che non sarebbe più acquistato in Toscana, ma evidentemente dove costa meno, coinvolgerebbe oltre mille persone e 80 aziende agricole che mantengono oltre 50mila ettari di territorio. Svendere la Centrale non conviene da un punto di vista economico perché, ha spiegato Bambagioni, realizzare sette milioni una tantum non serve.

Mukki riversa ogni anno 70 milioni sul territorio.

La mozione impegna quindi a scelte future da attuarsi in linea con i valori storici che hanno contraddistinto l’azienda per il forte legame con il territorio, la massima attenzione per il consumatore finale ed il massimo rispetto per la sicurezza e l’ambiente, oltre che per il sostegno ai piccoli allevatori che pur offrendo prodotti di qualità non sarebbero in grado di competere finanziariamente.

Dopo la ricapitalizzazione del 2009 l’assetto azionario della Centrale del latte, che negli ultimi mesi ha suscitato l’interesse di altri player del settore come Granarolo e la Centrale del latte di Torino, ha visto il Comune di Firenze primo socio con il 42,858 per cento. A seguire Fidi Toscana (23,892 per cento), Comune di Pistoia (18,416), Camera di Commercio di Firenze (8,069), Area Livornese (6,759), Bnl e Banca Cr Firenze con lo 0,003 per cento ciascuna. 

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