Dolore a Firenze e in tutta Italia per la morte avvenuta ieri sera di Antonio Paolucci, a lungo Soprintendente del Polo museale di Firenze. Paolucci è stato anche Ministro dei Beni Culturali e Direttore dei Musei Vaticani.
Aveva 84 anni, essendo nato a Rimini il 19 settembre 1939.
“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio Paolucci, studioso e storico di primissimo piano, uomo delle istituzioni, intellettuale raffinato. Firenze perde una delle sue figure più autorevoli”. Così il sindaco Dario Nardella commenta la scomparsa di Paolucci.
“Paolucci - continua il sindaco - nel ruolo di Ministro nel Governo Dini ha dato lustro a Firenze e all’Italia. Ha guidato egregiamente il Polo museale fiorentino e da soprintendente ha fatto parte della giuria internazionale che ha assegnato a Isozaki il progetto di uscita degli Uffizi. Fino a quando è stato possibile Paolucci non ha mai fatto mancare la sua voce, anche critica, sulle principali vicende culturali italiane. Una voce sempre riconoscibile, lucida, mai banale, che ora ci mancherà. Alla famiglia giungano le condoglianze dell’intera amministrazione e mie personali” conclude Nardella.
“Desidero esprimere cordoglio – aggiunge il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – anche a nome di tutta l’assemblea di Palazzo Vecchio, per la scomparsa dello storico dell’arte Antonio Paolucci, ministro per i Beni culturali nel governo Dini, già soprintendente per il Polo Museale Fiorentino e direttore dei Musei Vaticani. Il professor Paolucci è stato uno degli esponenti di spicco della cultura fiorentina. Nella nostra città ha ricoperto vari incarichi: è stato soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici, diventata poi Soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino, ed anche Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana.
Dopo l’esperienza come ministro è stato anche direttore dei Musei Vaticani. Un divulgatore – conclude il presidente Milani – ed uno studioso che ha dedicato tutta la sua vita alla tutela ed alla promozione dei beni artistici e culturali ma anche un attento critico che non mancava d’intervenire nel dibattito politico, anche cittadino, sulle questioni culturali. Una voce libera che mancherà a Firenze”.
“E' morto un grande fiorentino, un uomo di cultura di livello nazionale e internazionale, che non dimenticheremo per quanto alto è stato il suo impegno culturale e politico. Una personalità unica, che affiancava all’amore per l’arte e alla raffinatezza intellettuale, un senso civico straordinario” Così il presidente toscano Eugenio Giani esprime il suo profondo cordoglio.
“Sono profondamente legato ad Antonio Paolucci – ha detto Giani -, lo ricordo fin dal momento in cui insieme abbiamo vissuto l’esperienza del Consiglio comunale a Firenze; lui il massimo esperto di beni culturali, amante della bellezza e della sua salvaguardia. Proprio per le sue grandi capacità – ha sottolineato il presidente della Regione- , ebbe l’incarico, dopo essere stato per un breve e significativo periodo ministro dei Beni culturali, di direttore dei Musei Vaticani. Lo ricordo nelle nostre chiacchierate, nell’ammirazione che io provavo per lui, ma anche nella stima che mi manifestava quando organizzavamo insieme le mostre”.
Giani ha ricordato l’amore di Paolucci per i colli fiorentini, l’importanza di salvaguardarli. Quando si sviluppò il dibattito sul piano regolatore Vittorini, nel 93, ricordo il suo intervento straordinario, quando si soffermò sulla bellezza dei colli. E quando si parlava degli interventi sul Mugnone, Paolucci volava alto, descrivendoci in un discorso epico, quello che era il Mugnone delle novelle di Decamerone di Boccaccio. Alla famiglia giungano le condoglianze, mie personali e di tutta la Toscana”.
“Con la scomparsa di Antonio Paolucci la Toscana e Firenze perdono un uomo di grande cultura, un intellettuale e un vero uomo delle istituzioni. Studioso di livello internazionale e figura di riferimento per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio artistico culturale a cui ha dedicato tutta la vita”. Così il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo sulla morte dell’ex ministro Antonio Paolucci.
“Alla famiglia e ai suoi cari - ha proseguito il presidente Mazzeo – vanno le più sentite condoglianze mie personali e dell’Assemblea legislativa toscana. Per anni ha dato lustro alla Toscana e a Firenze sia da ministro dei Beni culturali nel governo Dini, che nei diversi ruoli ricoperti, dalla soprintendenza per il Polo museale fiorentino fino alla direzione dei Beni culturali e paesaggistici della Toscana. Tra i tanti incarichi di prestigio anche la direzione dei Musei Vaticani. Fine intellettuale, voce critica e indipendente, ha amato Firenze e il Rinascimento a cui ha dedicato diversi libri e pubblicazioni”.
“Con la scomparsa di Antonio Paolucci se ne va una delle personalità più importanti del mondo della cultura italiana. Uomo delle istituzioni, storico, studioso ed intellettuale, è stata una figura di riferimento per Firenze e per l’Italia tutta, sia nella veste di ministro dei Beni culturali nel governo Dini, sia negli altri ruoli di prestigio ricoperti come di sovrintendente del Polo Museale di Firenze e di direttore dei Musei Vaticani. La città non dimenticherà mai l’amore per il suo lavoro e la sua capacità di valorizzazione del patrimonio artistico del nostro Paese” dichiara il deputato dem Federico Gianassi.
"Il mondo della cultura italiano ed internazionale perde, con la scomparsa di Antonio Paolucci, un'intelligenza rara, alta, e capace di spiegare l'arte con un linguaggio molto personale e attento alla più ampia comprensione, fra i più nobili obiettivi che un divulgatore possa voler raggiungere. Abbraccio e plaudo alla volontà del direttore Simone Verde di intitolare a suo nome l'Auditorium della Galleria degli Uffizi". Lo scrive in una nota il senatore fiorentino di Fratelli d'Italia e capogruppo della commissione Cultura Paolo Marcheschi.
"Antonio Paolucci era un uomo colto, di grande personalità, appassionato. Un uomo che aveva alto il senso delle istituzioni e del ruolo pubblico della cultura -dichiara l'On. Rosa Maria di Giorgi della direzione nazionale Italia Viva- Da capogabinetto di Primicerio e da assessore alla Cultura con Domenici ho avuto l'occasione ed il privilegio di lavorare molto con lui. una collaborazione e un'amicizia che è proseguita anche a Roma, quando io ero vicepresidente del Senato e poi deputata.
Con lui scompare un uomo che sapeva unire la passione civile alla riflessione culturale, la pratica amministrativa agli studi più profondi e raffinati. Mai banale nelle sue riflessioni, il suo contributo alla vita democratica di questo Paese è stato essenziale, non solo nei ruoli di maggiore prestigio e visibilità (da ministro come da direttore di alcuni dei più importanti musei italiani) che ha ricoperto. Alla sua famiglia e ai suoi cari tutta la mia vicinanza in questo momento così triste".
La Comunità Agostiniana di Santo Spirito ricorda "con profonda gratitudine il Professor Antonio Paolucci per la vicinanza che ha sempre dimostrato a Santo Spirito".
L’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e l’Opera della Metropolitana di Siena si uniscono nella preghiera per la morte di Antonio Paolucci, ringraziando del dono della sua persona che ha voluto molto bene alla Chiesa e l’ha servita con amore, curandone i tesori che lui definiva i “Musei del Papa”.Recentemente nella Libreria Piccolomini del Duomo di Siena, il Cardinale Augusto Paolo Lojudice è intervenuto, insieme al Rettore dell’Opera della Metropolitana, Prof.
Giovanni Minnucci, e a Opera Laboratori, per ricordare le doti umane e intellettuali del Prof. Paolucci, che nel luglio 2017 tenne una lectio magistralis in Piazza Duomo capace di toccare l’anima dei tanti presenti. In quell’occasione il Professore descrisse con le parole del cuore le opere d’arte, i concetti simbolici, l’animo di un popolo fiero delle proprie tradizioni e fortemente legato alla Vergine che ha nel Duomo il proprio Tempio, presentato da Paolucci con un’immagine assai suggestiva: “Si entra nel Duomo dei senesi come si entra in un reliquiario lucente di marmi policromi, di bronzi, di vetri colorati”.
Il direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, Cecilie Hollberg e tutto lo staff del museo fiorentino partecipano al cordoglio per la scomparsa del professor Antonio Paolucci. “È una grande perdita - commenta Cecilie Hollberg - per il mondo della cultura. Come studioso non ha mai fatto mancare il suo sostegno alla Galleria dell’Accademia di Firenze. Non posso non ricordare quando nell’ambito dell’iniziativa Voci fiorentine nel 2018 narrò, come grande divulgatore quale era, il nostro museo”.