Mobilità elettrica a Firenze: tante colonnine, poca strategia

Il più alto numero di postazioni ricarica d'Italia eppure "Troppi problemi quotidiani, gli utenti continuano a fare i conti con i disagi"

Antonio
Antonio Lenoci
24 gennaio 2017 15:13
Mobilità elettrica a Firenze: tante colonnine, poca strategia

Un grido di allarme quello lanciato dai futuri tassisti elettrici fiorentini che tra il traffico caotico del capoluogo e le problematiche apparentemente irrisolte dell'infrastruttura elettrica andranno in esercizio dal 15 febbraio, a pochi giorni dalla chiusura di via Valfonda. In bocca al lupo, oppure Amen.Firenze si misura oggi con la sosta selvaggia davanti agli stalli di ricarica e con un codice della strada ancorato al passato dove non è prevista una segnaletica per riconoscere le aree riservate ai mezzi elettrici. “Nonostante i festosi annunci sono ancora troppi i disagi con postazioni di ricarica insufficienti, occupate troppo spesso abusivamente da altre auto non elettriche.

Negli ultimi mesi la polizia municipale ha effettuato 1000 multe, 77 rimozioni e 547 segnalazioni per auto che sostano irregolarmente sugli stalli di ricarica” sottolineano da Palazzo Vecchio la consigliera comunale Miriam Amato ed il suo onorevole ospite il deputato Samuele Segoni che sposano le preoccupazioni sollevate dai futuri tassisti e da coloro che, già oggi e non certo da ieri, si sono convertiti al mezzo elettrico.

Se da una parte la consigliera Amato pungola l'Amministrazione comunale presentando ben tre nuove mozioni sul tema, il deputato Segoni si fa carico di portare in Parlamento una proposta di legge per “favorire la diffusione di veicoli a trazione elettrica, la conversione dei veicoli esistenti e la realizzazione di reti infrastrutturali per la loro ricarica. L'idea è quella di creare circoli virtuosi che coinvolgano soprattutto i privati".Le colonnine sono numericamente tante, ma pochissime rispondono al bisogno impellente: la ricarica veloce.A fare i conti è sempre Miriam Amato che si dice perplessa riguardo la programmazione portata avanti da Palazzo Vecchio "Si sono preoccupati di scrivere in fretta e furia un Bando - commenta Amato - senza pensare a quel che occorreva davvero a questi futuri detentori della concessione che si sono ritrovati costretti a dotarsi di un garage, con impianto elettrico adeguato e messo a norma, per potersi ricaricare il taxi a casa...

Assurdo".Firenze annovera tra gli ex consiglieri comunali un pioniere dei mezzi elettrici, l'ex presidente della Commissione Mobilità durante la Giunta Domenici, Gregorio Malavolti ricorda a Nove da Firenze:"Firenze ha vissuto un periodo di grande investimento tra il 1995 ed il 1999 con il sindaco Primicerio che predispose le colonnine di ricarica con Silfi. Primi in Europa. Rimaste in uso sino all'altro ieri sono state poi rimodernate ed assegnate ad Enel con la nascita oggi delle card elettromagnetiche.

Nel frattempo però siamo stati superati da Parigi, da Amsterdam e da tante città. In un momento in cui avremmo bisogno di svilupparci in alcuni settori di cambiamento, siamo tornati al diesel che oramai dicono tutti essere finito tanto che le case costruttrici lo stanno abbandonando"Firenze aveva pensato anche ai bus elettrici in centro storico, e poi? "Siamo partiti per tempo, poi ci siamo arenati anche sui bus elettrici., c'erano dei limiti con le batterie.. così siamo tornati ai mezzi diesel che potevano portare più passeggeri.

Intanto in Europa c'è chi ha sviluppato i sistemi di alimentazione, a Londra oggi circola un Bus doppio alimentato da terra. A Firenze abbiamo i tubi di scappamento ad altezza passeggino".Uno dei cavalli di battaglia di Malavolti, la riconversione dei mezzi: "Nell'obsolescenza di un mezzo, come le sospensioni, c'è anche il motore. il mezzo viene rottamato per i costi di riparazione eccessivi, ma la carrozzeria e le dotazioni potrebbero durare ancora nel tempo. La riconversione in elettrico per un mezzo d'epoca ad esempio, che oggi è tornato di moda, consentirebbe allo stesso di circolare ancora per tanti chilometri.

Le batterie? Oggi la capacità di carica si perde molto più lentamente si parla dell'1% ogni 4-5 anni. Quando ho acquistato il mio scooter elettrico nel 2000, con gli incentivi previsti dalla giunta Primicerio, le batterie duravano molto meno. Oggi potremmo avere auto elettriche che durano 15-20 anni e con un incentivo pubblico la riconversione potrebbe essere una ottima occasione per investire sull'elettrico salvaguardando il proprio mezzo e la collettività".Oggi l'ex consigliere si è presentato per l'assegnazione della concessione del taxi elettrico.

Oltre ad aver dimostrato coerenza, cosa si aspetta da tassista? "Ho grande fiducia nelle tramvie e nel trasporto pubblico.. oggi vediamo solo i disagi. Guardiamo alla direttrice verso Scandicci dove molti hanno abbandonato lo scooter e l'auto. L'integrazione del ferro nel trasporto pubblico è l'unico modo che abbiamo per ridurre l'inquinamento. Dopo anni si discute ancora se poteva essere un mezzo più piccolo oppure diverso, ma è indubbio che la Linea 1 ha cambiato le abitudini delle persone: molti arrivano a Firenze parcheggiando a Ponte a Greve.

Resta ancora scoperta tutta l'area da Campo di Marte, a Bellariva, a Gavinana e verso Bagno a Ripoli. In quella zona sono attive le Linee Flash come il 14 ed il 23 che però non sono mai efficienti quanto un mezzo che viaggia in sede propria".Il taxi, nonostante il traffico, potrà arrivare ovunque? "Sono nuovo del mestiere.. ma ho capito che l'interesse degli stessi tassisti è che si possa circolare velocemente. Stare in coda a contrario di quanto si possa pensare non è redditizio, non fa circolare le chiamate, i clienti sono molto pochi quando il traffico scorre lentamente.

Di notte il servizio taxi è molto efficiente perché ci sono molte corse che soddisfano la domanda del mercato. di giorno se il sistema si blocca, si blocca per tutti indiscriminatamente".

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