Mensa a rischio in scuole, ospedali e aziende 

​“Il piatto piange” venerdì 5 febbraio: sciopero delle lavoratrici della ristorazione collettiva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2016 16:50
Mensa a rischio in scuole, ospedali e aziende 

 “Il piatto piange”: mensa a rischio venerdì in scuole, ospedali, aziende. Infatti i lavoratori e le lavoratrici della ristorazione collettiva che preparano i pasti nelle mense di scuole, ospedali e aziende, svolgendo un delicato ruolo per anziani, bimbi e malati saranno in sciopero, indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana, venerdì 5 febbraio, tutto il giorno. Per l'occasione, dalle ore 10 alle 13 è previsto un presidio a Firenze in via Cavour davanti alla Prefettura.

Nel corso del presidio, sempre dalle 11, le lavoratrici, che indosseranno un cappello da cuoca, distribuiranno una piccola colazione e una delegazione sarà ricevuta dal Prefetto.“Non possiamo accettare tutto questo, c'è una dignità da difendere. Si tratta di diritti, non di privilegi. Lo sciopero del 5 febbraio è solo una tappa di un percorso di mobilitazione che dovrà portare al rispetto della dignità di queste lavoratrici”, spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana.

Queste lavoratrici e lavoratori, che spesso sono impiegati a part time e con diversi mesi di sospensione dell'attività, che svolgono il delicato lavoro della preparazione di pasti per anziani, bimbi e malati, hanno il contratto nazionale di lavoro scaduto da 32 mesi, quindi anche la busta paga non riceve aumenti dal gennaio 2013 (guadagnano poco più di 5 euro netti per ora lavorata). Dopo due anni e mezzo di trattativa, i datori di lavoro per rinnovare il contratto hanno posto condizioni inaccettabili: intanto vogliono limitare il pagamento dei primi tre giorni di malattia solo per tre eventi all'anno.

Inoltre, anche se la maggior parte dei lavoratori è a part time, hanno chiesto di poter gestire l'orario di lavoro in base alle esigenze dell'azienda, quindi nessuna programmazione certa dell'orario di lavoro e massima flessibilità. Poi, i datori chiedono un uso unilaterale di una parte dei permessi retribuiti a disposizione dei lavoratori che oggi vengono utilizzati per visite mediche, visite figli, impegni personali, eccetera: vogliono che siano anche queste per la maggior parte a disposizione dei datori di lavoro, per meglio rispondere alle esigenze tecnico organizzative delle aziende.

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