Massimiliano Fuksas immagina il futuro di Firenze

Domani inaugura il ciclo "Che ne sarà di noi, degli altri, del pianeta"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2021 23:35
Massimiliano Fuksas immagina il futuro di Firenze

Inizia l’estate al Museo Novecento con la nuova programmazione intitolata D°ESTATE Museo Novecento, con una serie di concerti, lectures e proiezioni cinematografiche nel chiostro delle ex Leopoldine.

Si comincia con Massimiliano Fuksas che inaugura il ciclo FUTURA. Che ne sarà di noi, degli altri, del pianeta, a cura di Sergio Risaliti. Capitolo IV è il titolo che l’architetto di origine lituane, tra i più celebri progettisti a livello mondiale, ha pensato per la lectio che si terrà giovedì 17 giugno alle ore 18.30.

“Occorre un cambio di prospettiva per vivere nel terzo millennio e una riflessione profonda sulle trasformazioni che la pandemia ha portato. Le città del futuro non saranno più megalopoli ma centri diffusi, frammentati sul territorio con una rete digitale veloce e infrastrutture sostenibili” – sostiene Massimiliano Fuksas. “Innovazione e ricerca diventano il punto di partenza per la crescita ed il cambiamento per un’architettura più semplice e funzionale di cui l’uomo è sempre più il centro.”

Approfondimenti

Il ciclo di incontri intitolati Futura, nasce con l’intento di chiedere a artisti, architetti, scrittori, scienziati, filosofi, psicologi, esponenti del mondo religiosa e della ricerca spirituale, economisti e imprenditori quale saranno le scelte da fare per affrontare il futuro e rimediare se possibile agli errori del passato. Quale cambiamento sarà possibile, quale responsabilità avremo di fronte alla madre terra e ai popoli. Possiamo parlare di nuovo umanesimo? Quale sarà il suo nuovo paradigma? Potremo ancora pensare l’uomo al centro dell’universo? Quale sarà il ruolo della donna nella gestione della geopolitica e del cambiamento? Quale sarà il destino delle moltitudini e dei poveri della terra? Che posto avrà il desiderio di bellezza? Quali saranno gli strumenti della giustizia e dell’uguaglianza di fronte al dominio della tecnica e alla richiesta del potere sempre più guidato dallo sfruttamento e dal profitto?

Che ne sarà dei corpi e dell’anima nella ultima frontiera dell’evoluzione virtuale? Che fine farà la trascendenza e dove sfocerà la conoscenza oltre l’esperienza del reale? Cosa ne faremo degli scarti e per quanto potremo abusare delle risorse? Quale destino attende l’ecosistema, il futuro dell’ambiente naturale? E sul piano locale, come gestiremo il patrimonio, che aspetto assumeranno le città, che ruolo avrà l’architetto nella ricostruzione delle relazioni sociali, della vita quotidiana e della distribuzione dei servizi e del tempo libero? Sono questi alcuni degli snodi concettuali da cui dipenderà il destino del pianeta e dei suoi abitanti, quello dell’Italia e di Firenze, in un mondo che sta uscendo dalla crisi pandemica.

“Il tempo della pandemia, tempo dell’angoscia e della sofferenza, della malattia e della convalescenza, non è ancora terminato. Stiamo però vivendo il tempo della speranza e della rinascita” – commenta Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento. – “La crisi sanitaria ed economica globale ha messo in luce le falle della globalizzazione, si è parlato allora di cambiamento, della necessità di rivedere i modelli di sviluppo e di sfruttamento, quelli di convivenza e di relazione, la mobilità e il turismo di massa, l’organizzazione sociale e quella sanitaria delle nostre città. Pensare il futuro significa ripensare il passato; immaginare il futuro significa immaginare diversamente il passato.”

Futura si propone come un ciclo di incontri e un laboratorio del pensiero neo-umanistico che ha un inizio e non prevede una fine. Come ha scritto Gilles Deleuze, non c’è modo di fare il punto, serve invece tracciare delle linee, sperimentare traiettorie.

L’evento è gratuito fino ad esaurimento posti. La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo: segreteria.museonovecento@musefirenze.it.

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