“Mangio poco, come mai ingrasso? Sono a dieta perché non dimagrisco?”

Sulla rivista Diabetes uno studio dell'Università di Pisa. Il nostro profilo metabolico “brucia grassi” o “brucia carboidrati” determina il mantenimento del nostro peso corporeo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 marzo 2020 15:04
“Mangio poco, come mai ingrasso? Sono a dieta perché non dimagrisco?”

“Mangio poco, come mai ingrasso? Sono a dieta perché non dimagrisco?” sono frasi che tutti abbiamo sentito o detto nella nostra vita almeno una volta. A venirci in aiuto per rispondere a queste domande, e magari a perdere peso, c’è un nuovo studio dell’Università di Pisa e del National Institutes of Health statunitense pubblicato sulla rivista scientifica “Diabetes” e inserito tra gli highlights.

Secondo il team di scienziati, al di là di quello che mangiamo, è infatti il nostro specifico profilo metabolico (“brucia grassi” o “brucia carboidrati”) a determinare il mantenimento del nostro peso corporeo. In altre parole le persone con un metabolismo che tende a bruciare meno grassi sono più a rischio di sovrappeso e obesità dato che nel tempo tendono maggiormente ad ingrassare.

“Esistono differenti profili metabolici tra gli individui di una popolazione – spiega Paolo Piaggi, bioingegnere dell’Ateneo pisano e autore senior dello studio – ci sono soggetti più propensi a ossidare cioè a “bruciare” i grassi e altri più inclini a “bruciare” i carboidrati della dieta. Questi ultimi, come abbiamo scoperto, tendono a guadagnare più peso nel tempo dato che non consumano tutti i grassi ingeriti con la dieta (anche se seguono una dieta normocalorica) ma li immagazzinano nel corpo come tessuto adiposo, il quale nel tempo si espande e provoca un aumento di peso corporeo”.

La ricerca, condotta nella clinica del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases a Phoenix (Arizona), ha riguardato 79 individui sani di varie etnie. A ciascuna persona è stata misurata la risposta metabolica rispetto a diverse diete ipercaloriche ricche in carboidrati o in grassi somministrate nell’arco di 24 ore.

Per quanto riguarda l’Università di Pisa ha partecipato allo studio Paolo Piaggi, “cervello di ritorno” grazie al programma "Rita Levi Montalcini" e attualmente ricercatore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. Piaggi è inoltre responsabile del progetto di ricerca per l'utilizzo della camera metabolica presso l’Azienda ospedaliera universitaria pisana, Unita Operativa Endocrinologia I diretta dal professore Ferruccio Santini del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Il progetto ha l’obiettivo di identificare e caratterizzare dei fenotipici metabolici nei soggetti umani.

“Il nostro profilo metabolico – conclude Piaggi – dipende da genetica, fattori ormonali, dieta e stili di vita. Sapere se rientriamo più nella tipologia “brucia grassi” o “brucia carboidrati” può aiutarci a identificare i soggetti maggiormente a rischio di guadagnare peso e mettere a punto nuovi terapie personalizzate per combattere sovrappeso e obesità.”

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