L’inflazione rende il carrello della spesa sempre più salato

Il mese di agosto registra l’8,4% su base annua

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 settembre 2022 21:40
L’inflazione rende il carrello della spesa sempre più salato

Prosegue la corsa dell’inflazione che, insieme al caro bollette, rischia di produrre un pesante effetto domino sui consumi delle famiglie toscane e sul Pil della regione: senza un’inversione di tendenza, l’aumento di prezzi e utenze porterà nei prossimi due anni ad oltre 1.300 euro in meno a famiglia.

La spesa risulta da sempre tra le voci che gravano maggiormente sul portafoglio degli italiani. Negli ultimi mesi, l’elevata inflazione generale ha provocato un’impennata dei prezzi di beni e servizi: secondo i dati Istat si registra un incremento del tasso di inflazione dell’8,4%. Un aumento così elevato non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%). Limitando l’esame al solo “carrello della spesa” si osserva che il tasso d’inflazione è pari al 9,7%; un aumento che non si riscontrava da giugno 1984.

Altroconsumo, da sempre dalla parte dei consumatori per aiutarli a compiere acquisti consapevoli e convenienti, ha pubblicato la sua inchiesta annuale volta ad individuare le insegne più convenienti nel nostro Paese e a identificare i punti vendita più economici nelle diverse città. I dati esaminati provengono dall’analisi di un campione di oltre 1,6 milioni di prezzi in 1.171 punti vendita di 67 città italiane, per stimare le insegne più economiche tra ipermercati, supermercati e discount.

Quanto può spendere in meno una fa­miglia grazie a queste rilevazioni? Una coppia con due figli può risparmiare fino a 3.350 euro all’anno rispetto a quanto spende mediamente (8.550 euro secondo Istat), comprando i prodotti meno cari in assoluto nei discount più economici dell’inchiesta (Aldi e Eurospin).

Approfondimenti

Il dato provvisorio relativo ai prezzi al consumo per il mese di agosto registra infatti, come purtroppo era da aspettarsi, un ulteriore aumento, arrivando all’8,4% su base annua rispetto al 7,9% di luglio scorso. I responsabili principali dei nuovi rialzi, ancora una volta, sono i beni energetici che crescono di 2 punti percentuali, raggiungendo il 44,9% in più rispetto allo scorso anno, ma anche i prezzi di tutti gli altri beni mostrano, in modo diffuso, segni di aumento seppure in diversa misura.

Restano quasi stabili, invece, i prezzi dei servizi. Una nota leggermente positiva è costituita, invece, dal rallentamento (da 8,7% a 7,8%) degli incrementi per i prodotti ad alta frequenza di acquisto. Mentre l’inflazione di fondo, al netto delle componenti volatili energetiche e alimentari, accelera al 4,4%, l’inflazione acquisita per quest’anno è il 7%, dato sicuramente destinato a salire perché non si intravedono, a breve, elementi che possano far prevedere un rallentamento della dinamica nei prossimi mesi.

Uno scenario preoccupante, dunque, con un dato inflazionistico che nella storia della Toscana e del Paese non si vedeva da 35 anni. Bene, dunque, l’apertura sul price cap a livello europeo: ora bisogna proseguire a tutta velocità verso il raggiungimento di una linea comune sul tetto al prezzo del gas, per frenare l'impennata dei prezzi ed impedire un effetto drammatico sulle economie, anche alla luce della nuova interruzione delle forniture di gas all’Europa da parte di Gazprom.

“Non possiamo perdere tempo - dichiarano da Confesercenti Toscana -: famiglie ed imprese sono schiacciate dai continui rincari, senza interventi tempestivi il caro-bollette rischia di spingere fuori mercato decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori”.

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