Siccità: estate da incubo per l’agricoltura toscana

A Empoli ordinanza per la razionalizzazione del consumo di acqua. Diga di Montedoglio: lavori in dirittura d'arrivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2022 15:02
Siccità: estate da incubo per l’agricoltura toscana

La siccità che sta attanagliando il Nord Italia è ormai realtà in tutta la Toscana: campi all’asciutto da mesi, raccolti a rischio e produzioni come l’olivicoltura in forte crisi idrica con il concreto pericolo di ripetere l’annata tragica del 2021. Come più volte detto solo il 9% dell’agricoltura toscana beneficia di impianti di irrigazione, il resto deve sperare in precipitazioni e soluzioni provvisorie e di fortuna.

Come sottolinea l’ANBI nazionale, esemplare è la situazione di quello, che “era” il secondo fiume della Toscana (il primo, l’Arno, ha flussi dimezzati rispetto alla media mensile e, in particolare, quasi 50.000 litri al secondo in meno rispetto al Giugno 2020) ridotto ormai ad uno stato torrentizio dopo mesi di sofferenza idrica: l’Ombrone registra attualmente una portata di 890 litri al secondo, quando il minimo per garantire la vita in alveo è indicato in l/s 2000.

Secondo Cia, ora serve un intervento rapido del Governo per rispondere all’emergenza, mettendo in campo soluzioni a tutela di cittadini e imprese agricole. C’è bisogno di misure concrete, di interventi seri di manutenzione della rete idrica per un miglior utilizzo delle acque, ma anche di nuove opere di irrigazione, da piccoli invasi distribuiti per accrescere la resistenza dei territori a grandi impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare, come in Israele, utilizzando in maniera efficiente ed efficace in primis i fondi del PNRR. Inoltre, per Cia, sono necessari nuovi strumenti di assicurazione, tanto più che quelle che un tempo erano anomalie climatiche oggi stanno diventando la cronaca di tutti i giorni.

“Manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a repentaglio le produzioni in buona parte della regione, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Per salvare le coltivazioni, laddove è possibile, si sta ricorrendo all’irrigazione di soccorso attingendo dai pozzi o attraverso le botti. – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – Senza un sistema di irrigazione consortile diffuso ed organizzato, che oggi copre appena il 9% dei campi coltivati, ed una intelligente distribuzione di invasi ad impatto zero la nostra agricoltura è destinata a perdere competitività.

– ribadisce il Presidente di Coldiretti Toscana - Dobbiamo essere pronti alle sfide che i cambiamenti climatici ci imporranno evitando sprechi, recuperando tutta l’acqua piovana possibile e applicando con rigore le tecniche dell’agricoltura di precisione per salvaguardare le falde”.

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L’assenza di precipitazioni unito alle temperature fuori stagione, più a mese di agosto che di giugno, sta causando gravi preoccupazioni per i produttori agricoli e il conseguente rischio sulla disponibilità di cibo in un momento difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%. Il balzo delle temperature – continua Coldiretti Toscana – sta favorendo inoltre il diffondersi degli insetti fastidiosi per gli uomini e dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica e il moscerino dagli occhi rossi, particolarmente temuti dai produttori ortofrutticoli per le perdite dei raccolti che possono provocare. L’altro effetto collaterale riguarda il rischio incendi con la Regione Toscana che ha anticipato dall’11 giugno il divieto di abbruciamenti su tutto il territorio regionale.

Per risparmiare acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

In questo senso la Regione Toscana si è già mossa destinando 1,2 milioni di euro per un fondo di rotazione finalizzato anche alla progettazione di opere irrigue da parte dei Consorzi di Bonifica nell'ambito del Bilancio 2022 della Regione Toscana sostenuto da Coldiretti. “In questo scenario di profonda crisi idrica – conclude il Presidente Filippi - è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la produzione di cibo”.

Le situazioni più critiche con valori di siccità severa si registrano principalmente per i bacini del Magra e Serchio, con una portata più che dimezzata rispetto alla scorsa settimana, e nei bacini di Cecina, Cornia, Bruna, Pecora e parte dell'Ombrone. Analizzando ancora le portate per bacini, è proprio l'Arno quello con i volumi diffusamente minori, sia in termini percentuali rispetto al mese di aprile (-70% circa), sia in termini statistici, in quanto quasi tutte le sezioni si posizionano al di sotto del 25° percentile (portata media più bassa del normale) secondo il Servizio Idrogeologico della Regione Toscana. Portate inferiori alla media si registravano già a maggio per l’Ambra a Bucine, Serchio a Ripafratta a San Giuliano Terme, Serchio a Monte S.Quirico, Sieve a Fornacina a Rufina, Elsa a Castelfiorentino, Ombrone, Cecina a Ponte di Monterufoli oltre che per l’Arno

La stessa Autorità Idrica Toscana ha avanzato alle istituzioni la richiesta di adottare per il periodo estivo una specifica ordinanza di divieto di tutti gli usi non essenziali dell’acqua proveniente dal pubblico acquedotto, accompagnata da un’adeguata attività di vigilanza e controllo.

Un'ordinanza per la razionalizzazione del consumo di acqua potabile e il conseguente divieto di uso improprio della risorsa idrica. E' stata firmata venerdì 17 giugno 2022, dall'amministrazione comunale di Empoli. Il provvedimento è scattato alla luce della necessità di tutelare le riserve idropotabili a disposizione per l’approvvigionamento durante il periodo estivo, particolarmente critico a causa dell’aumento delle temperature, della scarsità delle precipitazioni, dell’aumento dei consumi per attività turistiche, irrigue e di altra natura ancora.

L'ordinanza disposta dal Comune di Empoli, la 318 del 17 giugno 2022, ordina l'assoluto divieto su tutto il territorio comunale di utilizzare l'acqua potabile proveniente dagli acquedotti urbani e rurali per scopi diversi da quelli igienico-domestici, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della stessa ordinanza all'albo pretorio dell'ente fino al 30 settembre 2022. Per chiunque violi il provvedimento è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa da 100 a 500 euro.

Anche a Pistoia è stata emanata un’ordinanza che ne vieta l´uso improprio. Il provvedimento, in vigore da sabato 18 giugno fino al 30 settembre, vieta di utilizzare l’ acqua potabile per il riempimento di vasche da giardino, fontane ornamentali e simili, anche se dotate di impianto di riciclo dell'acqua, lavaggio di cortili e piazzali, innaffiamento di giardini e prati, lavaggio domestico di veicoli a motore, riempimento di piscine private.

Sono fatti salvi i divieti già disposti dalla normativa regionale vigente, tra i quali il prelievo dagli idranti antincendio nelle strade per scopi diversi da quelli a cui sono destinati, il prelievo da fontane alimentate dall’acquedotto pubblico per usi diversi da quelli potabili e igienici, l’irrigazione di orti di superficie superiore a 500 metri quadrati.

Saranno eseguiti controlli da parte di Asl, Polizia Municipale, Publiacqua e tutti gli altri organi di vigilanza. In caso di accertata violazione, saranno applicate sanzioni amministrative da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.

Il provvedimento invita anche ad adottare ogni accorgimento utile a garantire il risparmio di acqua, valido anche nei periodi di cessata crisi idrica, un comportamento virtuoso che limita costi e consumi della risorsa idrica. È buona regola, dunque, evitare di lasciare scorrere inutilmente l'acqua durante le operazioni di cucina e igieniche, ma anche installare ai rubinetti miscelatori frangi-getto e sistemi a doppio pulsante per gli sciacquoni dei bagni.

Alla diga di Montedoglio, una delle infrastrutture fondamentali del sistema irriguo dell'Italia centrale per la Toscana e per l’Umbria, i  lavori di ripristino sono in dirittura d’arrivo. Infatti, a 12 anni dal dissesto strutturale che il 29 dicembre 2010 comportò il crollo di tre conci in cemento armato della struttura sfiorante dello scarico - periodo che ha visto 8 anni di sequestro dell’area in attesa della sentenza penale di primo grado - adesso sta per essere terminata l’opera di ricostruzione che consentirà di garantire la piena efficienza dell’invaso.

L’opera, iniziata nel 2019, esce da questo lungo periodo più sicura grazie ai lavori effettuati che rispondono in pieno, tra l’altro, alle ultime norme antisismiche. Inoltre, la nuova struttura di sfioro in cemento è stata costruita di 50 centimetri più larga della precedente e di un metro più bassa, in base alle indicazioni fornite dalla Direzione Generale Dighe.

L’invaso sarà riempito gradualmente con un programma sperimentale concordato con la Direzione Generale Dighe per valutare e controllare il comportamento delle opere. Sarà un innalzamento progressivo e controllato che dai 381 metri sul livello del mare arriverà ai 393,60 metri sul livello del mare, che è l'altezza massima che si potrà raggiungere con Montedoglio, pari a circa 140 milioni di metri cubi di acqua totali.

L’efficienza piena dell’invaso permetterà di garantire il servizio idropotabile e irriguo a gran parte della Toscana orientale, dell’Umbria settentrionale e fornire una garanzia di tenuta anche nella eventualità di situazioni emergenziali legate ai cambiamenti climatici.

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