Lavoro nero nella pelletteria: blitz nei capannoni alveare alle porte di Firenze

L'Asl di Firenze ha provveduto a contestare violazioni alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro e rilevare scarse condizioni igienico-sanitarie dei locali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2019 11:41
Lavoro nero nella pelletteria: blitz nei capannoni alveare alle porte di Firenze

Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale hanno svolto un servizio notturno, congiunto unitamente a funzionari dell’Azienda Sanitaria Locale e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Firenze, finalizzato a contrastare fenomeni di lavoro sommerso. Le attività ispettive hanno interessato quattro capannoni alveare, ubicati nelle periferie del Comune di Campi Bisenzio (FI) ove operavano 9 imprese dedite alla produzione di vestiario e accessori in pelle.

L’intervento - che è stato preceduto da un’accurata attività info-investigativa svolta dai militari del Gruppo di Firenze – ha consentito di individuare all’interno delle strutture ispezionate, risultate essere particolarmente fatiscenti, 74 lavoratori di origine cinese intenti a lavorare in condizioni di particolare degrado, in ambienti privi di qualsiasi requisito di sicurezza, alcuni adibiti anche a dormitori.

Dei 74 lavoratori complessivamente controllati: "25 erano completamente privi di contratto di lavoro e 4 di essi erano anche clandestini; 41 sono risultati comunque irregolari poiché erano in possesso di un contratto di lavoro non rispondente alla reale attività svolta (ad esempio, dichiarazione di un impiego part time anziché full time); solo 8 sono risultati in regola (il 10% circa)".

I 4 soggetti di etnia cinese e 3 datori di lavoro parimenti asiatici sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze, rispettivamente, per il reato di ingresso e soggiorno illegale sul territorio nazionale (ex art. 10-bis del D.Lgs. n. 286/1998 e ex art.14 comma 5-quater), e per aver impiegato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno (ex art. 22 della citata normativa).

È stata disposta, contestualmente, la sospensione dell’attività a cura dell’Ispettorato del Lavoro nei confronti di 6 delle 9 ditte. L’ASL di Firenze, invece, ha provveduto a contestare autonomamente violazioni alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro nonché a rilevare le scarse condizioni igienico-sanitarie dei locali.

Le sanzioni amministrative comminate nei confronti dei datori di lavoro e delle persone sorprese durante le attività di servizio ammontano complessivamente a oltre € 110.000.

L’attività ispettiva dei giorni scorsi – finalizzata a tutelare le aziende sane e preservarle dalla concorrenza sleale posta in essere da chi opera illegalmente - si inquadra in un più ampio programma di collaborazione in corso da alcuni anni tra le Istituzioni Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro e Azienza Sanitaria Locale.

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