La filiale Koinè di Calenzano non chiude

Firmato accordo aziendale che ne prevede il rilancio attraverso il raggiungimento di adeguati livelli di produttività. Sabo chiede ai dipendenti di tagliare il 50% delle indennità per salvare il posto. Rossi incontra Cevital: "A Piombino tutte le condizioni per un rilancio"

Redazione Nove da Firenze
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28 ottobre 2014 22:28
La filiale Koinè di Calenzano non chiude

Firenze 28 ottobre 2014- La Filiale Koinè Spa di Calenzano, non chiude. Dopo una lunga, serrata ed estenuante trattativa tra i sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil presso la Federazione Italiana Trasportatori (Fedit) a Roma, si è giunti, nel tardo pomeriggio di ieri, ad un accordo che scongiura la chiusura della filiale di Calenzano e che nel corso del 2015 cercherà di rilanciarne l'attività con l'obiettivo di raggiungere livelli di competitività che le consentano di operare alla pari nel settore trasporto merci italiano ed europeo.

L'accordo prevede, tra l'altro, un premio produttività al raggiungimento de determinati obbiettivi. L’assemblea dei lavoratori della filiale di Calenzano, che si è tenuta oggi ha espresso un parere largamente favorevole all’accordo aziendale sottoscritto in Roma.Dopo le dichiarazioni uscite sui giornali, in cui la proprietà della Sabo Srl di Vicchio, ha sostenuto la volontà di procedere alla riduzione dei costi per un importo pari alla retribuzione di dieci dipendenti, si è tenuto venerdì in Provincia il terzo incontro alla presenza del Direttore dello Stabilimento e del Consulente dell'azienda, del Sindaco di Vicchio, della Rsu, della Fiom Cgil di Firenze e di Confindustria. La Sabo, attività controllata dalla commerciale bolognese Roberto Nuti Spa e produttrice di ammortizzatori per veicoli industriali che conta ad oggi 35 dipendenti, vive da tempo una crisi di volumi produttivi comune a tutto il settore dell'automotive e dal 2010 fa ricorso ad ammortizzatori sociali. Qualche mese fa, al tavolo in Provincia, l'azienda aveva dichiarato esuberi che sembravano scongiurati, almeno fino a qualche giorno fa. Venerdì Yuri Vigiani della Fiom Cgil di Firenze ha aperto la discussione confermando la disponibilità dei lavoratori a cancellarsi tutte le maggiorazioni salariali derivanti dalla contrattazione di secondo livello, quali i ticket restaurant ed i premi di produzione. Inoltre, ha aggiunto “Siamo pronti a rivedere l'organizzazione del lavoro ed aprire all'ipotesi della turnazione al fine di favorire un maggiore sfruttamento degli impianti ed aumentare così la produzione spalmando i costi fissi su un orario più lungo”. L'azienda ha però risposto all'apertura del sindacato facendo presente che la disponibillità avanzata potrebbe non essere sufficiente e lasciando intendere che, qualora non si arrivi alla riduzione delle spese dirette sul personale, ad essere in gioco è la permanenza dell'attività sul territorio. “La proposta paventata dalla dirigenza è un ricatto a tutti gli effetti” è la reazione di Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze, “Ancora non è stata votata la fiducia che già si accusano gli effetti negativi del Jobs Act” e infine avverte “Non è possibile indurre i lavoratori ad abbassarsi le retribuzioni per mantenere il posto di lavoro. Se le buste paga che qui alleghiamo sono considerate troppo alte vorrà dire che da domani chiederemo ai lavoratori di fare volontariato alle aziende. In cambio però vorremmo che le controparti ricambino la trasparenza dimostrata dai lavoratori.” Il prossimo incontro è fissato sempre in Provincia per giovedì 6 novembre prossimo.

"A Piombino ci sono le condizioni politiche, sociali e lavorative per un rilancio complessivo". Queste la parole del presidente Enrico Rossi al termine dell'incontro, assai cordiale, avuto oggi con Issad Rebrab, fondatore e presidente del gruppo algerino Cevital, in seguito alla presentazione della sua offerta vincolante al Commissario straordinario Nardi per la cessione delle attività del Gruppo Lucchini. L'interesse algerino fa seguito ad una prima offerta vincolante del Gruppo indiano JSW. "La scelta tra le offerte in campo - ha proseguito il presidente Rossi - compete al commissario Nardi.

Il carattere particolare della proposta algerina è la sua proiezione mediterranea, che ridarebbe all'Italia, alla sua industria e alla sua portualità, la sua vocazione, anche in considerazione dei futuri sviluppi e mutamenti di scenario in Africa del Nord e nel resto del continente europeo mediterraneo". L'ospite ha illustrato al presidente la realtà Cevital, presente in settori con 15.000 dipendenti ed un fatturato annuo di 2,5 miliardi di euro: dal 2012 ha rilevato impianti produttivi in Francia e Spagna nel settore dell'edilizia ed elettrodomestici secondo una strategia di co-localizzazioni complementari sulle due sponde del bacino mediterraneo, ovvero competenze e produzioni specialistiche da una parte, produzione su larga scala ed accesso a mercati in crescita dall'altra. Rebrab ha poi spiegato al presidente Rossi i tre punti della proposta di Cevital per il rilancio del sito di Piombino con più di 400 milioni di investimenti, di cui 120 nel 2015.

Per la siderurgia prevede l'apertura di due forni elettrici e di un nuovo laminatoio (in aggiunta ai due esistenti) per una capacità a regime di 2 milioni di tonnellate annue rispetto ad un fabbisogno, solo in Algeria, di 3,5 milioni, con l'obiettivo di reimpiegare in 2 anni la maggior parte della manodopera esistente. Per la logistica la creazione di un polo di import-export per le attività dell'intero Gruppo Cevital (serramenti, vetro piano, elettrodomestici, siderurgia, agroalimentare, ecc.), mentre per l'agroalimentare, previa bonifica dei terreni, la produzione di etanolo / biodiesel, di mangimi ed olio vegetale, nonché di zucchero con un impatto occupazionale significativo. Rossi ha risposto affermando che la competitività di Piombino è sostenuta dai due accordi di programma firmati tra Governo e Regione, Comune ed Autorità portuale, rispettivamente nel 2013 con 130 milioni dalla Regione per gli adeguamenti del porto con l'escavo a 20 metri e la realizzazione di nuove banchine, e nel 2014 per la riqualificazione del polo siderurgico di Piombino con ulteriori 70 milioni dalla Regione per bonifiche ed incentivi agli investimenti, a cui si aggiungono 70 milioni di risorse nazionali.

Una considerazione a cui monsieur Rebrab ha risposto ribadendo "la volontà di voler effettuare un investimento duraturo ed orientato ad una crescita in Toscana". L'incontro, a cui hanno partecipato anche il rappresentante di Cevital in Italia, Farid Tidjani e il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Giuliano Fedeli, si è concluso con uno scambio di doni. Rossi ha consegnato all'ospite una copia del suo libro "Viaggio in Toscana" ricevendone in cambio la sua autobiografia con la dedica "vedere in grande, cominciare dalle cose piccole e andare veloci".

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