La convivenza con il Coronavirus tra test e tamponi a tappeto

Al Santa Maria Annunziata 320 pazienti in trattamento antineoplastico sottoposti nel weekend a test di screening. Palagi e Bundu (Sinistra Progetto Comune): “Una risoluzione per un ruolo centrale della nostra Città”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2020 14:11
La convivenza con il Coronavirus tra test e tamponi a tappeto

Firenze - Dopo lo screening negativo di tutti gli operatori del reparto di oncologia, con l’obiettivo di garantire la prosecuzione dei trattamenti antineoplastici con ancora maggior sicurezza, l’oncologia e la radioterapia dell’ospedale S.M. Annunziata hanno organizzato tra sabato 16 e domenica 17 uno screening per infezione asintomatica da Covid-19 su 320 pazienti che stanno eseguendo un trattamento chemioterapico o radioterapico attivo o che debbano avviarlo nei prossimi giorni.

L’oncologia - precisano ed Andrea Bassetti,direttore sanitario di presidio e Francesca Martella, referente del DH Oncologico - in linea con gli indirizzi delle società scientifiche ha sviluppato numerose misure di tutela della salute dei pazienti sin dalla fine di febbraio. Nell’ospedale subito sono stati differenziati i percorsi per garantire in sicurezza l’assistenza ai pazienti covid positivi da quelli per assistere i pazienti non covid. Durante tutta la prima fase dell’emergenza, collocato nel settore no-Covid dell’Ospedale, il reparto di oncologia è stato dotato di un portiere e ha istituito un triage infermieristico specifico all’ingresso, modificato i propri percorsi interni e introdotto l’attività oncologica di televisita”.

Tra sabato e domenica scorsi, lo staff medico e infermieristico dell’oncologia dell’Ospedale Santa Maria Annunziata ha sottoposto i 320 pazienti che stanno eseguendo un trattamento chemioterapico o radioterapico a screening per Covid-19. Lo screening è stato eseguito contemporaneamente con tampone naso-faringeo e con test sierologico. Presso il presidio, il test sierologico è stato eseguito sia con modalità quantitativa sia con test rapido qualitativo, in virtù di uno specifico progetto alla cui realizzazione ha collaborato anche il tecnico di laboratorio Pietro di Geronimo.

L’analisi dei dati - precisa la dottoressa Martella - sarà condotta in collaborazione con la dottoressa Patrizia Casprini, direttore della Patologia Clinica Prato-Firenze, e con la dottoressa Mariangela Manfredi dell’immonoallergologia del San Giovanni di Dio, al fine di meglio definire i test da utilizzare per la fase successiva di monitoraggio dei pazienti oncologici”.

Accogliere in sicurezza più di 300 utenti per il triplice screening COVID-19 - puntualizza Lorenzo Burgio, referente infermieristico dell’Oncologia - ha richiesto un importante sforzo organizzativo che ha coinvolto molto del personale infermieristico e ausiliario dei reparti di oncologia e radioterapia”. Dati i volumi dell’attività oncologica del presidio, l’attività si è dovuta svolgere al di fuori degli ambulatori ordinari e, tenuto conto dell’importanza del progetto, è stata sostenuta dalla Direttrice Infermieristica dell’area sud-est, Patrizia Grassi, mettendo a disposizione personale e spazi e collaborando appieno alla finalizzazione del progetto.

Lo screening dei pazienti che effettuano una chemioterapia o un trattamento radiante, in linea con gli indirizzi regionali, è stato promosso nell’ambito di tutte le realtà oncologiche del Dipartimento, identificando un tempo “zero” nella settimana dall’11 al 17 maggio durante il quale intercettare la gran parte dei pazienti in trattamento. “Le modalità di attuazione dello screening con tampone e test sierologico sono state adattate alle diverse realtà territoriali previ accordi delle oncologie con le direzioni di presidio - conclude Luisa Fioretto, direttore del Dipartimento Oncologico di Azienda Usl Toscana centro - ma a tutti i pazienti oncologici del dipartimento in terapia attiva è stata offerta questa possibilità. I test continueranno nelle prossime settimane in forma di monitoraggio con un protocollo unitario le cui specifiche saranno confermate dopo l’analisi dei dati dello screening”.

“In Regione Toscana è già stato approvato un ordine del giorno proposto da Sì - Toscana a Sinistra che va nella stessa direzione, per cui vogliamo sperare che anche il Consiglio comunale di Firenze – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – approverà la risoluzione depositata questa mattina, relativa ai test seriologici e alla necessità di effettuare tamponi a tappeto su tutto il territorio nazionale. L'Università di Firenze ha sviluppato una formula di reagenti che ha già aiutato in modo significativo la realtà di Careggi.

Se lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare venisse impegnato a produrlo, avremmo a bassi costi un prodotto necessario alla cosiddetta fase 2. La convivenza con Covid-19 prevede la necessità di effettuare tamponi a tappeto, che i test seriologici possono solo integrare e anticipare. Basta pensare al problema della classe lavoratrice che su basa volontaria decide di sottoporsi volontariamente a un seriologico e poi si vede costretta a restare a casa a proprie spese, in troppi casi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità – proseguono Bundu e Palagi – ha dato indicazioni precise sulla necessità dei tamponi a tappeto, che vengono confermate da istituti indipendenti e autorità sanitarie nazionali. Il Forum per il Diritto alla Salute ha inoltre lanciato un aspetto il 18 maggio per un piano Nazionale per il potenziamento dei Laboratori del SSN, delle Università dell'Istituto Farmaceutico Militare. Per raccogliere tutte queste richieste di ascolto, abbiamo quindi depositato oggi una risoluzione, confidando – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – possa discutere in tempi utili ed efficaci”.

In evidenza