Ipertrofia prostatica benigna, a Firenze il laser per curarla

La tecnologia si chiama "Green Light" e viene utilizzata a Villa Donatello e al Centro Oncologico Fiorentino (CFO)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2015 12:01
Ipertrofia prostatica benigna, a Firenze il laser per curarla

FIRENZE - Un laser a luce verde cura in pochi minuti l'ipertrofia prostatica benigna (IPB), una patologia che colpisce circa l’80% degli uomini sopra i 50 anni. 

Si tratta di una tecnica non invasiva, effettuata senza l'utilizzo di bisturi o incisioni con un macchinario la cui peculiarità è quella di utilizzare una luce verde, che riduce la fase post operatoria e consente un rapido ritorno a casa.

Tale tecnica di intervento verrà effettuata a Villa Donatello e al Centro Oncologico Fiorentino (CFO), che hanno adottato per primi a Firenze e tra i primi in Toscana questa nuova tecnologia denominata “Green Light”.

Per quanti non la conoscessero, la tecnica consiste nello sfruttare l’azione di un potente laser che vaporizza con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico, trasformandolo in bollicine di vapore.

Non è considerata una pratica invasiva, e l’utilizzo di questo strumento – secondo gli esperti - porta diversi vantaggi, tra cui quello di poter tornare a casa il giorno dopo l’intervento e riprendere così le normali attività dopo appena una settimana. Inoltre, questa metodica permetterà di operare anche pazienti ad alto rischio come quelli con patologie cardiovascolari.

“I vantaggi per il paziente sono davvero notevoli – spiega il dottor Gavazzi, responsabile del reparto Urologia del Centro Oncologico Fiorentino – a cominciare da un basso rischio di sanguinamento, visto che non si pratica più alcun taglio, una forte riduzione del dolore e dei disturbi postoperatori e quindi un rapidissimo recupero delle attività lavorative. A questo si aggiunga un basso rischio di infezione. Da sottolineare anche che si tratta di un intervento comunque definitivo, che si effettua da sveglio in un tempo che va da mezz'ora a un'ora e mezza a seconda della situazione, con una anestesia spinale, e che salvaguardia la potenza sessuale e la fertilità”. “Si tratta - prosegue Gavazzi - di una svolta per la cura di una patologia destinata a avere un peso non indifferente sulla qualità di vita, a causa di una sintomatologia che va dalla necessità di urinare con frequenza, anche nelle ore notturne, fino alla ritenzione urinaria”.

Sono circa 40mila gli interventi che vengono effettuati ogni anno in Italia a causa della ipertrofia prostatica benigna (IPB). 

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