Venticinquemila voti popolari più quelli del panel tecnico formato da giornalisti, chef stellati, fotografi, blogger, influencer, F&B manager, docenti di cucina, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, la prima edizione del Forchettiere Awards ha espresso i suoi verdetti indicando i vincitori delle 12 categorie del premio dedicato ai rappresentanti della ristorazione cittadina.
Condotta da Adriana Tancredi, la cerimonia di premiazione è andata in scena ieri pomeriggio al cocktail bar Dome davanti a circa 150 protagonisti della cucina tra chef, barman, pizzaioli, pasticceri e addetti ai lavori.
Se la selezione iniziale vedeva ai blocchi di partenza 12 locali, per un totale di oltre 130 strutture coinvolte, per ogni categoria sono stati premiati i 5 finalisti e il vincitore, che si è aggiudicato un trofeo impreziosito dal maestro orafo Paolo Penko e un cadeau offerto da ognuna delle aziende sponsor, con a seguire aperitivo e degustazione del vino Diadema, dell’olio della Fattoria San Michele a Torri, dei formaggi del Palagiaccio e del cioccolato della Fonderia del Cacao.
I 12 vincitori del Forchettiere Awards 2020:
- Ristorante Firenze: Il Santo Bevitore
- Ristorante Firenze “Top”: Il Palagio – Four Seasons Hotel
- Ristorante della provincia: Al 588 di Bagno a Ripoli
- Trattoria tradizionale: Da Burde
- Ristorante etnico: Fulin
- Pizzeria: Il Vecchio e il Mare
- Cocktail bar: Il Locale
- Gelateria: Badiani
- Pasticceria: Giorgio
- Birreria: Pint of View
- Nuova apertura 2019: FastSud
- Personaggio emergente: Lorenzo Romano
Il premio è stato organizzato dall’omonima testata d’informazione gastronomica, col patrocinio del Comune di Firenze e di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano i prodotti del territorio.
“Nonostante la presenza di numerosi e importanti ristoranti – spiega Marco Gemelli, direttore del Forchettiere.it - Firenze non aveva ancora mai espresso un premio con cui sia il pubblico sia un campione rappresentativo ed eterogeneo di opinion leader potessero evidenziare i propri locali preferiti, pur nel rispetto della professionalità di tutti coloro che ogni giorno lavorano nel settore.
In diversi casi la vittoria o l’ingresso nella cinquina dei finalisti sono state assegnate per differenze minime di punteggio, sia per quanto riguarda la giuria popolare sia sul fronte dei palati più ‘allenati’ del territorio. La scelta di far pesare il pubblico per un 30% del voto risponde proprio alla volontà di conciliare il gradimento dei ‘tecnici’ con quello del consumatore, senza però dare automaticamente la possibilità di far vincere i più popolari ma anzi tenendo in somma considerazioni i principi di trasparenza e correttezza del voto”.